Tar annulla il nuovo nomenclatore tariffario
Differimento di un anno per garantire continuità dei servizi e sicurezza dei pazienti
Il Tar del Lazio ha annullato il nuovo nomenclatore tariffario nazionale per esami e visite specialistiche (DM 25 novembre 2024), accogliendo le eccezioni sollevate dalle associazioni sanitarie ricorrenti. I giudici hanno riconosciuto un difetto di istruttoria nell’elaborazione delle tariffe, determinate su basi di costo datate e non rappresentative del sistema attuale.
Per garantire la continuità dei servizi e scongiurare ripercussioni socio-economiche, l’efficacia dell’annullamento è stata differita di 365 giorni dalla pubblicazione della sentenza. È stato inoltre chiarito che non ci sarà un ritorno al tariffario 2023, sostituito integralmente dal DM 2024.
Il ruolo di AISI
L’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (AISI) è stata tra i promotori del ricorso, insieme ad altre sigle del settore. Una battaglia condotta in prima linea per difendere la sostenibilità delle strutture indipendenti, la dignità professionale degli operatori e, soprattutto, il diritto dei pazienti a prestazioni di qualità.
Soddisfazione e responsabilità
Karin Saccomanno, Presidente AISI, afferma: “Questa decisione conferma le ragioni che AISI ha sostenuto sin dall’inizio. Il Tar ha riconosciuto che il tariffario era stato costruito su dati superati, inadeguati e privi della necessaria rappresentatività. È una vittoria che ci riempie di soddisfazione, ma che non viviamo in termini di rivalsa: è piuttosto un segnale che spinge tutti a lavorare con maggiore trasparenza e serietà. Per AISI questa sentenza è un punto di svolta, ma anche una grande responsabilità”.
Continuità assistenziale e tavolo di confronto
Giovanni Onesti, Direttore Generale AISI, aggiunge: “Il differimento di un anno degli effetti giuridici della sentenza è un atto di equilibrio che tutela i cittadini e le strutture. Questo tempo non deve andare sprecato: deve diventare un’occasione per avviare un vero tavolo tecnico tra Ministero, Regioni e rappresentanze del settore. AISI è pronta a presentare proposte concrete, basate su dati aggiornati e comparazioni regionali, affinché il nuovo tariffario sia frutto di una progettazione seria e condivisa. Non si può più procedere per imposizioni unilaterali: la co-programmazione è l’unica strada per garantire qualità, equità e sostenibilità”.
I pazienti al centro
Fabio Vivaldi, Segretario Generale AISI, sottolinea: “Abbiamo portato avanti questa battaglia con determinazione perché il tema non è soltanto tariffario o economico, ma etico e sociale. Il difetto di istruttoria rilevato dal Tar significa che le tariffe non riflettevano la realtà dei costi, rischiando di compromettere la qualità delle cure e la stabilità delle imprese. AISI ribadisce che i pazienti devono restare al centro: tariffe giuste significano servizi sicuri, accessibili e garantiti. Per questo non ci fermiamo alla contestazione: proponiamo un percorso di revisione che parta dai dati reali, dalle buone pratiche regionali e dal confronto con tutte le componenti del sistema sanitario”.
Prospettive
La sentenza del Tar segna dunque un passaggio storico: il sistema tariffario va ripensato dalle fondamenta. AISI rilancia la propria disponibilità a collaborare a un percorso di riforma partecipata, capace di conciliare sostenibilità economica e tutela dei diritti fondamentali.
Per l’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti questa non è la fine di una battaglia, ma l’inizio di un nuovo capitolo: costruire un nomenclatore più equo, trasparente e aggiornato, in grado di rafforzare l’intero Servizio sanitario nazionale e di garantire cure di qualità a tutti i cittadini.