“Rispetto per le donne”: il grido del MOSAC contro la volgarità sessista verso il Capo del Governo
Anche il MOSAC si unisce al diffuso sentimento di solidarietà nei confronti del Presidente Giorgia Meloni, riconoscendone la dignità di donna, lavoratrice e madre, al di là del ruolo istituzionale che ricopre
Il Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri (MOSAC) esprime la propria indignazione di fronte alla volgare e sessista rappresentazione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, madre e lavoratrice.
In un’epoca in cui si auspica e si lavora per la piena realizzazione delle pari opportunità nel mondo del lavoro, a tutti i livelli, e nella società civile, assistiamo ancora una volta all’utilizzo della satira per perpetrare attacchi sessisti. Ci riferiamo specificamente alla vignetta di Vauro riguardante l’incontro istituzionale tra il Presidente Meloni e l’esponente del governo americano.
“Pur riconoscendo pienamente il diritto di critica, sancito dalla nostra Costituzione – dichiara Luca Spagnolo, rappresentante legale del MOSAC – in linea con il nostro fermo impegno per le pari opportunità, non possiamo rimanere indifferenti all’uso strumentale del sessismo per veicolare un attacco politico. Sebbene la critica politica sia legittima, soprattutto da chi si colloca su posizioni ideologiche diverse dalla maggioranza di Governo, riteniamo inaccettabile la lesione della dignità di una donna, madre e lavoratrice. Questa dignità merita sempre tutela e difesa da parte di ogni autorità, ente associativo e singolo cittadino.”
Sorge spontaneo un interrogativo: se lo scenario istituzionale fosse stato invertito, con una Presidente americana e un Presidente del Consiglio italiano uomo, la vignetta avrebbe mantenuto la stessa connotazione sessista e volgare, così distante dalla presunta natura umoristica di certe espressioni artistiche?
Per queste ragioni, il Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri (MOSAC), sindacato autonomo e indipendente, si unisce al diffuso sentimento di solidarietà nei confronti del Presidente Giorgia Meloni, riconoscendone la dignità di donna, lavoratrice e madre, al di là del ruolo istituzionale che ricopre.