Avellino – Presentazione del volume Il mio tempo d’oro

Citazioni, riflessioni e barzellette, di Gianfranco Lenzi a cura di Maria Cristina Lenzi, De Angelis Editore

Coper-2Il mio tempo d’oro è una raccolta di citazioni, riflessioni e barzellette con le quali l’autore fa un bilancio della sua vita. L’opera, pur non essendo autobiografica, ci racconta molto di Gianfranco Lenzi: della famiglia, del lavoro, delle passioni e delle delusioni.

Ciò nonostante il tono è leggero e la lettura risulta piacevole. L’ovvio spesso ci sfugge, scrive l’autore nelle pagine iniziali, per ricordare a se stesso e al lettore che non sempre siamo coerenti con le nostre idee.

Nella vita di ognuno c’è un momento in cui si sente il bisogno di soffermarsi a ripensare alla strada percorsa; a volte questo bisogno viene trascurato, offuscato ma poi ritorna.

Il ritorno del nostro autore è rappresentato dalla scelta di scrivere Il mio tempo d’oro.

Ma procediamo con ordine, Gianfranco va in pensione e, dopo tanti anni in cui è dovuto sottostare al sovvertimento del tempo e dell’utile che il lavoro chiede alle nostre vite, si ritrova a inziare una nuova vita.

Si confronta con la sua città e, fatti salvi gli affetti più cari, non riesce a trovare stimoli che gli suscitino curiosità ed entusiasmo.

Decide, perciò, di trasformare il tempo libero in risorsa e si trasferirsce ad Agropoli, diventando, lui che non ha mai amato il mare, un uomo di mare e di barca.

Ad Agropoli, diversamente dal periodo in cui per esigenze lavorative era sempre a contatto con la gente, scopre il piacere della solitudine, della contemplazione del paesaggio, del mare, degli ulivi e dei bei tramonti cilentani.

Ritorna con il pensiero ai momenti più importanti della sua vita e nasce in lui una spinta creativa.

Probabilmente si sarà chiesto, a quel punto, cosa sarebbe stato capace di fare e come avrebbe potuto comunicare i suoi pensieri e le sue riflessioni. Incomincia così a insinuarsi lentamente, in lui, l’idea di raccogliere le riflessioni in un libro.

Il mio tempo d’oro ci rimanda alle due nature che hanno sempre convissuto in lui: quella sentenziosa e quella umoristica e burlona; grazie a quest’ultima è sempre riuscito a non far trasparire il suo essere più intimo sicuramente più malinconico.

Inizia a buttar giù le sue riflessioni senza un progetto ben definito, e man mano la sua scelta diventa sempre più convinta e determinata.

Le barzellette, aggiunte in un secondo momento, rispondono all’esigenza di dare ascolto al suo lato umoristico.

Non rimaneva a questo punto che riordinare secondo un criterio tematico il materiale scritto dal neo scrittore.

Sicuramente l’autore ha mostrato, nel lanciarsi in questa avventura, coraggio e autoironia. Il suo è un lavoro autobiografico, in cui attraverso aneddoti e riflessioni si racconta, con sincerità e senza esitazioni; parla di sé e della sua vita trascorsa e presente.

Parla soprattutto di ciò che ha imparato dall’esperienza vissuta per affrontare una nuova fase della sua vita, con consapevolezza ed equilibrio.

A questo punto ci piace immaginarlo tra Agropoli e Avellino, con Maria Pia, Federica, Raffaele, Emilia e il suo fedele Aldo con la convinzione, come dice Voltaire, che: “La felicità si può cercare in tutti i luoghi, in ogni momento”.

Source: wwww.irpinia24.it