Giorno del ricordo – Una medaglia alla memoria di Filippo Numis

Spena: "Quello che è importante è il ricordo, per non ripetere"

3b35be0b-042b-4917-887b-dd2e612094faQuesta mattina, in occasione del Giorno del Ricordo, presso il Salone degli Specchi della Prefettura, il Prefetto di Avellino, Paola Spena ha consegnato una Medaglia alla memoria di Filippo Numis, per non dimenticare le sofferenze e le violenze patite in conseguenza del dramma delle Foibe.

Il riconoscimento conferito dal Presidente della Repubblica è stato consegnato nelle mani del professor Renato Numis, congiunto di Filippo, nato ad Atripalda nel 1893 e commissario di P.S. presso la Questura di Trieste. Quest’ultimo, mentre prestava servizio presso lo scalo ferroviario del Capoluogo friulano, il 12 maggio 1945 fu prelevato dai partigiani di Tito e tradotto nelle carceri di Lubiana. In seguito, nel dicembre dello stesso anno, fu trasferito presso la foiba di Gorgola (Slovenia) e fu fatto precipitare nell’abisso.

Tra i presenti all’evento anche il sindaco del capoluogo, Gianluca Festa, il sindaco di Atripalda, Giuseppe Spagnuolo, città natale di Filippo Numis, e vari vertici delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Inoltre c’è stato anche un contributo video elaborato da alcuni studenti del Convitto Nazionale di Avellino, per commemorare questa Giornata, istituita al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre istriane, fiumane e dalmate nel secondo dopoguerra, e della più complessa vicenda del nostro confine orientale.
Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli non possono essere dimenticate perché fanno parte della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, e solo con la piena conoscenza e coscienza delle vicende trascorse si possono evitare gli errori e gli orrori del passato.

ecab7183-2b88-4229-be8a-0aeb98cf8f46Il congiunto di Filippo, il professor Renato Numis, in occasione di questo riconoscimento ha espresso «Sono molto emozionato, e ricevere questo riconoscimento mi ha fatto molto piacere. Un giorno mi ha chiamato la signora Laura Brussi, che essendo lei una esule si è interessata da tantissimi anni nella ricerca di questi poveri concittadini italiani che sono stati uccisi in quegli avvenimenti.

La ricerca non è stata facile, dato che con la scomparsa di Filippo e come se fosse scomparsa tutta la progenie. Filippo aveva tre sorelle, tutte e tre nubili, e lui si sposò a Torino nel 1940. Non si riusciva a trovare un discendente diretto, un pover’uomo scomparso così nel nulla, e di cui nemmeno il corpo si è più ritrovato. Io ho fatto ricerche sia a Torino che a Trieste, che però non mi hanno saputo dare tante notizie in merito, e ho fatto ricerche ad Atripalda, dove sono riuscito a trovare qualche riferimento. Laura mi ha aiutato molto in questa ricerca, e voglio pubblicamente ringraziarla, e l’essenziale è che c’è finalmente un riconoscimento per Filippo. È da poco tempo, dal 2004 che è stata introdotta la legge per il ricordo delle foibe, in cui rientra anche questa cerimonia di oggi.

Filippo ha lavorato come commissario capo alla questura di Trieste e nell’ultimo periodo prestava servizio allo scalo ferroviario della città. Poi, subito dopo la guerra, nel maggio 45 è stato catturato dai titini, che lo hanno imprigionato nel carcere di Lubiana e nel dicembre dello stesso anno è stato ucciso nella foiba di Gorgola, in Slovenia, e lì è rimasto. Una storia triste.

Ricostruire la sua storia è stato difficile, anche nell’archivio della pubblica sicurezza a Roma non c’erano più informazioni di quelle che più o meno si sapevano su di lui. Questa storia mi incuriosiva e non vi nascondo che ho intenzione di continuare in questa ricerca, dove spero di poter trovare altre notizie. Una pagina di storia che rischiava di rimanere invisibile e venuta a galla solo grazie alla telefonata di questa signora.»

Sul significato di questa giornata, il Prefetto Paola Spena, ha voluto aggiungere che «Oggi è la giornata del ricordo, c’è una legge nazionale che dopo tanti anni è stata approvata nel 2004, dopo un lungo dibattito a grandissima maggioranza. Per ricordare quello che è stato l’orrore delle vittime delle foibe, che è davvero una pagina straziante della nostra storia, che si accompagna anche al dolore di migliaia di cittadini italiani che dovettero lasciare le terre in cui si erano stabiliti, anche per una questione politica che riguardava il confine. C’è voluto tanto tempo per ricordare ed è importante che sia avvenuto. 

Il Presidente Mattarella diceva che “questa tragedia era un pezzo di storia che bisognava riannodare per congiungerci con quei cittadini”, ed è stato importante quel momento in cui, il Presidente Mattarella e il Presidente della Slovenia Pahor, sono stati mano nella mano davanti a una foiba, perché significa condannare tutto quello che è odio e violenza, che all’epoca nasceva anche da quella che è una forma di distanzialismo. 

fa15fa5c-37a8-4271-9af9-7784be4820faÈ stato importante poter riconoscere ad un cittadino irpino, che era in servizio alla Questura di Trieste e che è stato ucciso in una foiba, dare questa onorificenza. Ho anche molto apprezzato questo documento realizzato dai raggi della 5 A del Convitto Nazionale, fatto con accuratezza storica e grande partecipazione, in cui ci hanno lanciato il messaggio sull’importanza del ricordo, perché il ricordo ci evita di fare gli stessi errori.»

Infine, aggiunge anche «Non possiamo dimenticare che in questa giornata si celebra anche la morte di un’altro vice commissario di Polizia originario di Montella, ovvero Giovanni Palatucci, che prestava servizio a Fiume, che venne ucciso nel campo di Dachau e oggi è ricordato come uno dei giusti tra le nazioni. 

Quello che è importante è il ricordo, per non ripetere, e mantenere sempre vivo in ogni momento il valore della pace e del dialogo, perché senza il dialogo la pace non si può ottenere. L’Unione Europea è riuscita a mantenere questa pace per tanto tempo proprio in ragione della capacità di dialogare e di accogliere, che sono valori della nostra costituzione.»

Source: www.irpinia24.it