“Verso Sud – Per Unire il Paese”: il ruolo delle Acli campane contro la cesura tra nord e sud

Indispensabile sviluppo del Mezzogiorno, divario tra nord e sud e ruolo delle Acli sono le tematiche affrontate nell’incontro organizzato dalle Acli campane

IMG_8145-2Mercogliano – Si è tenuto questa mattina, presso il Grand Hotel Irpinia di Mercogliano (AV), un interessante incontro di Studi organizzato dalle ACLI campane sullo sviluppo del Mezzogiorno. Intervengono importanti attori del mondo istituzionale, tra cui Antonio Russo, segretario di presidenza nazionale Acli, il Presidente delle Acli della Campania Filiberto Parente, Toni Ricciardi, Storico delle Migrazioni dell’Università di Ginevra, Giuseppe Acocella, Rettore dell’Università “Giustino Fortunato”, Doriana Buonavita, Segretaria Cisl Campania e Carlo Borgomeo, Fondazione «Con il Sud». Assente all’evento il Ministro per il sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, a causa di impegni istituzionali sopraggiunti.

Antonio Russo, Segretario di Presidenza Nazionale Acli, apre il dibattito partendo dall’idea che ha mosso tale iniziativa: “Già nel tema scelto, da cui il titolo «Verso Sud», abbiamo provato a racchiudere una direzione verso la quale orientare sguardo e politiche ma anche un approccio, prima culturale poi politico, che ci aiutasse ad unire e non a frammentare ulteriormente l’Italia”. Questa scelta strategica risulta accompagnata da alcune fondamentali ragioni: innanzitutto, la preoccupazione per ciò che può divenire una irreparabile cesura tra nord e sud Italia con ben tre conseguenze pericolosissime (il doppio divario nord sud, l’aumento delle disuguaglianze, la rottura dell’equilibrio demografico); inoltre, domina una politica che, piuttosto che accogliere gli immigrati, li addita come il vero problema di questo Paese. “Le persone emigrate dal mezzogiorno sono circa 2 milioni negli ultimi 15 anni. La vera emergenza del Paese è quella dell’immigrazione. Al sud c’è un serio rischio di desertificazione sociale. Lì dove i cittadini arrecano o abbandonano il territorio, per stanchezza o per sfiducia, le mafie avanzano. Ecco perché serve una ridefinizione della prospettiva politica e dell’investimento altrimenti continuerà a crescere inesorabilmente un Paese diseguale”.

In un quadro cosi destabilizzante, secondo lo stesso Segretario: “Le Acli richiedono riforme strutturali a lungo tempo e che la questione del sud sia inserita in tutte le politiche del Governo e del Paese”. Russo, infine, delinea chiaramente una piattaforma di impegni che sarà necessario seguire per dare un rilevante contributo non solo al sud ma a tutto il Paese: “Servono interventi infrastrutturali, investimenti speciali per le università al sud, processi di riconversione industriale, collaborazione straordinaria con la magistratura, organi di polizia e organi di controllo del territorio. È indispensabile garantire l’accesso al credito e sostenere gli imprenditori che investono al sud. Ancora, è determinante favorire la crescita dell’economia civile e riconoscere luogo e spazio ad un ricco desiderio di protagonismo civile. Servono passione e cura, cuore e ragione”.

Filiberto Parente, presidente Acli Campania nonché organizzatore dell’incontro, consapevole di un fortissimo divario che cresce sempre di più, sostiene che la soluzione ideale sarebbe quella di progettare una linea formativa razionale da sud verso nord per innescare quel lavoro e capitale sociale umano: “È necessario fare un lavoro non solo con le università e le istituzioni, ma un passo in avanti sensibilizzando i circoli provinciali e regionali e chiedendo la ripartenza del Mezzogiorno d’Italia. Se parte questo, riparte l’Italia. Resteremo più forti se riusciremo a connettere i fili della condivisione. Serve costruire una rete che condivida un progetto di vita anche per i nostri giovani”.

Toni Ricciardi, storico delle migrazioni università di Ginevra, con amarezza e rassegnazione, dichiara che: “Ogni misura che si possa adottare oggi per i giovani è tempo perso. Bisogna ormai acquisire la consapevolezza che viviamo in una società di terza età”. Prende come esempio la Svizzera, inizialmente inserito tra i Paesi più longevi d’Europa, ma che oggi è il Paese più giovane perché ha costruito una sua architettura sull’ingresso di persone. Secondo Ricciardi: “Questa è l’unica soluzione possibile per evitare lo spopolamento e la morte progressiva dei Paesi”.

Non manca l’intervento di Doriana Buonavita, Segretaria Cisl Campania che, soffermandosi sulla natura fallimentare dei piani di sviluppo del Mezzogiorno, sostiene fortemente che: “Le vere povertà non sono state sconfitte, i poveri continuano a crescere e nessuno se ne fa carico”. La Buonavita evidenzia come anche un importante sussidio, quale il reddito di cittadinanza, non sembri sufficiente a porre un margine al problema perché, al sostegno, non è seguita la seconda fase dell’inserimento in ambito lavorativo e produttivo. Le risorse per il sud sono poche e il vero problema sta nel vivere in un mondo pieno di certezze in cui non ci si interroga più: “Non c’è nessuna forma di confronto sia a livello regionale che nazionale: c’è liturgia di ascolto e non c’è voglia di concertare, partecipare e condividere”.

Carlo Borgomeo, esponente della Fondazione “Con il Sud”, lamentando carenze e inattività, afferma: “Stiamo parlando di un tema discusso per 70 anni senza alcuna risoluzione. Il divario non è diminuito, anzi è aumentato e il vero problema sta nell’assenza di una proposta politica vera e di una strategia di sviluppo. Per ottenere sviluppo e occupazione sono necessari un trasferimento di risorse e una condizione essenziale: capitale sociale”. Sostiene, inoltre, che il terzo settore, attraverso l’attività di solidarietà e accoglienza sia effettivamente il soggetto di cambiamento.

Conclude Giuseppe Acocella, Magnifico Rettore dell’Università “Giustino Fortunato” che, con profondo rammarico, nota che: “Il mezzogiorno è uscito completamente dall’agenda politica di questo Paese”. Raccoglie il filo rossi di tutti gli interventi, sottolineando che, nella forbice tra nord e sud, l’unico vero elemento di qualità che caratterizza il Meridione è il sistema di formazione che produce un capitale umano di primo ordine: “Il sistema formativo del sud è un sistema di altissimo livello. Il problema è che quando i giovani, preparati ad essere il capitale umano del sud, concludono il percorso universitario, non trovano nulla perché non c’è una società economica capace di accoglierli. È necessario, dunque, investire il territorio meridionale di un processo strutturale e di realizzazione: la formazione resta vaga se non trova una possibilità di aggancio”. Acocella si concentra, infine, su un altro problema fondamentale: quello della ripresa dell’illegalità: “Emerge una riconquista sociale della criminalità organizzata sugli ambienti che si sentono esclusi. Se la criminalità organizzata si rinforza e occupa sempre più il terreno della politica, allora il tessuto sociale viene inevitabilmente modificato dall’interno”. Il Rettore conclude affermando che: “Non è realizzabile alcun valido progetto per il futuro del Mezzogiorno se non vi sarà un grande recupero di coscienza sociale”

Source: www.irpinia24.it