“Giornata contro la violenza sulle donne”, in Italia ogni giorno 88 donne vittime di atti violenti
Ad Avellino convegno sul femminicidio per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere la cultura del rispetto e della parità di genere
Avellino – Questo pomeriggio, presso la Chiesa del Carmine, si è tenuto il convegno dal titolo “La violenza contro le donne e il femminicidio come espressione della cultura patriarcale”, organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Avellino in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” per commemorare le vittime dei femminicidi, sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e promuovere la cultura dell’uguaglianza e del rispetto.
All’incontro, focalizzato sul femminicidio come manifestazione di una cultura patriarcale ancora radicata nella nostra società, hanno partecipato l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Avellino Marianna Mazza, la Consigliera Provinciale di Parità Vincenza Luciano, il Sindaco Gianluca Festa, la giornalista Alessandra Iannuzzi, la coordinatrice del centro antiviolenza “Alice e il Bianconiglio” Caterina Sasso, la Presidente della cooperativa sociale “La Girella” Milena Giliberti, l’attore e registra Salvatore Mazza e lo scrittore Marco Petrillo.
La Giornata internazionale contro la violenza di genere è stata istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 per ricordare tutte le donne che hanno subito violenze fisiche e psicologiche da parte di un uomo, quasi sempre marito o compagno; e tutti i casi di femminicidio che ogni anno si verificano nel mondo.
Secondo il report della Polizia di Stato, ogni giorno in Italia 88 donne sono vittime di atti di violenza, una ogni 15 minuti. Nel 2019 si sono registrati 90 femminicidi. Unico passo in avanti è l’aumento della propensione delle donne a denunciare e chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine e ai centri antiviolenza. La maggior parte dei casi si verifica tra le mura domestiche accomunando donne di diverso strato sociale e grado culturale.
Il convegno ha avuto inizio con l’interpretazione dell’attore Salvatore Mazza della filastrocca “Dolcezza”, tratta dal libro “Donne Bambine, Colonne e Regine” di Marco Petrillo, ambasciatore di “Edela”, associazione a sostegno degli orfani di femminicidio: “La vera rivoluzione deve venire dagli uomini. Devono scendere in campo e farlo in modo tangibile. Innanzitutto, dobbiamo spezzare gli stereotipi” ha affermato lo scrittore.
E’, infatti, la permanenza di stereotipi discriminatori provenienti dalla società patriarcale nella mentalità di molti uomini della società contemporanea ad essere il problema di fondo della violenza di genere. I carnefici delle vittime di violenza sono uomini che credono ancora nella superiorità dell’uomo rispetto alla donna, all’idea che questa sia un oggetto di loro proprietà. Sono individui che non concepiscono la volontà di una donna di costruirsi una propria carriera professionale perché credono ancora che l’unico ruolo di una moglie e di una madre sia quello di curare la casa e badare ai figli.
“Quest’anno Avellino si è mobilitata come non mai per questa giornata. Ciò è un bene ma non dobbiamo farlo solo in un giorno. Questa mobilitazione deve continuare” ha affermato la Consigliera Provinciale di Parità Vincenza Luciano che ha anche annunciato la collaborazione con Marianna Mazza nella realizzazione di un progetto comune destinato all’educazione dei ragazzi con l’obiettivo di formare dei futuri uomini che abbiano rispetto delle donne. “Trovarsi in una relazione malata non capita solo alle donne sprovvedute ma anche a coloro che hanno gli strumenti culturali ed intellettuali per cercare di fuggire da una relazione malata in cui ti senti annullata” ha sottolineato la Consigliera. “I fatti di cronaca evidenziano che il problema non è in regressione.E’ necessario un intervento di tipo educativo sui più giovani. E’ una sfida che può essere vinta” sostiene l’Assessora alle Pari Opportunità Marianna Mazza.
In Italia, diverse azioni sono state portate avanti per porre un freno al femminicidio come il Codice Rosso e la nascita del numero verde contro la violenza e lo stalking 1522, attivo 24 ore al giorno per fornire informazioni di primo soccorso in caso di emergenza o indicazioni utili sui servizi e i centri antiviolenza attivi sul territorio che negli ultimi anni sono notevolmente aumentati. Secondo un’indagine condotta sui Centri Antiviolenza da parte del Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO), il CNR e le Regioni, e l’Istat, “nel 2017 si sono rivolte ai Centri antiviolenza 43.467 donne (15,5 ogni 10mila donne); il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza (10,7 ogni 10mila). Tra le donne che hanno iniziato tale percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico”.
Uno di questi centri è “Alice e il Bianconiglio” di Avellino, gestito dalla Cooperativa Sociale “La Goccia”, che attualmente è impegnato nel progetto della Regione Campania “S.V.O.L.T.E.”, finalizzato all’integrazione socio-lavorativa delle donne vittime di violenza: “In questo progetto c’è una prima fase di orientamento e accoglienza delle donne con costruzione dei curricula a cui segue il tirocinio in azienda grazie a cinque borse lavoro della durata di dodici mesi in cinque aziende locali per garantire alle donne l’uscita dalla spirale di violenza, soprattutto per quanto riguarda la violenza economica perché sono donne sole con dei figli che hanno bisogno di ricostruire la loro identità di mamme e donne lavoratrici” ha spiegato la coordinatrice Caterina Sasso.