Lampo Mokulu, ma il Cagliari vince in rimonta – Rastelli la spunta ancora una volta
L'ex-trainer irpino interrompe la striscia d'imbattibilità dell'Avellino ma i Lupi escono dal campo tra gli applausi per aver sudato la maglia e lottato fino alla fine
Avellino – Nessuna pietà. Nella sfida dei titani lo stratega, Tesser, e il condottiero, Rastelli, si affrontano a viso aperto e, come all’andata, la gara termina 2-1 nuovamente a favore del Cagliari. La strategia di Sbaffo mezz’ala non rende come la scaramanzia di lasciare Pisacane in panchina e “ il traditor Rastelli “ (fischiatissimo) la spunta di nuovo infierendo un’altra ferita al popolo avellinese che dopo l’addio deve dire ciao al periodo di imbattibilità. E’ vero in 11 contro 11 poteva essere un’altra partita e che malgrado tutto il Cagliari tecnicamente è più forte ma i Lupi hanno giocato da veri titani e la sconfitta maturata non sconvolgerà quello che si è costruito finora.
IN CAMPO. Arini e D’Angelo ai box per infortunio costringono lo stratega Tesser ad assemblare un undici titolare, fedele si al classico 4-3-1-2, ma con Sbaffo in veste di mezz’ala e Jidayi confermato perno della difesa. Davanti scalpita il tandem Castaldo-Mokuku con Bastien libero di scorrazzare alle loro spalle. In opposizione ai Lupi, il fischiatissimo Rastelli, si presenta in terra irpina con un 4-3-3 spregiudicato sostenuto dal tridente Farias-Sau-Joao Pedro.
SCONTRO TRA TITANI. Neanche nelle arene dell’antica Roma i gladiatori si sfidavano con lo stesso furore di Avellino e Cagliari. Bastano solo 5’ per infiammare il pubblico, quando Paghera da calcio piazzato pesca la testa di Castaldo che timbra il palo alla sinistra di Storari favorendo il tap-in vincente di Mokulu portando subito in vantaggio i biancoverdi. Lo straniero sembra in panne sotto la bolgia del Partenio e il furore dei padroni di casa si fa sentire nuovamente con Castaldo (10’) che, purtroppo, controlla male un geniale cambio di gioco di Gavazzi spendendo la sfera tra le braccia di Storari.
FOLLIA SBAFFO. Dopo averne prese abbastanza, il Cagliari tira fuori l’orgoglio e agguanta il pari con Munari (12’) servito da una percussione di Joao Pedro sulla sinistra, il quale fa fuori Biraschi e scambia al centro per il compagno che, solo e a porta vuota, realizza facilmente. Ma non è di certo finita qui! Nell’arena del Partenio la folla invoca il sangue e nonostante il rosso di Sbaffo, che rimedia due gialli evitabili in 3’, l’Avellino prova a farsi sentire nuovamente dalle parti di Storari ma senza fortuna. Il Cagliari, a differenza dei Lupi, con Di Gennaro più libero di ragionare, colpisce un palo con Sau che uccella Jidayi e Chiosa con un inserimento da manuale (36’). Un giro di lancette e sono i Lupi ad attaccare in contropiede con Castaldo che lancia Bastien in falcata nonostante il pressing inutile di Salamon in quanto viene lasciato sul posto, ma la sua conclusione non ha fortuna perchè sfiora soltanto il palo alla destra del portiere ex-Juventus.
CATERPILLAR CAGLIARI. Nella ripresa la superiorità numerica porta gli ospiti a dominare ogni spazio e verso la porta di Frattali comincia un vero e proprio assedio, il quale viene ulteriormente potenziato con l’inserimento di Melchiorri e Cerri che danno il cambio a Sau e Joao Pedro. Ed è proprio Cerri a trovare la matassa (78’) grazie a una percussione di Ceppitelli che si accentra in area e tira facendo carambolare la sfera sui piedi di Pucino che, suo malgrado, serve il numero 28 rossoblu il quale a un metro da Frattali non sbaglia.
Inutile l’assalto finale irpino al quale partecipa anche Frattali, le speranze irpine si infrangono su un colpo di testa di Castaldo allo scadere di molto lontano dai pali difesi da Storari. Al Partenio cala il sipario e dopo 7 giornate l’Avellino, pur se con grandissimo onore, abbraccia nuovamente la sconfitta e la mano che gliela inferta è un ex tanto amato in passato. Massimo Rastelli, e forse questo particolare fa ancora più male!
di Michael Mambri