Ex Isochimica – Udienza preliminare: rinviata al 10 novembre

Presenti il Procuratore della Repubblica Cantelmo, i Pm Patscot e Taddeo. Oltre i familiari della vittima, si sono costituiti parte civile il Comune di Avellino, Rifondazione Comunista e alcune associazioni

136cdea0db2353453ac471c1769a663a4fe06818c146ec808553842aAvellino – E’ stata rinviata al dieci novembre l’udienza preliminare dell’inchiesta riguardante l’ex Isochimica di Pianodardine, fissata per stamattina presso il Centro sociale “Della Porta”. Erano presenti circa 400 persone tra cui il Procuratore della Repubblica Cantelmo e i Pm Patscot e Taddeo.

 29 gli imputati, 7 i capi d’accusa: disastro doloso, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, disastro ambientale, lesioni, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.

20 ex operai morti a seguito di malattie provocate dalle sostanze nocive trattate nell’azienda, 237  hanno riportato lesioni gravissime. Circa 2.276 tonnellate di polveri di amianto utilizzate, depositate e nascoste nel corso degli ultimi cinque anni di attività, mettendo a serio rischio l’incolumità dei lavoratori e della popolazione. Una vera e propria strage.

 

 Fabrizio Ciccone, giudice delle udienze preliminari, il dieci novembre molto probabilmente rinvierà a giudizio per dicembre gli indagati coinvolti nel disastro ambientale: Elio Graziano, proprietario della fabbrica e altre 26 persone che operavano all’interno della Giunta Galasso nel 2005, tra cui lo stesso ex primo cittadino e l’attuale sindaco Foti,  nonché alcuni funzionari delle Ferrovie dello Stato.

 

 La discussione doveva incentrarsi soprattutto sulla bonifica dello stabilimento, rimandando a data da destinarsi, invece, la seduta sui pre – pensionamenti. Gli inquirenti, hanno accertato un reale pericolo per la salute e la pubblica incolumità. Sul quel terreno sono presenti ancora tonnellate di cubi di cemento con dentro materiale altamente nocivo.isochimica208-6abc3d71-df0e-45e5-8e2b-0f411c9da283

 

A costruirsi parte civile oltre i diretti interessati e i parenti, il Comune di Avellino, sindacati, Rifondazione Comunista e le associazioni Libera, Lotta per la vita e Aiea.

 

Alberto, Umberto, Luigi, sono i nomi che sono risuonati più volte in questo incontro. Tra i familiari delle vittime la vedova di Luigi Maiello. Dal suo viso era percepibile il grande dolore, ma anche la sete di giustizia. E’ determinata, ha voluto incrociare gli sguardi di coloro che hanno tolto la vita al marito.Luigi, come i suoi colleghi si erano insospettiti sulle grandi nubi di polvere bianca che si formavano quando  grattavano le carrozze ferroviarie. Purtroppo, i loro dubbi si sono trasformati in un’assurda realtà, troppo tardi. Il silenzio, come si è visto, uccide. 

Source: www.irpinia24.it