Avellino – Ricciardi: “La tragedia di Mattmark, una nuova Marcinelle”

La presentazione è stata spunto per dibattere di temi attualissimi come l'emigrazione e la sicurezza sul lavoro

libroAvellino – La libreria Mondadori in Piazzale Amedeo Guarino ha fatto da cornice alla prima presentazione italiana di “Morire a Mattmark. L’ultima tragedia dell’emigrazione italiana” di Toni Ricciardi.

Una storia che abbraccia più Paesi come la Svizzera, la Germania, l’Austria, l’Italia e il Mezzogiorno. Un po’ come quello che accadde nel 2006 con i cinquant’anni dalla catastrofe di Marcinelle del 1956, quando fu riscoperta dall’oblio, tant’è che può essere definita la Marcinelle dimenticata e così il 30 Agosto 2015 celebreremo i cinquant’anni di quest’ultima grande catastrofe dell’emigrazione italiana”. Così l’autore descrive la tragedia che nel 1965 costò la vita a 88 persone, morte sotto tonnellate di ghiaccio mentre erano impegnate nella costruzione di quella che, all’epoca, era la diga più grande d’Europa.

Una catastrofe, quella avvenuta in Svizzera, che ha segnato un punto di non ritorno non solo sulla questione dell’emigrazione ma anche sul tema della sicurezza sul lavoro: “Come spesso accade ancora oggi, le catastrofi cambiano sempre qualcosa, rappresentano punti di cesura netti sia per i Paesi coinvolti sia per la vita delle persone coinvolte ma anche nelle dinamiche sociali. Dopo il terribile fatto cambiò la sicurezza, l’analisi e il monitoraggio dei grossi cantieri, dei ghiacciai, delle montagne e la percezione dell’altro”.

Dopo Mattmark, infatti – prosegue Ricciardi – il modo di intendere gli italiani che erano la comunità più numerosa in Svizzera, con oltre il mezzo milione di presenze, cambiò e, probabilmente, l’episodio di Mattmark è servito anche a far bocciare i referendum anti-xenofobi degli anni ’70. Ripercorrere la storia, recuperare la memoria può servire a comprenderci meglio”.

Il dramma dell’emigrazione fornisce inevitabilmente il collegamento a quelle che sono le attuali tragedie del mare “l’acqua non si può fermare con le mani, chi scappa dalla fame e da condizioni sociali complesse non accetta spiegazioni legate a cavilli burocratici o a leggi incomprensibili, meritano rispetto e attenzione nella comprensione delle difficoltà sociali che stanno vivendo”.

Ma se Mattmark ricorda per certi aspetti Marcinelle, per certi altri se ne differenzia: è il caso della vicenda giudiziaria: “Mattmark si differenzia da Marcinelle perché ci fu una piccola stagione di solidarietà con apertura di libretti di risparmio per gli 85 orfani minorenni, ma è stato impossibile chiedere giustizia in entrambi i casi e ancora oggi lo è in Italia ma anche in Irpinia. Si possono ottenere soldi, ma difficilmente giustizia”.

Illustri gli ospiti presenti alla presentazione e al dibattito che è seguito, moderato da Rossella Strianese: l’Accademico dei Lincei dell’Università Orientale di Napoli Luigi Mascilli Migliorini, l’onorevole Valentina Paris membro della Commissione Lavoro in Parlamento e il direttore de Il Mattino di Avellino Generoso Picone.

miglioriniAd ognuno dei presenti è stato affidato il compito di delineare uno dei tanti aspetti contenuti nell’opera di Ricciardi. E così il Prof. Mascilli Migliorini si è soffermato sul quadro storico di Mattmark, puntualizzando come l’emigrazione intro-europea del secondo dopoguerra si differenziasse da quella di fine ‘800 che aveva come meta le Americhe. Tanti gli spunti offerti dal tema di quella che Mascilli Migliorni ha definito “espulsione tra europei” non ultimo quello riguardante la questione greca.

Il tema dell’emigrazione richiama strettamente a sé quello dell’integrazione e dell’identità che, spiega Generoso Picone, non riguarda solo il paese che accoglie, in questo caso la Svizzera, ma anche di chi in quel paese arriva. “E non è un caso – aggiunge Picone – che la Svizzera abbia inserito nel suo patrimonio identitario e culturale l’italianità”. E sempre a proposito d’identità Picone sottolinea come “l’Irpinia deve fare uno sforzo di memoria collettiva e riconoscere che la sua storia, per essere tale, deve necessariamente riconoscere anche la storia di chi l’Irpinia l’ha lasciata”.

parisAll’Onorevole Valentina Paris è toccato lo spinoso tema della sicurezza sul lavoro e ha ritenuto opportuno, prima ancora di affrontare la tragedia di Mattmark, riflettere su temi che ci riguardano da vicino come la questione dell’ex Isochimica nonché il caso Ilva. “Oggi la sicurezza sul lavoro è questione che dovrebbe attenere prima ancora al rispetto della vita di ogni lavoratore”.

In conclusione l’autore ha presentato due familiari delle vittime, uno dei quali anche sopravvissuto al crollo perché in vacanza premio per il matrimonio. Ricciardi, anche nel testo, ha lasciato ampio spazio alle fonti perché nessuno più di chi ha vissuto la tragedia può renderci partecipi del dramma umano che ha rappresentato Mattmark.

Non smettiamo mai di ricordare quella che è la nostra storia, con tutte le sue sfaccettature, perché è solo attraverso essa che possiamo costruire il nostro futuro.

 

Natascia Tripolino

Source: www.irpinia24.it