Rione Aversa: il Sindaco incontra i volontari del parco
Il progetto resta congelato ma la questione rimane spinosa, specie a causa di una legge nazionale che tutela gli alberi del parco
Avellino - È stato un incontro breve ma proficuo quello tra la delegazione dei volontari del parco di Rione Aversa e il sindaco di Avellino Paolo Foti. Il colloquio, durato 40 minuti circa, ha permesso di evidenziare le esigenze delle due parti ma anche dei punti di contatto che, con tutta probabilità, eviteranno lo scontro frontale tra amministrazione comunale e volontari a tutto vantaggio dei cittadini e, soprattutto, dei fruitori del parco. I volontari hanno affermato di aver percepito, in generale, un clima accogliente e non ostile da parte di Palazzo di Città e ciò ha permesso di evitare un inasprimento dei toni e dei modi che è sovente causa di fallimenti.
Anche per questo, forse, si è optato per un incontro a porte chiuse tra i volontari, guidati dal loro portavoce Jacopo Caruso, che ha mantenuto la neutralità politica della delegazione ad ogni costo, e il sindaco Foti, affiancato dall’architetto Freda, dall’Assessore ai lavori pubblici e da quello allo sport. Nel corso del colloquio, da parte dell’amministrazione comunale, e soprattutto del sindaco Foti, è emersa la volontà di dare manforte alle richieste della delegazione e, quindi, per estensione, della cittadinanza. A detta dei volontari, il Sindaco e i due assessori hanno manifestato l’intenzione di muoversi nella loro stessa direzione e di tutelare il parco con ogni mezzo possibile. L’incontro non ha risolto il problema ma, secondo Caruso, «è importante che ci sia stata data la possibilità di confrontarci. Il Comune ha le sue esigenze ma sembra pronto a sacrificarle».
Il colloquio, difatti, ha permesso di individuare le possibili mosse future, ragion per cui è stato tracciato un ventaglio di ipotesi che si muoverà principalmente lungo 3 direzioni: apportare delle modifiche al progetto al fine di tutelare il verde del parco e l’area sgambamento, delocalizzare il progetto e realizzarlo altrove, anche spostandolo in aree adiacenti, o, in extrema ratio, rifiutare il finanziamento. È importante sottolineare che, naturalmente, il Comune cercherà di non perdere il finanziamento ma anche che la legge impone che il progetto corrisponda esattamente a quello finanziato coi fondi pubblici, per cui non è possibile apportare modifiche di alcun tipo. Alla luce di questi limiti, Palazzo di Città dovrà compiere le sue valutazioni e proporne gli esiti ai volontari nel prossimo incontro, che potrebbe tenersi già la settimana prossima. Foti ha comunque assicurato che le buste contenenti le proposte per la costruzione della tendostruttura non saranno aperte finché non si troverà una soluzione definitiva.
Nel mentre, è interessante sapere che il Comune potrebbe anche trovarsi impossibilitato ad abbattere gli alberi piantati nel parco: infatti, ciascuno di essi è stato piantato in osservanza di una legge nazionale, la 113/92 (clicca qui per consultarla), rafforzata dalla legge 10/2013 (consultabile qui), che, all’art. 7.4, impone il parere favorevole del Corpo Forestale dello Stato per procedere all’abbattimento degli alberi piantati, cosa che potrebbe essere difficile ottenere considerato che già la Commissione Edilizia incaricata di valutare la realizzazione del progetto aveva manifestato un parere contrario all’ulteriore cementificazione di un’area verde tramite l’edificazione di una struttura simile per funzione a quelle site nei suoi pressi, inutilizzabili perché abbandonate proprio dall’amministrazione comunale. Senza dubbio, il Sindaco e i suoi assessori si sono trovati tra le mani una bella gatta da pelare.
G.L.