Questa sera avrebbe dovuto presenziare al circolo della stampa il Candidato alla Regione Campania, Vincenzo De Luca, purtroppo assente per la convocazione della direzione nazionale.
Questa sera avrebbe dovuto presenziare al circolo della stampa il Candidato alla Regione Campania, Vincenzo De Luca, purtroppo assente per la convocazione della direzione nazionale. La manifestazione organizzata da Pasquale Giuditta ha visto però la partecipazione di Bruno Tabacci e di una platea piuttosto numerosa, raccoltasi per manifestare il suo assenso a De Luca.
Ha aperto il dibattito Pasquale Giuditta che ha ringraziato ‘l’altro De Luca’ ( Enzo, come meglio si è distinto il senatore avellinese stesso dal suo omonimo) e Caterina Lengua, presenti al circolo. Il sindaco di Summonte ha asserito:
“Bisogna affermare le ragioni di un partito, un partito utile sia perché nel centro sinistra non c’è più la logica del partito autosufficiente e poi c’è l’esigenza di rappresentare i valori e la cultura dei liberal democratici del centro. Stiamo facendo un percorso con sempre più adesioni. Alla base c’è un progetto politico: vogliamo rappresentare non un centro geografico ma un modo di far politica e affrontare i problemi. I moderati nel nostro paese ci sono ma in questi ultimi anni c’è stata una divisione, ossia la stagione del liberismo dove ognuno creava un gruppo e voleva rappresentare, si è consumata, per dirla chiaramente, la fase del cognome nel simbolo. È finita la stagione delle promesse, la Regione Campania ha avuto una gestione che non ha realizzato crescita e sviluppo, l’accelerazione della spesa senza una strategia e un’azione di finalizzazione del denaro e noi vogliamo dare il nostro contributo al programma del centro sinistra.Ci sono tanti cambiamenti della società che dobbiamo esser capaci di interpretare e a cui dobbiamo dare una risposta concreta. De Luca può essere un grande presidente. C’è bisogno di un maggiore coinvolgimento e di valorizzare le eccellenze, perchè abbiamo punti di riferimento culturali abbandonati e pur avendo dei vini straordinari non sappiamo venderli. Addirittura invece di discutere delle ricchezze agroalimentari parliamo di piattaforma logistica”.
A seguire la Dottoressa Trofa che così ha riferito:“La società civile non si sente più riconosciuta dalla classe politica. Bisogna portare avanti le istanze della gente. La regolamentazione nel paese spesso è frammentata è finalizzata a interesse personali. Si usano argomenti di ripetizione ed eco dell’Ue senza tener presente che lo sviluppo e il cambiamento si focalizzano sull’intelligenza, e l’intelligenza è degli uomini. I veri interventi perciò si mettono in campo con le competenze giuste. Lo sviluppo si fonda sull’innovazione, la ricerca e l’istruzione mentre da più parti l’attenzione si rivolge altrove. È venuto il momento di creare coesione vera, una coesione che parte dal basso e dà voce a tutti altrimenti ‘centro democratico’ ️non esprimerebbe un concetto di democrazia. I valori si possono trasmettere solo se si rendono ️vita nella collettività”.
Ha porto i suoi saluti l’Onorevole De luca che ha richiamato brevemente quanto venuto fuori dai primi interventi. Ho lavorato insieme a Pisacane su una linea programmatica- ha esordito il senatore avellinese – e poi c’è stata un’elezione e un voto di opinione che ha scelto Vincenzo De Luca. Bisogna tenere conto della grande partecipazione e rispetto a ciò per le difficoltà che vivono i partiti è necessario far comprendere l’esigenza di una larga condivisione.
Caldoro ha usato la Regione come un’istituzione privata, perciò ora più che mai non dobbiamo occupare una poltrona ma liberare la Campania dagli irresponsabili e soprattutto non candidare coloro che fino al 31 sono dall’altra parte, il Pd non se lo può consentire”.
Enzo De Luca ha concluso con un appello a Sel che a detta del senatore parlerebbe ‘coi migliori alleati di Caldoro’.
Presente anche l’On. Sanza che ha espresso solidarietà alle riflessioni anteriori e cosi ha commentato:” Io sono contrario al ministro per il Mezzogiorno, a lungo abbiamo combattuto per l’affrancamento e non si può fare oggi una distinzione rispetto all’Italia.
Il Sindaco di Salerno può portare un rinnovamento in Regione che è una Regione Napoli-centrica in cui sono naufragati tanti sforzi.
Ci sono almeno 3 motivi per i quali sceglierlo come candidato della coalizione: viene da una realtà che non è Napoli-centrica e può capire i problemi delle province più piccole; è un amministratore capace; farà arrivare a Napoli il vento della periferia.
Noi rappresentiamo la cultura popolare de gasperiana e la tradizione dei morotei che guardava a coloro che soffrivano di più perciò possiamo porci solo a sinistra, non vogliamo essere confusi con tutti quei cespugli che ci sono al centro”.
Breve il discorso di Michele Pisacane, che ha espresso il ‘mea culpa’ dell’aver sostenuto Caldoro:” Io ho fatto una scelta sbagliata e sono pentito, dunque sono qui a fare l’estrema destra del centro sinistra per ricostruire qualcosa. Affidiamoci a questo ‘uomo della Provvidenza’ De Luca e recuperiamo la politica e la dignità”.
Ha concluso la discussione l’On. Tabacci, dopo aver rivolto il ringraziamento ai presenti. “Va chiarita innanzitutto la cornice politica del centro democratico, che già una volta è stato determinante per il premio di maggioranza del 2013 al Pd. Bisogna sommare tutti i contributi per arrivare a una soglia non si arriva al risultato solo con il contributo più grande. C’eravamo e ci siamo”.
Circa la ‘confusa idea’ di cosa rappresenti il Centro, Bruno Tabacci ha chiarito: “Il centro non può essere il centro delle convenienze. Centro democratico sta con il centro sinistra”.
Il discorso i è spostato poi sulle politiche territoriali e il momento di grande perplessità che sta girando attorno all’alveare politico. “L’astensione potrebbe rimanifestarsi in tutta la sua virulenza e non è una cosa buona perché il Presidente non può essere eletto da una minoranza molto esigua. C’è bisogno di determinate della ragioni di coesione territoriale e la centralità dei territori prescinde dalla dimensione amministrativa.
A parte alle questioni legate alla malavita organizzata c’è una solidità di qualità e di valori in questa terra e se non mettiamo sopra le persone non abbiamo la visione esatta di cosa sia l’economia geografica. In Campania alle elezioni bisogna andare con la voglia di fare esame critico.
Non ci possiamo permettere 20 Regioni, con questi confini bisognerà trovare un punto d’incontro. Io penso che la Campania è un punto di forza e attrazione. Sono poi un sostenitore dell’idea che il Paese può ritrovare le sue ragioni solo vivendo la sua unità, non si può ragionare secondo l’orto di casa”.
L’Onorevole lombardo si è soffermato anche sul tema scolastico: “La questione della scuola è centrale. Bisogna rendersi conto che l’idea che in ogni paese doveva nascere un’università fosse fallimentare. Siamo infatti al 900esimo posto nella classifica mondiale e attribuiamo dei diplomi pari alla graduatoria in cui ci troviamo, senza contare che non è automatico che il pezzo di carta dia il posto di lavoro”.
Bruno Tabacci ha poi concluso: “Ci sono molte cose da fare e politiche economiche da rivedere. Se non si fa la realtà agroalimentare in una Regione come questa dove la si può fare? E basta con l’idea che la politica sia soffermarsi su chi restituisce e chi no, piuttosto si restituisca la correttezza. Quando De Gasperi è morto non si è andati a vedere cosa possedesse”.
Ovviamente il riferimento era ai 5stelle che tanto si fanno sembrare scomodi, quando, invece, in Campania pare che il Movimento sottragga 50.000 voti a quel Caldoro che il Pd, a sua detta, ‘si appresta a battere’. Chissà come andrà a finire.