Forgione (Pd): “il Demitismo come il lupo, perde il pelo ma non il vizio”

forgionePaternopoli - “Un lupo aggrediva sempre i greggi di pecore, seminando panico fra i pastori,. Un giorno i pastori lo circondarono e stavano per ucciderlo allorche’ il predatore si mise a piangere e chiese ai pastori di salvargli la vita. In cambio promise di non mangiare piu’ pecore. I pastori si mossero a compassione  e decisero di risparmiarlo a condizione che il lupo si recasse in chiesa da don Ezechiele  e confessasse i suoi peccati , con la promessa di non ripeterli. E fu cosi che il lupo entro’ in chiesa  e chiese a don Ezechiele di confessarsi. Ammise di aver sgozzato una trentina di pecore e pentito promise di non farlo mai piu’. Don Ezechiele  raccolse la confessione  e stava per perdonare il lupo quando fuori dalla chiesa si senti il classico scampanio  di un gregge di passaggio. Il lupo rivolgendosi al prete esclamo’: “ presto padre, che passano le pecore”. Esordisce così nella sua nota Andrea Forgione, dirigente provinciale Pd, in merito ai risultati finora ottenuti da coloro che sostengono la politica di De Mita.

“Questo antico racconto - prosegue Forgione – , trasmesso oralmente fra i pastori dell’Alta Irpinia , ci e’ utile per spiegare il comportamento politico del demitismo.  Il demitismo e’ una cultura politica basata sulla gestione del potere fine a se stesso . Tale potere si regge  sul clientelismo  e sull’uso spregiudicato delle istituzioni al fine di conservare  il consenso. Tale fenomeno politico e’ durato 50 anni ed ha visto la sua massima espressione nel secolo scorso. I risultati di questa dottrina politica sono sotto gli occhi di tutti: fallimento economico della Campania, nuova immigrazione, miseria e poverta’.Non a caso l’Irpinia e’ una delle ultime province italiane per reddito e qualita’ della vita dei suoi cittadini.  Pur di mantenersi in vita il demitismo usa anche un’altra pratica politica : il trasformismo.  Variante del pensiero democristiano, il demitismo,  non ha problemi a cambiare casacca : da destra a sinistra , da sinistra a destra o al centro, l’importante e’ rimanere in gioco. Infatti, a Roma stava con Monti il centrista, a Napoli governava con Cosentino ed i berlusconiani, invece  nei paesi  Irpini ha siglato  alleanza con il pd ( vedi Solofra ed Atripalda). Adesso che il suo leader nazionale ; Casini, ha deciso di tornare con Berlusconi  il demitismo Irpino vorrebbe tornare nel Pd. Gia’ i leader dell’ala sinistra  del Pd  , come Repole e Todisco, hanno annunciato di volerlo accogliere come il ritorno del figliol prodigo, rivendicando la stessa matrice culturale. Paradossi della politica: i post comunisti del  Pd si sentono orfani  del modello demitiano. Vedrete che fra poco anche il segretario  provinciale De Blasio dichiarera’ di  essere felice che il demitismo vuole tornare  a casa. E si perche’  una volta accompagnai un caro amico democristiano, io allora ero iscritto al PDS, alla sede provinciale del partito demitiano. Appena entrati vidi un giovane uomo intento a fare fotocopie. Prima che il mio amico fosse ricevuto  i due si salutarono cordialmente . Dopo 5 minuti uscimmo e nel viaggio di ritorno a Paternopoli chiesi al mio amico chi fosse l’addetto alla fotocopiatrice. Il mio amico disse : e’ un DeMita boys, come lo sono io. Per ora facciamo le fotocopie ma un giorno faremo carriera. Il mio amico aveva torto, solo De Blasio ha fatto carriera, forse perche’ il mio amico non faceva bene  le  fotocopie.

Su un punto ci preme essere chiari – conclude -, quasi fino ad essere cinici. Se il Pd dovesse accettare  il ritorno fra le sue fila del demitismo non aspetteremo un secondo ad uscire dal Pd e a votare movimneto 5 stelle. Non e’ una questione di persone ma di politica. Il nostro no a De Mita non e’ solo il no a Ciriaco ma anche ad Antonia o  a Giuseppe. Il nostro no e’ ad una cultura politica  anacronistica e fallimentare. Se proprio Todisco e Repole non sanno stare lontani da De Mita possono sempre  andarsene dal Pd . Con De Mitra possono fare un altro partitino, che pratica la stessa politica del passato. In fondo il lupo perde il pelo ma non il vizio”.