Ambito A04 – Foti in consiglio non decide e rinvia

consiglio comunale minuto silenzioAvellino – Oggi in consiglio doveva essere il giorno del fare. Ma così non è stato. Abbiamo assistito ad un dietro front del sindaco Foti che solo pochi giorni prima aveva affermato pubblicamente di aver trovato la quadra e che i servizi sarebbero stati riattivati il 1 febbraio. Il punto all’odg relativo all’approvazione della Convenzione ex art. 30 TUEL per la gestione associata dei servizi sociali del nuovo Ambito A04, infatti, è stato rinviato a data da definirsi per trovare “un’ intesa con i sindaci del PD che non concordano sulla figura del vicecoordinatore”. Eppure c’è da chiedersi che il sindaco del PD per eccellenza è proprio Foti che è stato il direttore d’orchestra, l’uomo della mediazione ma, probabilmente, non della decisione visto che è bastata una nota diramata dall’alta dirigenza del PD provinciale, con a capo Carmine De Blasio (che solo sabato scorso si è accorto dell’esistenza della querelle dell’Ambito A04) per un suo dietro front.

E così i servizi sociali, sospesi dal 31 dicembre dello scorso anno, non saranno riattivati. Le famiglie continueranno l’estenuante attesa di un loro diritto. I fondi non saranno spesi. Il comune capoluogo continuerà il balletto del tira e molla. E la politica continuerà a vivacchiare. Viene da ricordare la frase di Matteo Renzi, segretario PD, che pochi giorni fa aveva affermato: “è importante che la politica discuta ma quando la discussione si protrae e non si riesce a decidere allora la politica diventa una sterile chiacchierata di bar di quartiere”. Chissà se il PD di Avellino ne sia consapevole.  E speriamo che sia consapevole anche del fatto che le segreterie politiche non possano delegittimare il ruolo e le funzioni dei Sindaci e soprattutto dei Consigli Comunali. Allo stato attuale lo schema di Convenzione di cui sopra è stato, infatti, già approvato dai comuni di Cervinara, Roccabascerana, Altavilla Irpina e San Martino Valle Caudina (il cui sindaco Pasquale Ricci è del PD!). E lo stesso comune capoluogo con una nota datata venerdì 24 gennaio indirizzata alla regione Campania chiedeva “di non inviare il Commissario in quanto 15 Sindaci avevano già sottoscritto, dopo averlo condiviso, lo schema di Convenzione”. E oggi Foti dalle parole avrebbe dovuto passare ai fatti. Del resto per il sindaco della città capoluogo, l’arrivo del Commissario rappresentava e rappresenta una sua sconfitta politica ancor più grave se decisa a tavolino dai vertici del suo partito.

Con la D.G.R.C. 320/2012 che ha ridisegnato il perimetro dell’Ambito A04 ricomprendendo oltre ai 15 Comuni del Consorzio A4 anche la città di Avellino, i servizi sociali sembra siano diventati ostaggio di una politica poco attenta ai bisogni delle persone più fragili della popolazione e molto più interessata a vecchie logiche spartitorie. E pensare che il vecchio Consorzio A04 era considerato un’eccellenza in Campania in materia di politiche sociali e in termini di ricadute sul territorio. Ma non sempre le eccellenze vengono tutelate e valorizzate dalla politica. Intanto, ad oggi, i 21 professionisti del Consorzio A4 si ritrovano, dopo circa 10 anni di proficuo lavoro, ad essere disoccupati; i servizi sociali erogati per anni sono interrotti ed il Consorzio A4 messo in liquidazione, atteso che il comune di Avellino non ha voluto aderirvi.

Il senso di responsabilità degli otto Sindaci cosiddetti “ribelli” a cercare di trovare un’intesa con il comune di Avellino, al fine di avviare i servizi e non perdere i finanziamenti, riconoscendo allo stesso la sede, il ruolo di capofila, la Presidenza, il Coordinatore ecc. ecc., non è stato sufficiente a far decollare il nuovo Ambito A04. La causa: il vicecoordinatore. Sarà poi il vero motivo?