PD – Il Circolo Foa presenta il documento programmatico per il confronto sui problemi della città

pd circolo foaAvellino – “Avellino ha bisogno di essere riconosciuta e gli avellinesi hanno bisogno di riconoscersi nella propria città attraverso interventi atti ad un assunzione di responsabilità chiara e definita per restituire ai cittadini le loro radici, le loro origini, la loro identità”. Questo è la sostanza del documento programmatico presentato stamane presso il circolo “Foa” di Avellino.

Un documento che, come spiega Francesco Todisco: è una bozza in itinere da integrare con il supporto di tutte le forze di questa città che parte da un ragionamento logico che tiene unite tutte le questioni principali di questo capoluogo. Un documento che non si chiude alle decisioni prese in un convento ma aperto al confronto - commenta riferendosi all’incontro di domani che terrà la segreteria provinciale – Noi siamo pronti al confronto e ci auspichiamo che il PD comprenda finalmente il ruolo che ricopre in città e che sappia confrontarsi con tutti senza ricorrere a “larghe intese” che dati i precedenti, si fanno contro i cittadini e a favore di pochi”.

Molti cittadini – continua Todisco – ci fermano e ci danno ragione perchè noi più volte avevamo previsto che si arrivasse a questa fase di stasi e che per cambiare davvero rotta, per sottolineare la reale discontinuità con il galassismo, che di Galasso possiede solo un’etichetta, doveva essere rappresentata con forza e non è stato così. La prova più evidente – sottolinea – è stata la composizione delle liste che ha visto la presenza di novità accanto a pezzi che segnavano la più profonda continuità con l’era Galasso. Un’altra volta si è scelta la strada più facile per vincere le elezioni ma quella più difficile per governare una città. Noi abbiamo fin da subito espresso il nostro dissenso che non ha dato nessun riscontro se non quello di buttarlo fuori dal partito. Potremmo stare qui a dire che avevamo visto giusto e che avevamo ragione ma non abbiamo intenzione di farlo, anzi, ancora una volta siamo qui per dare il nostro contributo politico con proposte politiche perchè con le sorti della città non si gioca“.

Il PD deve affrontare la crisi del comune – interviene Giovanni Bove, coordinatore del circolo – A noi non interessa avere ragione a noi interessa non voltare le spalle alla città come sta facendo l’amministrazione. Mi sarei aspettato dai giovani consiglieri presenti in assise idee e proposte ma sono portato a pensare che il ruolo di consigliere venga visto come un mero punto di arrivo. Foti ha più volte ribadito l’importanza del coordinamento dei circoli cittadini - evidenzia Bove - ma il nostro non coinvolgimento nelle decisioni la dice lunga“.

La situazione in cui versa la città richiede uno sforzo comune da parte di tutti che apra finalmente un dibattito vero sulle prospettive di sviluppo del capoluogo e della stessa amministrazione. Ci sono questioni da trattare che esigono di un lavoro di proposta a lungo termine ma soprattutto alcune questioni che hanno bisogno di risposte urgenti“.

Nel documento un ruolo centrale è dato, ancora una volta, dalla difesa delle origini e delle radici della Città attorno al quale ruotano tutte le principali questioni del capoluogo irpino: l’urbanistica; l’identità culturale; la funzione economica e produttiva della città; le povertà e le politiche sociali.

In riferimento all’urbanistica il circolo chiede l’attuazione del piano Cagnardi, con tutte le dovute accortenze in merito ai cambiamenti di questi anni, sia in riferimento alla Ni01 che sugli altri comparti di città e non devono essere interesse dei privati: “C’è bisogno di rigenerazione. La questione urbanistica è centrale anche per la necessità di ripensare Avellino. L’edilizia – precisa il coordinatore del circolo “Foa”- può essere il volano dello sviluppo della città se recupera l’esistente. Nessuno pensi di appianare il deficit comunale con la svendita del diritto edificatorio della città altrimenti saremmo pronti a fare le barricate”.

Non mancano riferimenti alla salvaguardia dell’identità culturale che deve diventare una rete attorno alla quale far esprimere le migliori competenze atte al rilancio economico-occupazionale e di lotta all’esclusione sociale attraverso la salvaguardia del Gesualdo, Piazza Duomo, la Casina del Principe, la Dogana, Villa Amendola fino ad arrivare all’Ex Eliseo, il Cnr in scienze dell’alimentazione e la facoltà di enologia; il ripensare a Pianodardine, all’ex isochimica, alla stazione ferroviaria per dimostrare che esiste un altro modo di far produzione, nella sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e della popolazione circostante; l’affrontare la povertà e garantire i servizi essenziali consentendo a tutti i cittadini servizi che li facciano sentire uguali, che li liberino dal bisogno che restituiscano una dignità dell’esistenza.

Il tutto può essere possibile solo ed esclusivamente attraverso parole certe e chiare sul bilancio comunale – chiosa Bove – Si deve aprire una stagione di verità in cui si dica chiaramente di chi è la colpa e capire bene come stanno le cose. Bisogna voltare pagina e lo si deve fare una volta per tutte assumendosi le proprie responsabilità senza confusione di ruoli”.

 

Dora Della Sala