Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi – Inutile la protesta di sindaci e magistrati, Amodio: “l’accorpamento si farà”

santangelo tribunaleAvellino - Stamane si è tenuta la manifestazione di protesta di fronte al Tribunale di Avellino. Sindaci e avvocati dell’Alta Irpinia si sono riuniti per dimostrare la loro contrarietà rispetto all’accorpamento del Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi a quello del capoluogo.

I sindaci, a seguito in un summit a porte chiuse, sono usciti piuttosto insoddisfatti dall’incontro con il Presidente del Tribunale di Avellino Amodio tenutosi stamattina a seguito della contestazione.

Le proteste pare siano state del tutto inutili: l’accorpamento si farà.

Malcontento da parte di tutti i presenti: i sindaci hanno preteso un incontro anche col Sindaco Foti, accusato di non essersi interessato alla condizione del Tribunale di Sant’Angelo e di aver assunto una posizione irrispettosa.

Sarebbe necessario, così dichiara il Presidente della Pro Loco di Sant’Angelo dei Lombardi, riconoscere il Tribunale di Sant’Angelo rappresentante di un territorio e non terminale di uno stato che mortifica le zone interne: sono necessari fatti concreti e non soltanto semplici proteste”

All’uscita dei 21 sindaci dall’incontro con Amodio nulla pare sia cambiato; come il Sindaco di Montella Capone ha voluto sottolineare, infatti, “per quanto si sia dimostrato pronto ad ascoltarci, il Presidente Amodio metterà in pratica l’accorpamento poiché, essendo uomo di legge, dovrà far rispettare la legge”. Due le richieste dei sindaci: una proroga, necessaria per poter risolvere i problemi conseguenziali all’accorpamento, e un confronto immediato con il Sindaco Foti.

Il Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Repole non ha nascosto il suo scetticismo verso la disponibilità di chi di competenza: Amodio ha promesso ai primi cittadini che provvederà a trasmettere tutte le loro richieste ma Repole dubita molto che a queste ragioni si aggiungerà l’incapacità di Avellino di far fronte all’accorpamento. Per questa ragione ha inoltre sottolineato quanto sia necessario per i sindaci dell’Alta Irpinia riunirsi con il sindaco Foti al fine di un confronto responsabile sulla faccenda.

Il Sindaco di Nusco De Mita aggiunge a quanto detto un altro sospetto: ciò che sta accadendo potrebbe essere un piano preparato al fine di penalizzare l’Alta Irpinia. De Mita motiva i suoi sospetti parlando dell’eventuale risparmio previsto con l’accorpamento dai “i piani alti”, ma che, in realtà, pare non ci sarà affatto.

Si sono uniti alla protesta anche gli avvocati e i magistrati del Tribunale santangiolese che nell’accorpamento vedono la distruzione dell’Alta Irpinia. “E’ stata amputata la gamba sana”, queste le parole degli avvocati presenti ad Avellino stamane che vorrebbero il Tribunale restasse attivo anche per mantenere alto il livello di controllo sulla criminalità nel territorio e per valorizzare lo stesso. In questo modo, secondo gli avvocati in protesta, l’Alta Irpinia diventerà un luogo di interesse soltanto per chi vorrà fare affari poco leciti.

La battaglia, dunque, dovrebbe coinvolgere non solo gli avvocati, i magistrati e i dipendenti tutti del tribunale ma anche i cittadini della zona i quali dovrebbero riconoscere in questa lotta una difesa del territorio e della sua valorizzazione, non soltanto di un posto di lavoro.

Ricordiamo, infatti, che con la chiusura del Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi avverrà la chiusura di molti altri uffici tra cui, ad esempio, il Commissariato di Pubblica Sicurezza, la Tenenza della Guardia di Finanza, la Compagnia dei Carabinieri, l’Ufficio del Registro, gli Uffici della Regione e della Provincia e l’Ufficio delle Entrate, delle Imposte Dirette e Indirette. Questi uffici, fonte di garanzia di sicurezza e luoghi di smaltimento di problemi giudiziari della popolazione altirpina, verranno quasi certamente chiusi e i loro dipendenti trasferiti negli uffici di Avellino.

Questa battaglia, dunque, tocca davvero tutta la popolazione del territorio poiché si perderà un polo legislativo importantissimo e comporterà il trasferimento non solo dei funzionari ma anche di quella cittadinanza che, quando avrà bisogno di questi uffici, dovrà rivolgersi al capoluogo. Il Tribunale di Avellino, dal canto suo, sarà vittima certamente di un esubero di lavoro e i tempi giuridici e burocratici, già notoriamente lenti, rischieranno di rallentare ancora di più. Tutta l’Alta Irpinia, dunque, pagherà lo scotto di una decisione ingiusta e non necessaria, perdendo un elemento fondamentale di una terra ormai dimenticata dalla politica italiana.