Rifiuti – Assessore Romano: “Le società provinciali rimarranno in vita fino al 2014”

romano_giovanniIl conto alla rovescia è partito, e anche le polemiche. A fine giugno, in applicazione della legge 26 del 2010, le Province campane usciranno dalla gestione del ciclo dei rifiuti e le competenze passeranno ai Comuni organizzati in ambiti territoriali ottimali (Ato). Con le Province perderanno le proprie competenze le società provinciali, che vanno verso la cancellazione. Ma il passaggio schiude la porta a molte incognite e proprio per questo è motivo di attrito tra chi quelle società le gestisce e la Regione, che dovrà fissare i termini della transizione e delineare il futuro assetto. «Il provvedimento era già pronto in aprile — dice l`assessore regionale all`Ambiente Giovanni Romano — e ne abbiamo illustrato i contenuti ai sindacati. Non l`ho ancora portato in giunta perché attendiamo le norme nazionali di accompagnamento per quanto concerne i dipendenti dei consorzi di bacino in liquidazione. La nuova norma avrà valore di programmazione per collocarne una parte nell`arco di tré anni, mentre altri andranno in cassa integrazione.

I Comuni potranno assumere solo i lavoratori da assorbire, salvo i super-specialisti». In questo modo dovrebbe essere risolto il problema del futuro di centinaia di lavoratori. Ma in che modo e in che tempi avverrà la transizione dalle società provinciali agli Ato? E quanti saranno gli ambiti territoriali? «In ogni caso — spiega Romano — non ci sarà automatismo nel trasferimento delle funzioni gestorie. Ci sarà bisogno di almeno sei mesi. Ci sono varie ipotesi: da una norma nazionale che preveda una fase transitoria un provvedimento regiona le che la consenta. Su questo sono all`opera gli uffici legislativi. Capisco che ci siano preoccupazioni, ma non è il caso di generare allarmismo. Aggiungo che nel frattempo le società provinciali non potranno interrompere il proprio lavoro, di sicuro fino al 30 giugno. Poi vedremo. Ma escludo che possa essere accolta la richiesta di mantenere le società fino a fine 2014. Rimarranno fin quando serve».

Fonte Corriere del Mezzogiorno