San Martino Valle Caudina – Sciame di api impazzito circonda palazzo
Nella diurna attività istituzionale del comando provinciale dei carabinieri di Avellino rientrano molteplici competenze, dalla prevenzione dei reati alla repressione dei delitti perpetrati, dal controllo del territorio, al soccorso ai cittadini in difficoltà, ma ciò che si è appena concluso a San Martino Valle Caudina è di certo un intervento operativo fuori dalla norma.
Nella serata di ieri, infatti, i militari della locale Stazione Carabinieri sono stati chiamati da alcuni cittadini delle vicine palazzine IACP, i quali segnalavano – decisamente impauriti e preoccupati – la presenza di una spaventosa nuvola di api che stava circondando l’intero edificio di via G. Falcone. Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno constatato l’effettiva presenza di un’enorme sciame di api – che poi sarà stimato in circa 10.000 esemplari – che svolazzava impazzito tutto intorno all’edificio.
La prima preoccupazione dei carabinieri è stata quella di assicurare l’incolumità di quei cittadini, preoccupandosi di avvisarli tutti, di farli rientrare in casa e di assicurarsi che avessero porte e finestre ben sigillate. Fatto ciò, gli uomini della Benemerita hanno provato a interessarsi della rimozione degli insetti, non senza difficoltà. Appurato infatti che si trattava di specie protetta – così sono considerate le api – e che i Vigili del Fuoco del vicino distaccamento di Bonea non avrebbero potuto fare nulla di più, i carabinieri si sono immediatamente posti alla ricerca di un apicoltore, riuscendo a contattarne uno della limitrofa Tufara di Roccabascerana.
Giunto sul posto, l’apicoltore ha riferito ai militari di non conoscere né poter ipotizzare la provenienza di quegli insetti, ma di immaginare che il motivo della loro presenza in quel luogo e il loro volo apparentemente pazzo e disorientato, era da ascrivere alla morte o all’uccisione dell’ape regina.Stabilito ciò, l’apicoltore – già nella serata di ieri – ha provato a portare sul posto una nuova regina, riuscendo però solo a far tranquillizzare le migliaia di api e farle posare tutte quante su di un’unica parete della palazzina IACP. Visto che il primo tentativo aveva dato un esito moderatamente positivo, l’apicoltore è poi tornato sul posto con una seconda ape regina e con varie gabbie in legno, per il recupero degli insetti. Questo secondo tentativo si dimostrava veramente efficace, tanto che le api, in sciami più piccoli composti da alcune centinaia di insetti, cominciava a seguire la regine ed entrare nelle gabbie.
Così, mentre l’apicoltore e i volontari da una parte si preoccupavano al recupero delle api e i carabinieri – con turno conseguenti di oltre 12 ore – assicuravano l’incolumità dei cittadini, nel corso della mattinata odierna, si riusciva a recuperare l’intero sciame di circa 10.000 api e trasportarlo, in maniera del tutto sicura, nell’apicoltura di Roccabascerana. Alla fine dell’intervento, che assomigliava più ad uno speciale televisivo sulla natura che ad un operazione dei carabinieri, nessuno dei residenti ha riportato alcun problema sanitario, se non la paura per quello spettacolo insolito e il disagio di aver passato una nottata “tappati” in casa.