Comitato Utenti Assistenza Socio-sanitaria su Adi: “l’Asl Avellino ha fallito”

aslAvellino -Più che fornire servizi sanitari, ormai l’Asl di Avellino, ed in particolare il suo vertice amministrativo, spara i numeri a lotto”. Questo quanto dichiarato da una nota del Comitato Utenti Assistenza Socio-sanitaria in merito a quanto accaduto in questi giorni presso l’Asl di Avellino.

Il direttore generale, Sergio Florio, prova ancora una volta a creare confusione, giocando sui numeri, senza ammettere le proprie responsabilità per i disservizi procurati a migliaia di utenti irpini e, soprattutto, dimostrando di non volervi porre rimedio. Se volessimo dare per buone le cifre pubblicate dall’azienda sanitaria (e le testimonianze ed i dati raccolti dimostrano che sono eccessivamente prudenti) sia nell’incontro odierno avuto con i sindaci del territorio, che nella scorsa riunione, emergono con chiarezza la drammatica portata dei tagli effettuati all’assistenza domiciliare integrata ed il totale fallimento dell’attuale gestione sanitaria.

Il direttore sanitario dell’Asl – prosegue nella sua nota il Comitato -, Mario Ferrante, il 18 dicembre dichiarò ufficialmente che gli utenti che beneficiavano dell’Adi erano inizialmente oltre 3000 e dopo il ridimensionamento del servizio si era giunti a circa 2400 unità, con una decurtazione di ben 653 assistiti. Oggi Florio sostiene che il servizio verrebbe garantito a 1070 pazienti. La matematica ci dice, dunque, che nel giro di due mesi il 60 per cento dei pazienti hanno perso ogni forma di sostegno sanitario. Di fronte ad una simile situazione un qualunque amministratore o manager dovrebbe dimettersi. Eppure il direttore generale dell’Asl continua a rivendicare non si sa bene quali risultati. Ci vuole davvero un’assoluta mancanza di pudore e un totale disprezzo per la cittadinanza se si continua con questa vergognosa farsa. Così non si può più andare avanti. La direzione dell’Asl di Avellino deve dimettersi in blocco e bene farebbero i sindaci a sfiduciarla senza appello. Da parte sua, il presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, non può più far finta di niente.

Ancora una volta – conclude il Comitato – chiediamo al prefetto, Carlo Sessa, di intervenire per consentire l’immediato ripristino dell’Adi e di tutti i servizi cancellati nell’ultimo anno. Al Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, invece chiediamo se in Irpinia abbiano ancora valore le leggi e la Costituzione italiana e con esse il diritto alla salute, palesemente negato dall’Asl“.