Napoli – Feriti cinque poliziotti
Ancora folle violenza nel carcere di Secondigliano
Conta dei danni, in carcere a Secondigliano, dopo le devastazioni che venerdì hanno provocato alta tensione, con cinque poliziotti in carcere contusi e feriti da un detenuto, responsabile delle violenze: “E’ stata una giornata infernale e se non degenerata ulteriormente è solamente grazie alla professionalità ed al coraggio dei poliziotti penitenziari in servizio, che hanno comunque pagato un alto prezzo per la loro abnegazione: cinque, infatti, sono stati i colleghi finiti in ospedale”, spiegano Raffaelle Munno e Donato Vaia, segretari del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Venerdì pomeriggio, nel Reparto T1, un detenuto con problemi psichiatrici si è barricato nell’Infermeria di Reparto, rifiutandosi di tornare nel proprio reparto. Cinque i poliziotti feriti, due con fratture del mignolo e del dito medio e più di 20 giorni di prognosi”. I sindacalisti esprime “preoccupazione” per questo ennesimo grave evento critico che si è verificato in un carcere della Campania: pur rinnovando il “plauso del SAPPE al personale dell’Istituto di Secondigliano che ha saputo gestire con fermezza e professionalità la situazione”, chiama in causa direttamente “chi ha ruoli di responsabilità regionale dell’amministrazione penitenziaria. Non si può continuare a restare inerte, a non prendere iniziative a favore delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nelle varie carceri de”, concludono.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime sconcerto per quanto avvenuto a Secondigliano e si rivolge direttamente al Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove: “Abbiamo apprezzato molto, ed apprezziamo, quel che il Governo ha fatto per la Corpo di Polizia Penitenziaria, sia in termini di assunzioni che di modifiche normative a favore dell’operatività dei Baschi Azzurri. I responsabili delle violenze in carcere devono essere assolutamente puniti. Se sono detenuti stranieri, devono essere subito espulsi dall’Italia: se invece sono connazionali, devono finire di scontare la pena in un’isola, magari riaprendo Pianosa e l’Asinara. E se, come nel caso di Secondigliano, si tratta di un detenuto con problemi psichiatrici, ebbene si riaprano gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari! Chiunque aggredisce un appartenente alle Forze di Polizia nell’esercizio delle sue funzioni istituzioni, aggredisce non solo la persona fisica ma attacca lo Stato. Lo stesso chi devasta le carceri. E la risposta deve essere ferma e tale da impedire gravi fenomeni di emulazione: per questo confidiamo che il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove ci ascolti”.
Il segretario generale del SAPPE ricorda essere decenni “che, come primo Sindacato del Corpo, chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari”. E richiama, infine, il discorso qualche giorno fa dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e le sue indicazioni per superare l’emergenza penitenziaria: “è particolarmente importante che il sistema carcerario disponga delle risorse necessarie, umane e finanziarie, per assicurare a ogni detenuto un trattamento e un regime di custodia che si fondino su regole basate su valutazioni attuali per ciascuno, con obiettivo rivolto al futuro. E tutto questo, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, questo deve essere fatto per rispetto dei valori della nostra Costituzione; per rispetto del nostro lavoro; per rispetto della storia del Corpo di Polizia penitenziaria; per rispetto dei suoi Caduti: vittime del terrorismo, della criminalità. E che ricordiamo con commozione”.