Napoli, ancora sangue e violenza nel carcere di Poggioreale
SAPPE: ”Subito direttore titolare e nuovi agenti di Polizia Penitenziaria"
“Ancora violenza nel carcere di Poggioreale. Sembrerebbe che in data 30 Aprile, un poliziotto penitenziario sia stato brutalmente aggredito da un detenuto che lo ha colpito con un pugno al volto, procurandogli un trauma contusivo all’occhio. Il collega è dovuto ricorrere alle cure mediche ed è ora in stato di convalescenza. A rendere ancora più grave l’episodio è il fatto che lo stesso detenuto, solo un mese fa, aveva già aggredito il medico del reparto “Roma”. In quell’occasione, il sanitario era stato costretto a rifugiarsi dietro la scrivania per sottrarsi alla furia del detenuto, che gli aveva lanciato contro computer, tastiera e altri oggetti presenti in infermeria”. A denunciare l’accaduto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che da tempo lancia l’allarme sulle condizioni estreme in cui opera il personale di polizia penitenziaria presso il carcere di Poggioreale., per voce del dirigente sindacale Raffale Serra.
Nel merito, il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, giudica “inaccettabile che un detenuto già protagonista di una grave aggressione a un medico del carcere non sia ancora stato allontanato. Il carcere di Poggioreale è una polveriera pronta ad esplodere, è il più affollato d’Europa, ed ha assoluto bisogno di un direttore titolare e di nuovi Agenti di Polizia Penitenziaria.”
Il SAPPE esprime massima solidarietà al poliziotto aggredito e chiede l’intervento urgente del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: “Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano”. Dura la presa di posizione del SAPPE: “Auspico che gli attuali vertici ministeriali, dipartimentali e regionali mettano tra le priorità d’intervento la garanzia dell’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari. Non si corra il rischio di lasciare le carceri in mano ai delinquenti. Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti”.