Di nomine e campagne elettorali, il parere di Maria Rusolo

Si sbloccano questioni rimaste a lungo in sospeso e nell'aria si respira già la sensazione di corsa alle urne

rusoloAvellino -  Alcuni nodi vengono al pettine, ma la città non cambia volto, anzi conserva alcuni tratti peculiari che secondo l’opinione pubblica dimostrerebbero che siamo già in campagna elettorale. Ne abbiamo discusso con Maria Rusolo, tesserata del Pd.

E’ stato nominato un comitato di gestione per il Teatro Gesualdo. Che ne pensa? La convincono le scelte fatte?

Non mi convince né lo strumento giuridico utilizzato, perché non si capisce che ruolo avranno i nominati, se una funzione di consulenza, se sono stati selezionati sulla base di un background per la gestione di una struttura che ricordo a qualcuno non essere una salumeria. In questo momento mi sarei aspettata, date anche le dichiarazioni del Sindaco, delle nomine mirate visto che il Teatro continuerà la sua attività. Mi occupo di cultura da tanti anni e non capisco perché si ricalchino sempre le stesse dinamiche, nulla contro i nominati, che conosco e a cui faccio il mio in bocca al lupo, ma vorremmo saperne di più e sapere soprattutto se questa gestione avrà un costo. Sarebbe stato forse più saggio lasciare tutto in mano al liquidatore e approntare un programma politico-culturale in commissione cultura di concerto con le associazioni cittadine, anche perché sarebbe stato un segnale di cambiamento.

Le sembra plausibile che alla fine si costituisca una fondazione per la gestione del teatro?

Mi sembra un volo pindarico, perché la fondazione ha dei meccanismi molto precisi e richiede alcuni requisiti tecnico-giuridici. Vorrei ricordare alla collettività che questa è l’amministrazione che non è riuscita ad approvare una bozza di sintesi delle associazioni, non esiste un albo, uno statuto nel 2018, quando se ne discuteva al primo anno di insediamento. Non lascerei perciò il Teatro nelle mani di questi sprovveduti. Leggendo i social noto che gli avellinesi sono stati colpiti da una sorta di astenia trasversale, convinti ormai che le nomine siano frutto di accordi che vengono fatti altrove, a Via Tagliamento o in altre stanze, e che nessuno di noi possa più intervenire. Ma l’aspetto peggiore è che ormai per la maggior parte si siano convinti che il merito e la competenza non paghino e che non serva avere un curriculum di rispetto, perché se non sei protetto dal nostro partito non vai da nessuna parte.

Nell’ambito del suo esercizio ha a che fare con alcuni operatori di ACS, la situazione sembra ancora in stallo, lei cosa può dirci?

Sarò breve. Molti dei miei assistiti avanzano ancora 12 mensilità di arretrati. Non esistono solo i dipendenti del Teatro, ma anche quelli di queste cooperative, che non possono pagare regolarmente per via di ACS, ma nessuno ne parla. Qualcuno mi sa dire come queste persone dovrebbero arrivare a fine mese?

Da una parte ci sono questioni che tardano a sbloccarsi o che restano in sospeso, e dall’altra qualcosa comincia a muoversi, come nel caso del piano Dehors e gli Orti Urbani.

Tutto quello che viene fatto di positivo ben venga, il problema è se ci si muove solo a un anno dalla scadenza elettorale. Siamo nella logica democristiana, un anno prima che tutto finisca si gioca il tutto per tutto per accumulare voti sul territorio. Con tutto il rispetto per gli amici Assessori, ma la tempistica fa quanto meno riflettere. Non ho aspettative particolari per questo ultimo anno, certamente si muoveranno delle cose, ma è bene ricordare che siamo in panne con la gestione dei rifiuti e ad altre questioni urgenti che mi auguro si sblocchino presto, ma chiaramente non sorvolando su questi anni in cui nulla ha funzionato come doveva. Posso dire certamente che la colpa non si può attribuire al singolo, ma sempre all’intero sistema.

Si parla già molto delle future amministrative e pare che a sinistra la tendenza possano essere liste civiche, che non faranno da comodo al Pd.

A livello nazionale Pisapia si colloca in maniera diversa, cercando di allargare il centro sinistra. Mi auguro che il partito di cui faccio parte, in maniera critica, guardi a quel mondo e che anche Civati e altri alla fine possano preferire un interlocutore come il partito democratico, che altrimenti dovrà cercare altrove alleati per la maggioranza necessaria ad approvare le leggi. Per ora io sento ancora di volerci credere, anche se qui ad Avellino mi sento abbandonata dal mio partito e quindi capisco chi vorrà alla fine cercare con altri di dare una risposta alla cittadinanza al di fuori dell’apparato. Più che una coalizione civica sarebbe auspicabile un patto trasversale tra quelle che sono le nuove generazioni e le energie più belle e sane di questa città, pronte ove il PD nelle liste non esprima soluzioni convincenti.

Pd ancora grande assente ad Avellino, attività pressoché sospese. Solo qualche intervista per rivendicare posizioni di tanto in tanto, almeno da quanto si percepisce, non le sembra?

Assolutamente. Non so se qualcuno pensa che i voti siano frutto di regalie e piaceri, quando la scarsa affluenza alle urne alle primarie ci ha fornito un dato emblematico. C’è una diaspora in corso in ogni caso, perché siamo in tanti a voler cambiare questo partito e non abbiamo padroni. Capisco profondamente il disagio di Luca Cipriano, che sta provando come ha potuto di creare un’alternativa. Credo, anzi che Cipriano debba aprire una discussione anche con chi è insoddisfatto all’interno del Pd. Qualsiasi forma di rivoluzione e rinnovamento in questa città è ben accetta.

Source: www.irpinia24.it