La Novolegno non inquina, ma l’associazione “Salviamo la nostra Valle del Sabato” non ci sta

Il responso emerso dalla conferenza dei servizi per l'AIA non placa gli animi del gruppo nato su Facebook che lo scorso 27 agosto ha portato in piazza più di 1500 persone. Mazza: "Alcuni dei presenti non sapeva nemmeno dove si trova l'azienda"

14063779_10210606811192727_1223958259768467631_nContinua incessantemente la battaglia dell’associazione “Salviamo la nostra Valle del Sabato, Salviamo la nostra Vita”. Il gruppo nato su Facebook e guidato da Franco Mazza, presidente della sezione provinciale di Avellinodell’ISDE (Associazione Medici per I’Ambiente) è riuscito a portare in strada ben 1500 persone tra cui diversi esponenti politici. Lo slogan della manifestazione “Mo’ basta” è uscito fuori dai confini territoriali, facendo in modo che la raccapricciante questione delle morti per tumore causate dall’inquinamento della Valle del Sabato diventasse di pubblico dominio. L’obiettivo è quello di far luce su alcune vicende, tra cui quella relativa alla Novolegno i cui fumi annebbiamo quotidianamente i comuni che la circondano.

Ieri mattina l’associazione ha ottenuto il permesso di partecipare la conferenza dei sevizi per l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) richiesta dalla Novolegno. “Difficile fare un resoconto esaustivo e sintetico delle cose dette, ha dichiarato Mazza. In sostanza hanno messo a posto le carte ottenendo un parere favorevole da ATO Calore Irpino, Alto Calore Servizi, ASI, ARPAC, Regione, Provincia, Comune di Montefredane (Sindaco Tropeano), Asl. Decisione già abbondantemente confezionata e assunta. Cosa emerge? Innanzitutto alcune delle persone presenti (il prof universitario consulente della Regione e il presidente della conferenza) non sapevano nemmeno dove si trova l’azienda, non ne conoscono il contesto reale, non hanno nessun idea di cosa sia nel suo complesso la valle del Sabato, hanno visionato solo le carte e i buoni propositi della proprietà, presente alla conferenza”.14202561_10210698412842711_7549721017157982141_n

Emerge la latitanza di ARPAC, assente ieri mattina (ha comunicato il suo parere favorevole con UN FAX), evidenzia il presidente dell’ISDE. L’ok dato stamattina prescrive controlli più incalzanti e ravvicinati, ma tutti sappiamo che ARPAC non fa controlli esaustivi, anzi quelli che fa li fa a pagamento. È per questa ragione che hanno previsto tante prescrizioni: proprio confidando nel ruolo evanescente del controllore”.

 “La novità? La nostra presenza – conclude Mazza – è da oggi in poi il nostro ruolo! Il far west è finito. Cresceremo rapidamente e creeremo un fondo: i controlli ambientali li faremo noi e, credo, ognuno si dovrà assumere le sue responsabilità, inquinatori e controllori “distratti”! Infine confidiamo nel lavoro prezioso del dottor Cantelmo”.

Quanto è emerso dalla conferenza non ha placato gli animi del gruppo che andrà avanti per fare maggiore chiarezza. L’attività della Novolegno è iniziata nel 1980. I cittadini vogliono sapere con quali controlli e autorizzazioni ha lavorato in questi 36 anni e qual è l’impatto complessivo sull’ambiente e sulla salute umana.

Continuano, intanto, le numerose segnalazioni per l’odore acre che si avverte tra Atripalda, Manocalzati, Pratola Serra, Arcella. 

 

 

Source: www.irpinia24.it