Avellino – Il progetto utopico della città di Di Nunno si scontra con la realtà
Al Carcere Borbonico si discute deI Piano urbanistico Cagnardi che ha bisogno di modifiche ma verrà realizzato
Avellino – In occasione della ricorrenza del primo anniversario della scomparsa dell’ex Sindaco Antonio di Nunno, si è tenuto oggi, nelle sale dell’ex Carcere Borbonico, il convegno a tema urbanistico “Dall’approvazione del Puc a oggi. Bilancio e prospettive. La città di Tonino Di Nunno tra utopia e realtà”.
L’evento, organizzato dal giornale on line L’Irpinia e patrocinato dal Comune di Avellino, ha visto una folta platea e la presenza di figure di spicco della politica e non solo. In sala, tra gli altri, il sindaco di Nusco Ciriaco De Mita, l’Onorevole Rosetta D’Amelio, il deputato regionale Maurizio Petracca, il deputato Pd Valentina Paris, e poi ancora il manager del Moscati Giuseppe Rosato, Sabino Basso di Confindustria, Lucio Fierro, l’ex senatore Enzo De Luca, Cosimo Sibilia, Fulvio Fraternali, Giancarlo Giordano, Pietro Foglia, Gerardo Adiglietti, Peppino Di Iorio, il sindaco di S. Angelo dei Lombardi Rosanna Repole, Enzo Venezia e il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo.
I lavori sono stati aperti dal moderatore del dibattito, Generoso Picone, responsabile della redazione avellinese de Il Mattino. Doveroso partire dal ricordo di Di Nunno che, come sottolinea Picone “ha interpretato l’urbanistica come la cultura delle tematiche per realizzare la dimensione migliore del vivere comunitario; Di Nunno ha dato respiro ad Avellino e a tutti coloro i quali volevano collaborare allo sviluppo della città. Ricordarlo con un pomeriggio dedicato all’urbanistica è doveroso ma soprattutto utile”.
“Tuttavia – aggiungePicone – oggi occorre ricordare un altro servitore pubblico della città di Avellino, Franco D’Onofrio, e lo faremo consegnando una targa come simbolo per tutti coloro che amano la città e che credono nel cambiamento”.
La breve introduzione lascia il posto alla proiezione del filmato sull’operato del compianto Sindaco di Avellino che emoziona e commuove la sala. A prendere la parola è poi l’attuale Sindaco, Paolo Foti, che con la voce rotta dall’emozione si appresta a dare il suo contributo: “Il mio è un ricordo amicale e commosso di Antonio, ad un anno dalla sua scomparsa. Quest’iniziativa serve sì a rendere omaggio ad un amministratore attento e profondamente legato alla città ma che oggi ci induce anche a discutere di questioni che riguardano la programmazione urbanistica e il suo sviluppo in un contesto attuale”.
Ed è proprio attualizzando il discorso che Foti si lascia andare ad un intervento che esula da quello strettamente istituzionale: “Quello con cui abbiamo a che fare è un Puc scaduto e, in parte, inattuato, che ci pone davanti alla necessità di operare degli adeguamenti. Tuttavia gli aggiornamenti da apportare seguiranno una regola fondamentale: non toccare un centimetro quadrato in più di suolo. Non è più tempo dell’edificazione tout court, bisogna dare attenzione alle zone che realmente ne necessitano”.
“C’è bisogno di onestà e pulizia intellettuale – attacca Foti – e non delle maldicenze di chi sparge veleno e fa attività di disinformazione, gettando ombre sull’attività di questa amministrazione; è con le proposte che si dimostra l’attaccamento alla città. Noi andiamo avanti e siamo aperti alle proposte dei cittadini e di chiunque avverta la necessità di intervenire per una città che non è cresciuta ma anzi, perde popolazione. Bisogna eleborare un Puc che guardi agli interessi della città, diversamente – ha concluso – sarebbe fuori luogo e fuori dal tempo”.
Il dibattito torna poi sugli assi portanti del Puc con l’intervento di Antonio Gengaro, il più stretto collaboratore di Di Nunno: “Il miglior omaggio per Antonio è pensare al futuro della città in modo concreto, facendo proposte”.
“Chi, come me – spiega Gengaro – è mosso da spirito costruttivo, volto ad aiutare questa città, ricopre comunque un ruolo marginale perché è l’amministrazione che ha il potere di decidere e cambiare le cose ed è questa stessa amministrazione che di fronte a posizioni differenti in tema Puc dovrebbe contemperare”.
Gengaro vaglia così punto per punto i temi caldi del Puc, soffermandosi in particolar modo sui comparti edificabili “si dice siano troppo ampi e si è parlato di subcomparti, chiamiamo le cose con il loro nome: stiamo tornando alla logica delle lottizzazioni”. Logica alla quale l’amministrazione Di Nunno si era coraggiosamente opposta.
“C’è bisogno di un cambio di mentalità da parte dell’amministrazione, del settore urbanistico ed anche dei privati. Si costruisce per cambiare in meglio la città, realizzando aree verdi, giardini, servizi”.
Un’altra colonna portante è quella che riguarda il risanamento ambientale che, secondo Gengaro, è attuabile solo a partire dalla riqualificazione dell’Ex Isochimica “quella zona va acquisita e risanata per poi essere trasformata in un polo funzionale”.
Tasto dolente è quello dei trasporti: “Siamo l’unica provincia senza treni veloci. Avellino non è figlia di un Dio minore, abbiamo il diritto di far parte di questo sistema”.
Il contributo del firmatario del Puc, Cagnardi, arriva via Skype “Di Nunno era un sognatore, aveva più capacità di immaginazione che di promozione ma immaginava di sviluppare la sua città”.
È toccato poi all’attuale assessore all’Urbanistica Tomasone che si è premurato di dare risposta agli interrogativi posti durante l’intervento di Gengaro: “Le previsioni del Puc non sono state realizzate ma stiamo lavorando alle metodologie adeguate per portarle avanti”.
L’assessore precisa le linee guida del programma che si intende realizzare e pone l’accento su riuso ed ambiente: “Innanzitutto l’attenzione deve essere rivolta al patrimonio edilizio esistente che non è adeguato dal punto di vista sismico e va quindi messo in sicurezza; per quanto riguarda l’ambiente le previsioni dei parchi presenti nel Puc verranno portate avanti, come è già stato per le Fenestrelle. L’Ni01 verrà invece realizzato con l’aiuto dei privati, tuttavia l’amministrazione non deve più subire i processi ma guidarli”.
Sul tema trasposrti “Siamo all’età della pietra. Stiamo lavorando in termini di costruzione di parcheggi e piste ciclabili, puntiamo sull’incentivazione dell’uso dei mezzi ma vanno cambiate le abitudini, bisogna abbandonare le automobili”.
Gli interventi dalla platea hanno ampliato il dibattito e al microfono si sono alternati gli ex sindaci Enzo Venezia e Antonio Matarazzo, Giancarlo Giordano e Pucci Bruno.
Le conclusioni sono state invece affidate all’urbanista Vezio De Lucia.