Il pittore campano Mangone incanta

Un ponte culturale dalla Campania al Lazio

Mangone Fernando_13Lanuvio (RM), piccolo centro immerso nel cuore della Città Metropolitana di Roma Capitale, ha ospitato il 25 e 26 ottobre l’ottava edizione del Festival della Maza, la manifestazione che ogni anno rievoca l’antico culto di Giunone Sospita, simbolo di fertilità e rinascita della natura. Tra vicoli medievali, aree archeologiche e i suggestivi spazi di Villa Sforza, cittadini, scuole e visitatori hanno partecipato a rievocazioni storiche, laboratori didattici, concerti e degustazioni, vivendo un’esperienza che unisce mito, storia e arte contemporanea. A rendere speciale questa edizione è stata la presenza del pittore cilentano Fernando Mangone, che ha realizzato una grande installazione pittorica dedicata a Dioniso e Giunone Sospita, simboli di vita e rinascita. La tela principale, di 2,80 m x 1,90 m, è stata donata al Museo Diffuso di Lanuvio, mentre il pubblico ha potuto partecipare a un laboratorio collettivo, dipingendo scene del tempio di Giunone, della torre medievale e della grotta sacra.

Il Festival nasce nel 2015, ispirato a una scoperta archeologica eccezionale in località Pantanacci, poco fuori dal centro storico di Lanuvio. Gli scavi condotti dal Museo di Lanuvio e dalla Soprintendenza hanno riportato alla luce una grotta sacra e la statua del serpente legata al santuario di Giunone Sospita.Le fonti antiche, da Properzio a Eliano, raccontano di un rituale primaverile in cui fanciulle bendate offrivano una focaccia di cereali – la Maza – a un serpente sacro: se l’offerta era accettata, l’anno sarebbe stato prospero; in caso contrario, si temeva carestia. Da questa memoria storica nasce il desiderio di restituire vita al rito, trasformandolo in una festa popolare in cui archeologia, storia e partecipazione civica diventano un’unica esperienza condivisa.

Fin dalle prime edizioni, il Festival ha costruito un collegamento culturale tra Lanuvio e Paestum, grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e l’Associazione Terre del Cilento. La connessione nasce dal pane d’orzo pestano, affine alla focaccia di farro e legumi della Maza lanuvina, e si è consolidata nel tempo con laboratori congiunti, gemellaggi scolastici e attività didattiche condivise. «Il Festival della Maza è molto più di un evento culturale: è un ponte tra territori, generazioni e discipline artistiche» spiega Anna Coralluzzo, presidente della Fondazione FAM.ETS – Fondazione Arte Mangone Ente Terzo Settore. «La presenza di Fernando Mangone testimonia come l’arte possa creare dialoghi tra comunità e valorizzare le tradizioni locali, restituendo vita e centralità a luoghi spesso dimenticati.»

Mangone ha presentato un corpus di opere di grandi dimensioni, realizzate a tecnica mista, con riferimenti alla Street Art, Pop Art ed Espressionismo. Scene naturalistiche, tradizioni locali e architetture storiche sono rilette con una tavolozza audace, dominata da rossi, blu e fosforescenze vibranti, capaci di trasformare ogni scorcio in un effetto scenografico unico.

«Ogni quadro è una memoria, una sensazione, un’emozione radicata nei luoghi che amo» racconta il pittore. «Ho voluto rendere omaggio a Giunone Sospita e Dioniso, unendo mito, storia e arte contemporanea in un racconto visivo che coinvolge anche il pubblico. Sulla sinistra ho rappresentato la Dea con il serpente sacro, sullo sfondo il tempio e l’antefissa, e sulla destra Dioniso con un omaggio a Leonardo da Vinci.»

Il Festival della Maza si conferma un evento corale e partecipativo, coordinato dal Sindaco Andrea Volpi e dagli assessori alla Cultura, Turismo e Pubblica Istruzione. Tra le iniziative più apprezzate: laboratori didattici per bambini; rievocazione storica “La Dea e il Serpente”; degustazioni di Maza curate dallo chef Giuseppe Verri; percorsi interattivi e attività didattiche del Museo Diffuso; concerti di Walter Maioli e Carmine Di Biasi dedicati ai suoni del mondo antico.

“Il Festival dimostra come archeologia, arte e partecipazione civica possano dialogare in maniera autentica” sottolinea Dott. Luca Attenni, Direttore del Museo Diffuso. “Lanuvio diventa laboratorio di identità collettiva, dove memoria e creatività si incontrano”.

Il successo del Festival della Maza 2025 conferma la forza delle sinergie tra istituzioni, scuole e territori. Il legame con Paestum e il Cilento rappresenta un ponte culturale tra Lazio e Campania, dove arte, mito e memoria diventano strumenti di identità comune e rinascita culturale, restituendo centralità a luoghi, tradizioni e comunità.

Source: www.irpinia24.it