Premio Serra 2025
A Napoli voci e storie per un teatro che parla al presente
Storie che scavano nel presente, per raccontare storie che parlano di famiglia, malattia, emancipazione femminile, Palestina, relazioni e conflitti, mettendo in dialogo il nostro tempo con la forza viva del teatro. Lunedì 6 ottobre il palcoscenico del Teatro Serra di Napoli si è acceso per la finale della quinta edizione del Premio Nazionale “Serra-Campi Flegrei” alla vocazione teatrale nell’arte del monologo, patrocinato dal Comune di Napoli. Otto artisti tra attori e autori hanno portato in scena voci e mondi diversi, dalla politica all’intimità declinati nei linguaggi del dramma, della satira e della commedia.
A guidare la serata, la Giuria Onoraria composta da addetti ai lavori, attori, critici, giornalisti e professionisti del cinema e del teatro, presieduta dalla regista e drammaturga Luisa Guarro e composta dagli attori Salvatore Felaco e Sara Missaglia dai critici e giornalisti Edgardo Bellini, Giuseppe Borrone e Tania Sabatino, dal patron del cinema “La Perla” Maurizio Capezza.
“Per noi il Premio non è solo una gara, ma una festa, un incontro con il futuro della drammaturgia: le nuove scritture, i nuovi volti, le nuove storie che meritano di essere viste e sostenute. Perché il teatro è vivo solo quando c’è chi lo ascolta” dicono i direttori artistici Pietro Tammaro e Mauro Palumbo.
Vince la sezione “Autori” Solène Bresciani con il monologo “Confessioni sospese” viaggio introspettivo di una donna, sulle tracce della poetessa argentina Alfonsina Storni, vincitrice della sezione “Attori” è, invece, Myriam Nissim che con “Open windows” ha portato in scena una commedia nera che ruota intorno un appuntamento al buio dall’epilogo clamoroso. Entrambe riceveranno un riconoscimento in denaro pari a 500€. Infine, Premio Speciale “Artemia” – che assegna un posto nel cartellone del Centro Culturale Artemia di Roma, gemellato con lo spazio flegreo – ad Andrea Taronna per il suo “Ranocchio” ironica confessione sulla vita e l’amore, di un ragazzo timido e insicuro.
Completano il parterre di un’edizione particolarmente ricca di contenuti e di talento Carolina Infante con il monologo finale tratto da “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello, Stefania Palumbo con “Andrà tutto bene”, lavoro sulla malattia e i rapporti familiare di Emanuela Fanelli e Micol Pavoncello, Tonya Porzio con “Margherita” storia di violenza scritta dalla drammaturga Maria Porzio e le autrici Valentina Fantasia con “Questo muro è costruito sul mio cuore” racconto familiare sulla vita dei coloni Palestinesi in Cisgiordania e Carlotta Carpentieri con “Mama coca” riflessioni tragicomiche sulla società digitale, interpretate dall’attrice Claudia Della Corte.
I vincitori
Solène Bresciani, trentaquattro anni di Belfort, in Francia, vive e lavora a Napoli dove ha fondato l’associazione “Raggidisol” con la quale produce spettacoli sul rapporto tra individuo e realtà e ha vinto il Premio “Ecoscena Ragazzi” 2023 per lo spettacolo “Re-Ciclo, aspettando il sole”. Un riconoscimento giunto dopo esperienze teatrali con Giovanni Meola, Giovanna Facciolo, Andrea Jimenez, Maurizio Azzuro e di percorsi presso la “Scuola Elementare del Teatro” di Davide Iodice, i “Teatri di Seta”, il “Théâtre de Poche” e l’“ICRA Project” di Michele Monetta e Lina Salvatore intrecciati con studi su meditazione, voce, tango, commedia e arteterapia tra Italia, Francia e Argentina. Suona il pianoforte è laureata in “Gestione internazionale di progetti culturali sostenibili”.
Myriam Nissim, ventotto anni, attrice e scenografa della provincia di Siena, si è trasferita a Napoli per studiare all’“ICRA Project” di Michele Monetta e Lina Salvatore, dopo la Laurea con lode in Discipline dello Spettacolo all’Università di Pisa – con una tesi sperimentale sulla raccolta “Una stagione all’Inferno” di Arthur Rimbaud – e il Diploma all’Accademia “Alessandra Galante Garrone” di Bologna. Studentessa lavoratrice – è stata cameriera, hostess su barche da diporto, insegnante di teatro per bambini, promotrice di progetti culturali internazionali – ha visto premiare la propria determinazione con significative esperienze artistiche con Francesco Saponaro, Cristina Donadio, Luca Trezza, Manuele Morgese al Teatro “Trianon” e alle “Officine San Carlo” di Napoli, al “Teatro Azione” di Roma, al festival “Fantasio-Trento”. Nel 2017 vince il Premio Speciale al concorso “Noax-Navuàc”.
Andrea Taronna, vent’anni, di Monza, dopo un’adolescenza trascorsa a seguire laboratori al “Teatro Binario 7” della sua città e alla “Scuola Proxima” di Milano, viene ammesso all’“Officina Pasolini” di Roma. Completano la sua formazione i laboratori con Matteo Gatta e Sebastiano Bottari e i workshops al “Teatro Mercadante” di Napoli.