Ottobre con Marea: libri, incontri e memoria

Un mese di appuntamenti tra letteratura, giornalismo e cultura a Salerno, con omaggi, presentazioni e talk dedicati al pensiero critico

Clemente-UltimoSi parte l’8 ottobre alle 19 con un omaggio ad Amleto De Silva, lo scrittore scomparso prematuramente dei mesi scorsi e “padre” di una fortunata scuola di scrittura presso il laboratorio di Marea. A ricordare il vignettista, intellettuale anticonformista, sopra le regole di un mondo che l’ha amato moltissimo o moltissimo detestato per il suo essere vero, sempre, al di là delle convenzioni, ci saranno Paolo Battista di Marea e Vincenzo Santoro, allievo di Amlo e autore di Salernograd (’round midnight edizioni), partorito proprio durante i corsi nell’hub culturale della zona orientale. Salernograd è un diario di bordo, ma anche un romanzo, in cui vengono raccontate in prima persona tutte le querelle che capitano a Vincenzo, o Enzio come viene chiamato dai suoi alunni, professore di italiano all’estero. Accetta di partire per Tripoli dopo la rivoluzione, nella speranza che l’esperienza sia più gioiosa di un inverno trascorso a Salerno. Dopo tortuose vicissitudini approda in Russia, prima e poi durante la guerra contro l’Ucraina. Sarà l’occasione per presentare anche la scuola elementare Amleto De Silva. Un laboratorio aperto al pensiero critico e alla creatività, per seminare i germi dell’intelligenza e far comprendere che cambiare è possibile. Un laboratorio di scrittura creativa, con appuntamento settimanale che si avvarrà del supplemento di workshop, incontri con giornalisti, editori e traduttori.

Il 15 ottobre, alla stessa ora, protagonista di un talk dedicato al mondo dell’informazione sarà Clemente Ultimo, direttore di Linea Mezzogiorno. “Linea Mezzogiorno è un quotidiano che nasce con l’obiettivo di proporre ai lettori uno strumento nuovo per “leggere” la realtà che ci circonda: più approfondimento e meno cronaca, più attenzione ai macrotemi da declinare, ovviamente, in chiave locale. Il tutto in una prospettiva che guarda all’interno Mezzogiorno, senza tralasciare qualche puntata nell’estero più o meno vicino – spiega Ultimo - Questo perché siamo convinti che, nel complesso scenario contemporaneo, non vi siano temi locali che non risentano di influenze globali e viceversa. La sfida, dunque, è di pensare il quotidiano ogni giorno, evitando di inseguire mode e click”.

Il 22 ottobre, alle 19, sarà la volta di Gate 48. Ultras Salerno, un affascinante talk sul mondo della Salernitana e dintorni che vedrà in primo piano il giornalista Umberto Adinolfi, autore di un docu film dedicato al movimento ultras di Salerno. Nasce nel 2025 perché si tratta di un anniversario speciale. Il 21 settembre 1975 – infatti – la prima sigla ultras di tifosi granata faceva la sua apparizione nella curva nuova dello stadio Donato Vestuti. 50 anni suonati, 50 anni vissuti sempre sfidando il destino, il conformismo, i divieti. Il docu – diretto dal regista Fernando Inglese – è stato scritto e sceneggiato da Umberto Adinolfi, giornalista professionista e presidente dell’associazione di promozione sociale “Macte Animo 1919″. “La pellicola è un continuo flashback tra passato e presente, un viaggio della memoria che affonda le sue radici addirittura ad inizio ’900 quando la Bersagliera – alias la Salernitana – divenne carne. Da quel 19 giugno 1919 i tifosi salernitani non l’hanno mai lasciata sola, soprattutto quando c’era da soffrire e sudare. E di sofferenza e spalle larghe, da queste parti, ve n’è a iosa. Del resto, come abbiamo sempre detto noi che in quella curva ci siamo nati e cresciuti, t’amerei anche se vincessi“, sottolinea Adinolfi.

Il mese di ottobre si chiude il 29 con la presentazione del nuovo libro della salernitana Linda Di GiacomoMorto che scrive (Caffè orchidea). Linda Di Giacomo è psicologa e grafologa forense. È nata a Roma, vive a Salerno e nel 2021 ha pubblicato con Bookabook il suo primo romanzo “Carta Canta – un enigma grafologico per Agnese Malaspina”. Dopo quattro anni torna in libreria con un nuovo mistero tutto da scoprire. La routine lavorativa di Agnese Malaspina – grafologa giudiziaria – svanisce in una notte davanti a un cadavere ritrovato in un bosco e ricoperto di scritte incomprensibili. Di colpo e suo malgrado, Agnese resta invischiata nella rete a strascico dei media e scaraventata su una perniciosa ribalta. L’improvvisa notorietà le mette alle calcagna i giornalisti, le amiche di sua madre e pure uno sconosciuto dal fare sospetto. Soprattutto, le procura l’incarico più insolito della sua carriera: in grafologia giudiziaria è normale analizzare grafie di persone defunte, molto meno esprimersi su cosa abbiano scritto a trapasso già bello che avvenuto. Nel frattempo, nella vita di Agnese – e di chiunque abbia una famiglia, figuriamoci due o tre – un’altra calamità incombe: il Natale. In dialogo con l’autrice ci sarà Rosita Sosto Archimio.

 

 

Source: www.irpinia24.it