PAC, troppe risorse ai grandi
Confeuro chiede un sostegno reale ai piccoli agricoltori e una riforma equa della Politica Agricola Comune
“Dal 2014 al 2021, il 33% dei fondi della Politica Agricola Comune (PAC) sarebbe finito nelle mani dell’1% delle aziende agricole, ovvero grandi multinazionali e società ultra-ricche che, di fatto, non avrebbero bisogno di alcun sostegno pubblico. È un dato davvero allarmante e, in questo contesto, Confeuro intende condannare qualsiasi logica clientelare e concentrazione delle risorse, che rischia di avere il sopravvento sulla missione originaria della PAC: sostenere l’agricoltura diffusa, le aree rurali e i piccoli produttori”. Così, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro. “Confeuro chiede un netto cambio di rotta: la nuova PAC deve essere completamente ribaltata per restituire centralità ai piccoli e medi agricoltori, ovvero a coloro che producono cibo di qualità, tutelano l’ambiente e presidiano il territorio, ma che oggi sono schiacciati da un sistema che premia solo i grandi interessi economici”.
”La proposta attualmente in discussione al Parlamento europeo, presentata dalla Commissione Von Der Leyen, va invece nella direzione opposta: si ipotizza l’istituzione di un fondo unico, svuotato di miliardi di euro rispetto all’attuale dotazione e privo di una visione chiara per le aziende agricole familiari e a dimensione umana. La PAC, così com’è strutturata, rischia di confermarsi una grande, inutile e dannosa concessione alle agroindustrie, ai magnati del cibo”, dichiara Andrea Tiso -. Quando, invece, le risorse dovrebbero andare a chi ne ha davvero bisogno, non a chi già domina il mercato. È tempo di rifondare l’Europa: non un’Europa dei tecnocrati e delle lobby, ma un’Europa dei popoli, degli agricoltori. Un’Europa fondata su uguaglianza, diritti e cultura, dove non prevale la legge del più forte, ma quella della giustizia sociale e della democrazia partecipativa. Confeuro continuerà a battersi in tutte le sedi per una Pac giusta, equa e realmente al servizio dei cittadini e dei produttori agricoli.”