UE approva la proposta RENURE
Fertilizzanti da effluenti trasformati per un’agricoltura più sostenibile
La Commissione accoglie con favore il sostegno dato oggi dagli Stati membri dell’UE alla sua proposta RENURE.
La proposta consentirebbe un uso di fertilizzanti RENURE al di sopra del limite di applicazione di effluenti da allevamento ed effluenti da allevamento trasformati stabilito dalla direttiva Nitrati, permettendo così agli Stati membri e agli agricoltori di sostituire i fertilizzanti chimici con fertilizzanti RENURE. Ciò sarà fatto in modo sicuro per garantire la protezione continua delle acque e dell’ambiente. Si ridurranno inoltre i costi per gli agricoltori e aumenterà l’autonomia strategica del settore agricolo dell’UE. L’acronimo RENURE sta per “azoto di recupero proveniente dagli effluenti da allevamento” e i fertilizzanti RENURE sono costituiti da effluenti trasformati.
Durante la riunione odierna del comitato “Nitrati”, la proposta RENURE della Commissione sarà condivisa con il Parlamento europeo e il Consiglio per un periodo di controllo di tre mesi. In assenza di obiezioni da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, la Commissione potrà adottare questo emendamento alla direttiva Nitrati. Istituito da detta direttiva, il comitato “Nitrati” è composto da rappresentanti degli Stati membri e assiste la Commissione nelle questioni relative all’attuazione della direttiva e al suo adeguamento al progresso scientifico e tecnico.
L’emendamento si applicherebbe solo agli Stati membri che sceglieranno di autorizzare RENURE e che dovranno quindi recepire la modifica nel diritto nazionale.
Jessika Roswall, Commissaria per l’Ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva, ha dichiarato: “L’uso di fertilizzanti RENURE può favorire una gestione efficiente dei nutrienti e rendere la nostra agricoltura più resiliente, pur mantenendola sicura per l’ambiente. La nostra proposta offre flessibilità agli Stati membri che desiderano utilizzare fertilizzanti RENURE, e permette di affrontare i punti critici per l’inquinamento. Si tratta di un passo concreto per rafforzare la posizione dei nostri agricoltori, proteggendo al tempo stesso le nostre risorse naturali condivise.“