Giornata mondiale della fisioterapia 2025

Aodi: "Collaborazione interprofessionale e rispetto per i fisioterapisti"

amsiIn occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia 2025, dedicata quest’anno al tema “Invecchiamento sano, prevenzione della fragilità e delle cadute”, l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), l’Unione Medica Euromediterranea (UMEM), l’Agenzia Mondiale Britannica AISC News – Informazione Senza Confini e il Movimento Internazionale Uniti per Unire hanno voluto sottolineare l’importanza strategica del fisioterapista nella sanità moderna.

A parlare è il Prof. Foad Aodi, medico-fisiatra, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, Direttore dell’AISC News, membro del Registro Esperti FNOMCeO, docente all’Università di Tor Vergata e quattro volte consigliere dell’OMCeO di Roma. Aodi è Presidente Amsi, Umem e Uniti per Unire.

Il ruolo centrale del fisioterapista

«Mettiamo in evidenza il ruolo fondamentale del fisioterapista, un mosaico importante nella collaborazione interprofessionale. La nostra – spiega il Prof. Aodi, e parlo a titolo personale, dopo decenni di attività professionale nel settore, in quanto medico-fisiatra, è una delle poche associazioni, con AMSI e Uniti per Unire, che porta in Italia, in Europa e nel mondo l’esperienza della collaborazione tra professionisti. È necessario riconoscere il valore della fisioterapia non solo nella riabilitazione, ma anche nella prevenzione e nella promozione della salute».

L’esperienza personale di Aodi

«Porto anche la mia esperienza diretta – aggiunge il Prof. Aodi – come medico fisiatra e docente universitario nelle lauree per i fisioterapisti e scienze infermieristiche, maturata in decenni di attività clinica, accademica e giornalistica internazionale. Questo mi permette di sottolineare con forza come la fisioterapia rappresenti un mosaico interprofessionale unico, in cui ogni specialista porta un tassello fondamentale per la salute globale. È questa visione di squadra che cerchiamo di diffondere con AMSI, UMEM, AISC News e Uniti per Unire: una sanità più integrata, capace di rispondere alle sfide dell’invecchiamento e della multimorbilità, valorizzando il contributo di tutti i professionisti».

Il valore dei protocolli integrati. Il successo del protocollo Aodi 

«Grazie al protocollo che porta il mio nome, il Protocollo Aodi, – spiega il Prof. Aodi – che integra fisioterapia a giorni alterni con metodiche come Mesoterapia Antalgica, Tecar, Laser, rieducazione manuale, terapia manuale, ginnastica posturale, osteopatia, massaggi e terapia fisica, abbiamo registrato una significativa riduzione delle indicazioni chirurgiche, con una percentuale che arriva fino al 92%, fatta eccezione per i casi di urgenza o indicazioni chirurgica. Nel mondo in cui è presente una fisioterapia e una riabilitazione avanzata – prosegue – si osserva una chiara diminuzione del ricorso alla chirurgia. Questo risultato dipende anche dalla mentalità del neurochirurgo e dell’ortopedico, tradizionalmente più inclini all’intervento, mentre oggi è necessario valorizzare i percorsi integrati e conservativi che mettono al centro la qualità della vita del paziente».

Abbattere i conflitti tra professioni sanitarie

«È importante ribadire – aggiunge Aodi – che la diagnosi naturalmente spetta al medico, mentre il fisioterapista e i professionisti della riabilitazione hanno un ruolo altrettanto cruciale nella cura, con competenze che vanno dal terapista all’osteopata, fino alle specializzazioni riabilitative più avanzate. Bisogna abbattere i conflitti tra fisiatri, ortopedici e fisioterapisti, perché al centro devono esserci i pazienti e i loro diritti. Questa mia riflessione mi accomuna al medesimo pensiero, al lavoro e all’impegno del dott. Nadir Aodi, podologo, amministratore del centro polispecialistico Iris Italia, coordinatore del Dipartimento Podologi dell’Amsi e di uniti per unire e vice segretario AMSI».

Una sfida che riguarda l’invecchiamento della popolazione

«Con l’invecchiamento progressivo della popolazione – sottolinea il Prof. Aodi – cresce il bisogno di fisioterapia, di metodiche avanzate e di collaborazioni multidisciplinari. Accanto al fisiatra e al fisioterapista entrano in gioco anche altre figure specialistiche come il geriatra, l’ortopedico, il reumatologo, il neurologo, il neurochirurgo, il podologo, il nutrizionista, il logopedista, lo psicologo e lo psichiatra. È un lavoro di squadra che deve sempre mettere al centro il paziente».

Specializzazioni e nuove sfide professionali

«Il fisioterapista non è una figura unica – prosegue Aodi – ma comprende diverse specializzazioni: dal fisioterapista della branca ortopedica alla neurologica, dalla pediatrica all’occupazionale. È fondamentale promuovere tutte queste competenze, anche alla luce del crescente numero di fisioterapisti di origine straniera in Italia e della preoccupante fuga di giovani professionisti all’estero negli ultimi due anni. Questo impoverisce il nostro sistema sanitario e deve far riflettere le istituzioni».

Una campagna che parla a tutti

«Il movimento che non si ferma – conclude Aodi – è un messaggio che condividiamo pienamente: la fisioterapia aiuta a invecchiare bene, a mantenere l’autonomia e a prevenire la fragilità prima che diventi disabilità. È un investimento in salute e qualità di vita per tutti, non solo per i pazienti ma per l’intera società, Ringraziamo i fisioterapisti Coordinatori delle commissioni dei fisioterapisti del Movimento Uniti per Unire, il dr. Gianfranco Saturno, e dell’Amsi, dr. Neserat Hakim, per il loro impegno continuo a favore dei fisioterapisti, della fisioterapia innovativa della riabilitazione interdisciplinare e della formazione con ECM. Ricordiamo inoltre che sono oltre 7mila i fisioterapisti di origine straniera secondo le statistiche Amsi aggiornate a luglio 2025».

Source: www.irpinia24.it