Terzigno Verde in prima linea per il Vesuvio
L'associazione ambientalista rilancia le sue proposte: prevenzione, cura dei sentieri e collaborazione
L’associazione ambientalista Terzigno Verde, da anni in prima linea nella tutela della pineta di Terzigno e del Parco Nazionale del Vesuvio, è stata duramente colpita dall’ultimo devastante incendio, che ha distrutto il cuore delle sue attività.
In pineta l’associazione aveva promosso numerose iniziative: escursioni guidate per far conoscere la rete sentieristica locale, attività inclusive grazie a un percorso accessibile anche alle persone con disabilità, progetti di avvicinamento alla natura attraverso discipline olistiche, laboratori per i bambini, tutti accolti con grande partecipazione. Parallelamente, i volontari si sono spesso dedicati alla pulizia e alla manutenzione dei sentieri, restituendo fruibilità a percorsi spesso trascurati.
Durante l’incendio, Terzigno Verde si è immediatamente attivata: ha organizzato un coordinamento per il monitoraggio e la segnalazione dei roghi, collaborando con altre associazioni; ha predisposto un “pronto intervento” per aiutare i cani randagi e i senza tetto che vivono nella pineta; e, attraverso il suo presidente Francesco Servino, ha garantito aggiornamenti tempestivi e affidabili, diventando un punto di riferimento per la comunità.
Proprio Servino, a inizio Luglio, aveva richiamato l’attenzione sul rischio concreto di un imminente incendio di vaste proporzioni, sollecitando un rafforzamento delle misure preventive.
«Nelle segnalazioni inoltrate agli organi competenti – ricorda Servino – avevo indicato aree precise dove intervenire, come il Bosco della Cupaccia e il Vallone del Fico, tra le più devastate dalle fiamme, oltre a diversi terreni privati situati all’interno del Parco, che con il tempo si sono trasformati in vere e proprie giungle o in discariche abusive e che, di conseguenza, rappresentano potenziali punti di innesco per nuovi incendi».
«Da tempo - prosegue Servino – porto avanti proposte per la valorizzazione e la manutenzione della rete sentieristica di Terzigno. Si tratta di interventi semplici ma fondamentali: sfalcio della vegetazione, rimozione degli alberi caduti e la posa di una segnaletica adeguata e aggiornata. I sentieri “non ufficiali” rappresentano un attrattore turistico straordinario: è fondamentale individuare modalità operative che permettano di renderli fruibili in base alla loro utilità pubblica, anche quando attraversano terreni di proprietà privata, facendo ricorso agli strumenti normativi già esistenti e senza dover necessariamente procedere con gli espropri, procedure rese lente e complesse dalla burocrazia. La loro fruizione e manutenzione costituirebbe una forma concreta di prevenzione degli incendi».
Secondo l’associazione, è urgente intervenire anche su altri fronti: controlli più incisivi dei terreni incolti e dei depositi abusivi di rifiuti all’interno dell’area Parco; maggiore deterrenza attraverso controlli e sanzioni più efficaci; sensibilizzazione della comunità locale, da coinvolgere come parte integrante del Parco.
«Da tempo segnaliamo delle criticità – aggiunge Servino – ma senza ascolto ogni appello resta lettera morta. Se le nostre proposte fossero state accolte, forse oggi i danni sarebbero stati molto più contenuti».
Nonostante lo sconforto per quanto accaduto, Terzigno Verde ribadisce la propria volontà di contribuire al progetto di rinascita del Vesuvio: cura della flora e della fauna, reintroduzione di specie, salvaguardia degli habitat, manutenzione dei sentieri e valorizzazione delle proposte provenienti dai cittadini e dalle associazioni locali sono le priorità di cui si fa portavoce. Senza trascurare il fenomeno dell’overtourism che interessa il Gran Cono.
«Siamo consapevoli – conclude Servino – delle difficoltà che affrontano gli enti locali. Proprio per questo ci siamo sempre resi disponibili a collaborare: il nostro approccio è sempre stato costruttivo, mai polemico. È importante che le persone sappiano che Terzigno Verde rappresenta una piattaforma solida, dove far confluire proposte e contributi concreti, che ci impegniamo a portare all’attenzione di chi di dovere. In questi giorni difficili abbiamo ritenuto necessario esprimere delle critiche, perché crediamo che il peggior ambientalismo sia quello che resta in silenzio di fronte alle catastrofi. Tuttavia, il nostro spirito rimane sempre orientato alla collaborazione: il muro contro muro non porta risultati».
Source: www.irpinia24.it