Festa della Civiltà Contadina: oltre 5.000 visitatori
Successo per l’edizione 2025 tra storia, sapori e tradizione rurale
Oltre cinquemila presenze in cinque giorni per la nuova edizione della Festa della Civiltà Contadina e della Trebbiatura nella frazione Carretiello di Roccadaspide. Un risultato straordinario che suggella il successo crescente di un evento che, anno dopo anno, riesce a coniugare storia, partecipazione popolare e promozione del patrimonio agricolo locale. Carretiello è tornato a vivere come un tempo, riportando in vita usi, costumi, gesti e sapori della tradizione contadina. Tra i momenti più apprezzati, le degustazioni di piatti tipici rocchesi, preparati secondo le ricette tramandate dalle nonne, la mostra di mezzi agricoli d’epoca, la raccolta di fotografie storiche del territorio e, soprattutto, la trebbiatura rievocata con attrezzature storiche, vera attrazione per famiglie, turisti e curiosi. A rendere possibile tutto ciò è stata ancora una volta l’associazione “Carretiello in Evoluzione”, composta interamente da residenti della frazione, che da anni organizzano l’evento senza finanziamenti pubblici, ma con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Roccadaspide, Coldiretti Salerno e BCC di Aquara.
“Il nostro obiettivo non è solo rievocare, ma educare – sottolinea il presidente Giuseppe Iuliano – vogliamo trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della terra, della memoria e del lavoro agricolo, con uno sguardo verso l’agricoltura sostenibile del futuro. In questa festa c’è la nostra identità, il nostro senso di comunità e la volontà di non dimenticare da dove veniamo”.
L’intera comunità partecipa attivamente alla realizzazione della manifestazione: oltre 100 volontari coinvolti, mesi di preparativi, cura maniacale per i dettagli e un’ospitalità che i visitatori definiscono “autentica e calorosa”.
Grazie a questo spirito, l’iniziativa ha saputo valicare i confini locali, attirando visitatori non solo dal Cilento e dalla provincia di Salerno, ma anche da altre regioni del Sud e dal Centro Italia. Un segno chiaro che il richiamo della terra e delle radici, quando è raccontato con passione e credibilità, riesce ancora a creare connessioni forti.
Un modello di partecipazione dal basso, che unisce tradizione e futuro, memoria e innovazione, e che conferma Carretiello come una delle capitali simboliche della cultura rurale campana.