Premio Federico II
Aodi premiato per il suo impegno internazionale nella sanità e nel dialogo tra culture
Il Premio Federico II, ospitato nella suggestiva cornice di Piazza del Popolo a Palazzolo Acreide, è diventato negli anni un appuntamento di rilievo per il panorama culturale e sociale siciliano e nazionale, una emozionante kermesse della fratellanza, della pace e della legalità internazionale. Promosso dall’associazione Agorà Stupor Mundi con la produzione e la brillante ideazione di Corrado Armeri, il premio è ispirato alla figura dell’imperatore svevo, simbolo di lungimiranza, curiosità intellettuale e capacità di unire culture e popoli diversi in un’epoca segnata da divisioni e conflitti.
Federico II, sovrano poliedrico e cosmopolita, non fu solo un imperatore abile nella politica e nelle arti militari, ma un costruttore di ponti tra Oriente e Occidente, capace di incoraggiare la convivenza tra religioni e di promuovere il sapere scientifico e letterario in un’Europa che stava definendo la propria identità culturale. Il suo regno, segnato dall’innovazione e dall’apertura, resta un esempio di governo fondato sulla conoscenza, sul rispetto e sulla diplomazia.
Lo spirito del Premio mira proprio a raccogliere questa eredità: ogni anno vengono premiate personalità che, nei rispettivi campi, incarnano i valori di visione, apertura e impegno per la comunità. La serata del 1° agosto ha celebrato figure che contribuiscono a rafforzare il tessuto sociale, economico e culturale dei territori, attraverso azioni concrete che guardano al futuro senza dimenticare radici e tradizioni.
I 25 anni dei successi di Amsi a favore dell’integrazione dei professionisti della sanità di origine straniera in Italia e la difesa dei professionisti della sanità e la sanità italiana tutti i giorni anche in Sicilia per la carenza dei professionisti della sanità e dei medici
Tra i premiati, il Prof. Foad Aodi, presidente di AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), UMEM (Unione Medica Euromediterranea) e del Movimento Internazionale Uniti per Unire, direttore responsabile AISC NEWS (Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini), nonché medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, è stato riconosciuto per il suo impegno costante nella costruzione di una sanità più inclusiva, nella promozione del dialogo interculturale e nella difesa di una comunicazione scientifica chiara e corretta, in piena sintonia con lo spirito e la visione di Federico II.
Il riconoscimento al Prof. Aodi, direttore dell’AISC News – Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini, membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte consigliere dell’OMCeO di Roma e docente dell’Università di Tor Vergata, si lega allo spirito di Federico II, capace di fondere saperi e culture diverse. In qualità di presidente di AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) e UMEM (Unione Medica Euromediterranea) e fondatore del Movimento Internazionale Uniti per Unire, Aodi ha sempre promosso la collaborazione interculturale come strumento di crescita non solo per la sanità, ma per la società intera.
«Il Premio Federico II – afferma il Prof. Aodi – rappresenta un incoraggiamento a proseguire nel lavoro che porto avanti con AMSI, UMEM, AISC e Uniti per Unire dal 2000 con tutti i membri ed esponenti dei nostri movimenti: costruire ponti tra culture, professioni e Paesi. Proprio come l’imperatore svevo ha unito popoli e saperi, oggi dobbiamo unire competenze mediche e scientifiche per affrontare le sfide globali: dalla carenza di personale sanitario alle disuguaglianze nell’accesso alle cure, fino alla formazione continua e interdisciplinare».
«Un ringraziamento particolare va a Corrado Armeri e a tutti gli organizzatori. Questo premio ci riempie di orgoglio e si aggiunge ai numerosi riconoscimenti che stiamo ricevendo dal Nord, dal Sud e anche dall’estero, specialmente nell’anno in cui celebriamo i 25 anni di attività di AMSI. Il premio è stato ritirato dal nostro rappresentante in Sicilia, il dottor Hassan Awad, nefrologo palestinese e primario a Siracusa , che ringraziamo e apprezziamo per il prezioso lavoro svolto in Sicilia e per i suoi interventi su emittenti televisive satellitari nella sua branca di nefrologia internistica.
Questo riconoscimento conferma ancora una volta che l’operato di AMSI e dei suoi rappresentanti è molto apprezzato dalla società civile e dalla politica. Certamente, con il Decreto Cura Italia e l’articolo 13 abbiamo suscitato qualche fastidio in alcuni ambiti, ma questo non cambia la nostra linea di condotta. Ribadiamo il nostro impegno, dal 2000, a favore di tutti i professionisti della sanità italiani e di origine straniera.
Se oggi siamo arrivati ad avere il polso della situazione in Italia ,Europa e nel Mondo sulla carenza di professionisti sanitari, sulle aggressioni, sulla medicina difensiva, sulla fuga all’estero e sulla collaborazione con tutte le regioni, lo dobbiamo a un lavoro costante che ha radici profonde. AMSI è presente in 120 Paesi e questo è il frutto di un sacrificio quotidiano.
In Sicilia abbiamo una buona collaborazione con la Regione e con numerosi Comuni, come il Comune di Mussomeli, oltre che con diverse ASP, per combattere la carenza di professionisti della sanità e favorire una sanità più vicina ai cittadini».
Aodi sottolinea come la buona sanità non sia fatta solo di strutture e tecnologie, ma di professionalità e di collaborazione reale tra medici, infermieri e tutti i professionisti sanitari: «Ogni Paese deve puntare a valorizzare le competenze già presenti e a integrarle con una rete internazionale di scambi, esperienze e conoscenze. Il futuro della sanità passa dall’inclusione, dalla prevenzione e dalla capacità di comunicare in maniera corretta e trasparente con i cittadini».
«Federico II – prosegue Aodi – ha dimostrato che la conoscenza, il rispetto reciproco e il dialogo culturale sono la vera forza di un territorio. È questo lo spirito che mi guida anche come giornalista internazionale e direttore di AISC News: portare una voce professionale, equilibrata e autorevole nel dibattito pubblico, contrastando disinformazione e semplificazioni che creano solo divisione».
A Palazzolo, in provincia di Siracusa, durante la cerimonia di consegna del Premio Federico II, il dottor Hassan Awad ha preso la parola a nome del professor Foad Aodi e dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI).
«Ho avuto l’onore di ricevere, a nome del nostro presidente professor Foad Aodi e di tutta l’AMSI, il Premio Federico II. Questo riconoscimento ci ha riempito di orgoglio e ci ha spinto a proseguire con ancora più determinazione».
«In Sicilia il premio ha un significato speciale. Conosciamo bene le sfide della sanità locale e, come AMSI, rispondiamo costantemente alle criticità che emergono sul territorio, offrendo il nostro contributo di esperienza e di collaborazione».
«Dal 2000 ad oggi il nostro impegno è stato costante: integrazione, dialogo tra popoli, tutela del diritto alla salute e dei diritti umani restano i pilastri del nostro lavoro. Come parte attiva del Movimento Uniti per Unire, sotto la guida del professor Aodi, continuiamo a costruire una cooperazione sanitaria che non resti solo un concetto, ma che sia una pratica quotidiana per un sistema più forte e inclusivo».
«Il Premio Federico II non è soltanto un riconoscimento per ciò che abbiamo fatto, ma una responsabilità che ci accompagna verso i prossimi obiettivi e le nuove sfide che ci attendono».
«Ricevere un premio ispirato a Federico II – conclude Aodi – significa ricordare ogni giorno che la nostra missione come professionisti sanitari e come cittadini del mondo è quella di unire, non dividere; di curare, non trascurare; di informare, non confondere. Con AMSI, UMEM, Uniti per Unire e AISC continueremo a lavorare per una sanità che metta al centro la dignità della persona, il rispetto delle culture e l’efficienza del sistema e continueremo a sostenere tutte le regioni italiane che hanno bisogno del nostro impegno in termini di professionisti sanitari di origine straniera e non solo, in particolar modo la Sicilia, con cui da anni esiste un legame profondo con la nostra associazione, per combattere la carenza di professionisti sanitari e tante altre criticità legate al sistema salute del territorio».