AL Pitti Pizza & Friends nasce “Carmela”
Un evento che unisce gusti, storie e artisti: Salerno conquista i big della musica italiana
Nel cuore del Pitti Pizza & Friends, tra impasti creativi e contaminazioni gastronomiche, è nata una pizza speciale. Si chiama “Carmela” ed è molto più di una ricetta: è un simbolo di dialogo tra popoli, un omaggio alla memoria e un racconto di accoglienza. Un progetto collettivo che ha unito ingredienti, storie e tradizioni da ogni parte del mondo per dare forma a un gesto semplice e potente, capace di nutrire con amore e consapevolezza.
Gli ingredienti sono quelli che i rappresentanti delle comunità straniere presenti sul territorio salernitano e componenti della Consulta dei Popoli dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, coordinata da Antonio Bonifacio, direttore dell’Ufficio Migrantes, hanno portato in dono. Un incontro che ha dato forma a una ricetta che unisce le culture e le storie personali nel segno dell’inclusione. I prodotti messi sul banco della pizzeria di Nunzio Mascolo, coordinatore della squadra di pizzaioli dell’evento, ha dato vita ad un simbolo dell’interculturalità.
Il nome scelto è un manifesto: “Carmela”, profondamente legato alla tradizione campana, ha origini ebraiche e significa “giardino” o “frutteto”; evoca accoglienza e bellezza. Per il Pitti Pizza & Friends è soprattutto un omaggio a una pizzaiola che oggi non c’è più e che resta nel cuore di tutto lo staff: Carmela Mascolo continua a vivere in ciò che unisce, ispira e nutre. L’impasto è realizzato con farina integrale di grano tenero ucraino: alimento antico, oggi segno di resilienza. Il top è un viaggio tra continenti: mozzarella di bufala, mango fresco dell’Honduras, un delicato chutney di cocco, cipolla rossa caramellata, una spolverata di pepe Penja (varietà pregiata di pepe originaria del Camerun). A completare la creazione, coriandolo fresco e miele speziato al lime e curcuma, in omaggio alle fragranze dello Sri Lanka. «Il grano ucraino è la terra che nutre, l’Honduras dà frutto, lo Sri Lanka dona aroma e il Camerun radica la memoria»: così è stata descritta a chi ha chiesto il perché degli ingredienti. A fine serata c’è stata la consegna della maglietta ufficiale della Festa dei Popoli, in programma a Salerno il prossimo 28 settembre, a Pippo Pelo, conduttore con Adriana Petro dei momenti palco, e Alfonso Aufiero, vicepresidente dell’Associazione Alimenta.
Carmela non è solo un nome, è un messaggio. Un morso alla volta, insegna che l’incontro tra le diversità può diventare bellezza, memoria e futuro.
Ma il Pitti Pizza & Friends non è stato solo un laboratorio di gusto. È stato anche un grande palcoscenico a cielo aperto che ha acceso i riflettori su Salerno come città dell’accoglienza, della musica e della bellezza. Cinque serate, dal 30 luglio al 3 agosto, hanno trasformato Piazza della Libertà in un’arena affacciata sul mare, dove alcune delle voci più amate del panorama musicale italiano hanno cantato, raccontato e vissuto la città.
Sal Da Vinci ha aperto l’evento con un omaggio sentito: «Salerno è il fiore all’occhiello della Campania, è un luogo che incanta e accoglie». Mida ha confermato: «Secondo anno qui, stesso entusiasmo. Salerno non delude mai».
Michele Bravi ha scoperto i Giardini della Minerva e il fascino della costa: «Pura poesia. Salerno mi ha incantato».
Artisti come Gigi Finizio, Marco Masini, Ermal Meta, Clementino, Anna Tatangelo, Aka7even, Alfa, Federica Abbate, Sissi, Gemelli Diversi, I Desideri, Francesco Da Vinci, Senza Cri, Grelmos, Antonia, Cioffi, Luk3, Vincenzo Bles e tanti altri hanno trovato nel calore del pubblico e nella magia del luogo un’esperienza unica.
«Salerno è una città che canta. E lo fa con l’anima» ha detto Ermal Meta.
«Pizza, mare e musica. Salerno è la Napoli d’oriente!» ha anticipato scherzando Clementino.
I Gemelli Diversi si sono lasciati travolgere dall’energia della piazza: «Torniamo a casa col cuore pieno». Tutti, in modi diversi, hanno vissuto un colpo di fulmine con Salerno. E il Pitti Pizza & Friends si conferma un format vincente, capace di fondere musica, territorio e cultura in un racconto unico, autentico e appassionante.