Mercati agricoli dell’UE

Tra riprese e rallentamenti, il 2025 si apre tra clima incerto e domanda globale

commisione europeaIn un contesto di incertezza a livello mondiale, secondo l’edizione estiva 2025 della relazione sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’UE, pubblicata oggi dalla Commissione, in linea generale i mercati agricoli dell’UE continuano a essere resilienti.

La relazione prevede un aumento della produzione di cereali e semi oleosi, che contribuirebbe a migliorare la bilancia commerciale dell’UE, mentre la produzione di olio d’oliva è in forte ripresa e le consegne di latte rimangono stabili. Secondo le previsioni la produzione cerealicola dell’UE crescerà del 4,1 % nel 2025/26, e per questi prodotti vi saranno un aumento delle esportazioni del 26 % e un calo delle importazioni del 19 %. La produzione avicola dovrebbe aumentare dell’1,8 %, trainata dalla crescita della domanda. Tuttavia le prospettive di produzione mostrano una tendenza al ribasso per lo zucchero (– 8 %), il vino (che dovrebbe toccare i livelli minimi degli ultimi 20 anni nel periodo 2024/25) e, in misura minore, per la carne di ruminanti. I prezzi delle carni bovine nell’UE rimangono storicamente elevati. Con il calo della produzione previsto dovuto alla riduzione delle mandrie, l’offerta dell’UE potrebbe subire una riduzione. Anche la produzione di carni ovine e caprine nell’UE potrebbe diminuire (– 2 %), con un conseguente calo delle esportazioni e aumento delle importazioni in un contesto di prezzi elevati dovuti alla scarsità dell’offerta a fronte di una domanda stabile. Si prevede che la produzione di carni suine dell’UE rimarrà invariata, sostenuta da una domanda costante.

I prodotti ortofrutticoli mostrano andamenti diversi a causa di condizioni meteorologiche avverse, con un calo della produzione di pesche e pesche noci del 5,8 % e una diminuzione di quella di mele che, si prevede, si attesterà al 4 %. D’altro canto, la produzione di arance nell’UE dovrebbe aumentare del 4,6 % rispetto ai minimi storici della stagione precedente.

Le prospettive rimangono soggette a rischi legati ai conflitti geopolitici, alle crescenti tensioni commerciali e alla variabilità climatica. Tuttavia, nonostante l’elevata inflazione che caratterizza i prodotti alimentari, i costi dei fattori di produzione si sono recentemente stabilizzati e le prospettive di resa delle colture invernali sono promettenti. 

Maggiori dettagli sono disponibili online.

Source: www.irpinia24.it