Firmato protocollo tra sociologi e medici stranieri

Alleanza interprofessionale per salute inclusiva e coesione sociale

amsiIn un momento storico in cui la salute pubblica e la coesione sociale sono messe alla prova da crisi globali sempre più complesse, nasce una nuova alleanza strategica tra professionisti della medicina e della sociologia. È stato firmato il protocollo d’intesa tra ASI – Associazione Sociologi Italiani e le organizzazioni AMSI – Associazione Medici di Origine Straniera in Italia e Movimento Internazionale Uniti per Unire, con la collaborazione informativa di AISC NEWS, l’Agenzia Mondiale Britannica “Informazione Senza Confini”.

L’accordo rappresenta un atto concreto di cooperazione multidisciplinare, volto a promuovere l’integrazione tra professionisti della salute, del sociale e della comunicazione, per rafforzare la lotta alle disuguaglianze sanitarie, favorire l’inclusione delle comunità multiculturali e contribuire alla costruzione di politiche pubbliche più eque e partecipate. Al centro dell’intesa vi è la volontà di trasformare il sapere scientifico in azioni territoriali efficaci, attraverso progetti comuni di formazione, educazione alla salute, prevenzione, ricerca e comunicazione interculturale.

Con grande soddisfazione e profondo senso di responsabilità annuncio la sottoscrizione di due protocolli di intesa tra ASI (Associazione Sociologi Italiani) e le Associazioni ‘Uniti per Unire’ e AMSI- Medici e professionisti della sanità di origine straniera in Italia’. Il presente accordo rappresenta un passo concreto verso la costruzione di un dialogo strutturato e duraturo tra mondi professionali complementari – sociologico e medico-sanitario – uniti dalla volontà comune di promuovere integrazione, coesione sociale, salute pubblica equa e accessibile. In un’epoca caratterizzata da sfide globali sempre più complesse – dalle crisi migratorie alle disuguaglianze sanitarie, dal razzismo sistemico ai nuovi bisogni delle comunità multiculturali – il contributo dei sociologi diventa fondamentale per comprendere, analizzare e accompagnare i mutamenti sociali in atto. La collaborazione con le Associazioni ‘Uniti per Unire’ e AMSI permetterà di condividere il sapere scientifico e il capitale umano nel rafforzare il ruolo della ricerca sociale, concertare politiche inclusive, promuovere il diritto alla salute senza distinzione di origine, etnia o status giuridico. Tale intesa vuole essere per i sottoscrittori non un punto di arrivo ma di partenza, il segno di un’assunzione di responsabilità, nella convinzione che solo attraverso l’alleanza tra professioni, culture e saperi potremo costruire una società più giusta, solidale e consapevole. L’ASI ringrazia le Associazioni ‘Uniti per Unire’ e AMSI e la visione condivisa. Uniti nel nome della dignità umana e della giustizia sociale.

Il Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, giornalista internazionale, esperto in salute globale, Presidente e fondatore di AMSIe Uniti per Unire, e ancora Direttore dell’AISC – Agenzia Mondiale Britannica “Informazione Senza Confini”, membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma e docente dell’Università di Tor Vergata, afferma a nome delle nostre associazioni:
Questo protocollo nasce da una collaborazione ed urgenza condivisa: la necessità di integrare le competenze e i linguaggi delle professioni sanitarie e sociali, per rispondere in modo sistemico alle nuove emergenze. Abbiamo il dovere di costruire ponti, non muri. L’alleanza tra medici, sociologi e professionisti della sanità italiani e di origine straniera è la chiave per una sanità più giusta, capace di ascoltare i bisogni reali delle comunità, a partire da quelle più fragili. È il momento di agire insieme per proteggere la salute come diritto universale e per promuovere una cultura della prevenzione e dell’inclusione.

Proprio sulla base dell’esperienza maturata dal 1995, il professor Aodi ricorda come AMSI abbia contribuito a scrivere pagine fondamentali della storia delle immigrazioni, delle integrazioni, della cittadinanza e della cooperazione internazionale. «Nei primi anni 2000 – sottolinea – ho avuto l’onore di essere premiato come “Pioniere dell’integrazione” dal Forum delle Comunità Straniere di Roma, un riconoscimento che valorizzava l’impegno costante dell’AMSI per i diritti degli stranieri». Oltre dodici anni di attività continuativa dell’Ambulatorio AMSI per stranieri testimoniano una presenza concreta sul territorio, al servizio di chi ha più bisogno.

«È nostro dovere abbattere i muri linguistici, culturali e amministrativi – prosegue Aodi – e garantire l’accesso alle cure a tutti, indipendentemente dal possesso o meno di un permesso di soggiorno. Diciamo no alla figura del “medico-spia”, che contraddice la deontologia, e no a ogni forma di discriminazione burocratica». Per questo, conclude, l’alleanza con i sociologi e con tutti i professionisti della sanità è uno strumento essenziale per superare le difficoltà strutturali e culturali che ancora oggi ostacolano l’inclusione.

«L’immigrazione di oggi non è più quella del 2000 – aggiunge – è cambiata nelle origini, nelle fasce d’età, nella tipologia di persone che arrivano, spesso giovani e con competenze. Serve rafforzare i processi di integrazione e impedire che il multiculturalismo fallisca in Italia come è già accaduto in molti Paesi europei, dove le politiche seguono un binario e le comunità straniere vengono spinte su un altro, isolato, ghettizzato. L’AMSI lavora da anni per costruire quell’incontro che ancora manca: tra istituzioni, associazioni e cittadini».

«Viviamo in un’epoca in cui le sfide sanitarie si intrecciano a tensioni sociali e culturali. La nostra esperienza nelle periferie urbane, nelle scuole, nei centri per migranti e nelle strutture sanitarie – continua Aodi – dimostra che solo l’interdisciplinarità e la co-progettazione possono generare risposte durature. Ringraziamo ASI per la visione lungimirante e per il coraggio di questo patto culturale e sociale. È il primo passo di una collaborazione ampia che coinvolgerà università, enti locali, associazioni e comunità».

Il protocollo sarà subito operativo: verrà istituito un tavolo tecnico congiunto per la definizione dei primi progetti territoriali, con un focus su formazione interculturale, analisi dei bisogni sociosanitari e strategie di comunicazione accessibile. Le attività saranno coordinate in rete da AMSI, Uniti per Unire, ASI e AISC NEWS, valorizzando il ruolo delle nuove generazioni di professionisti come agenti di cambiamento.

Source: www.irpinia24.it