Volturara Irpina (AV) inaugura il rifugio “Acqua degli Uccelli”

Sabato 28 giugno apertura ufficiale con un investimento di oltre 427mila euro per il turismo montano

rifugio 1L’Amministrazione comunale di Volturara Irpina rende noto che sabato 28 giugno, alle ore 11:30, si terrà l’inaugurazione del Rifugio “Acqua degli Uccelli”, una struttura completamente ristrutturata situata alle pendici del Monte Terminio, nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini.

Un progetto da oltre 400 mila euro: Il progetto di recupero e ristrutturazione del rifugio montano è stato realizzato grazie ai fondi del PSR Campania 2014/2020, Misura 8, Tipologia Intervento 8.5.1, con un finanziamento complessivo di 427mila euro. L’intervento rientra nel programma “Sostegno agli investimenti destinati ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali” e ha interessato ben moltissime località del territorio comunale.

La storia del rifugio e del territorio: Il Rifugio “Acqua degli Uccelli”, situato a 1415 metri di altezza, rappresenta molto più di una semplice struttura ricettiva: è la testimonianza vivente di un’economia rurale dimenticata che per secoli ha caratterizzato questo angolo dell’Irpinia. Situato tra il pianoro di Campolaspierto e la vetta del Monte Terminio (a 1806 metri raggiungibile in 45 minuti), in posizione strategica e suggestiva, questo luogo è stato per decenni un fulcro vitale per la comunità di Volturara Irpina.

Un’economia di montagna autosufficiente: Un tempo, “Acqua degli Uccelli” era il centro di attività economiche fondamentali che sfruttavano in modo sapiente le risorse naturali del territorio: l’acqua limpida delle sorgenti, i faggi secolari dei boschi e la pietra locale, abbondante e resistente. In un’economia povera ma autosufficiente, tutto veniva utilizzato, niente era sprecato.

Tra le testimonianze più affascinanti di questa economia montana vi sono le neviere, ancora oggi riconoscibili nel paesaggio come depressioni del terreno. Si tratta di grandi cavità circolari – larghe fino a dieci metri – scavate nel terreno e rivestite con legno, frasche o pietre a secco. Durante l’inverno vi veniva stipata la neve, compressa e conservata come ghiaccio per l’utilizzo nei mesi estivi o per il commercio nei paesi a valle.

I fitti boschi fornivano legna abbondante, trasformata sul posto in carbone attraverso le caratteristiche piazzole che ancora punteggiano il territorio. Un’attività faticosa ma essenziale, che richiedeva giorni di lavoro e grande maestria da parte dei carbonari locali.

Durante l’estate, numerose famiglie volturaresi si trasferivano nei pianori per la transumanza del bestiame. Qui, in piccoli appezzamenti ricavati tra rocce e pascoli, coltivavano orti e cereali per il fabbisogno quotidiano. Era una vita dura, ma scandita da un equilibrio profondo tra uomo e natura.

La costruzione del rifugio nel 1928: A testimonianza dell’importanza strategica di questo luogo, alla fine degli anni Venti fu decisa la costruzione di un rifugio montano, destinato a essere sede delle guardie comunali e forestali. La costruzione fu portata a termine nel 1928, in piena epoca fascista, secondo i canoni architettonici del razionalismo italiano, con linee squadrate e massicce, realizzata interamente in pietra locale.

La struttura, oltre a regolamentare le attività rurali della zona, svolgeva anche un importante ruolo sociale: era il punto di contatto tra chi viveva in quota e i familiari rimasti in paese, un presidio di civiltà in un territorio aspro ma ricco di risorse.

Il declino e l’abbandono: Negli anni Settanta, con l’ondata migratoria e lo spopolamento delle aree interne, tutto questo patrimonio di tradizioni venne progressivamente abbandonato. Le neviere si coprirono di foglie, le piazzole per il carbone furono inghiottite dal sottobosco, il rifugio perse la sua funzione. Eppure, la montagna è rimasta intatta, silenziosa, immobile nel tempo.

La zona dell’Acqua degli Uccelli ha conservato il suo fascino selvatico, mai toccata da trasformazioni invasive, né da urbanizzazione o turismo di massa. Ai piedi del Terminio, il Pianoro di Campolaspierto, le Ripe della Falconara e i sentieri escursionistici sono ancora lì, come un invito gentile a riscoprire una montagna che ha tanto da raccontare.

Le caratteristiche della nuova struttura: Il rifugio rinnovato mantiene il fascino dell’architettura storica originaria, conservando la struttura in pietra locale che ne caratterizza l’identità, ma è stato completamente rimodernato negli interni. La ristrutturazione ha seguito un approccio conservativo che ha valorizzato gli elementi architettonici storici dell’epoca fascista, integrandoli armoniosamente con soluzioni moderne e sostenibili.

La struttura dispone di sei stanze da letto, ciascuna dotata di camino per garantire il massimo comfort anche nelle giornate più fredde, e di una cucina comune completamente attrezzata, anch’essa dotata di camino che crea un’atmosfera accogliente e familiare. Tutti gli ambienti sono stati perfettamente arredati nel rispetto dello stile montano tradizionale, combinando funzionalità moderne e calore dell’ospitalità rurale.

All’esterno, il rifugio è dotato di un’area attrezzata con barbecue e tavolini, perfetta per i pasti all’aperto e per godere del panorama mozzafiato sui Monti Picentini. Gli spazi esterni sono stati progettati per offrire momenti di convivialità e relax in pieno contatto con la natura.

Il rifugio è stato progettato per accogliere escursionisti, famiglie e gruppi, offrendo un punto di appoggio ideale per l’esplorazione del territorio dei Monti Picentini, proprio come faceva quasi un secolo fa quando fu edificato, ma ora con tutti i comfort moderni necessari per un soggiorno confortevole e memorabile.

La dichiarazione del sindaco Marino Sarno: “L’inaugurazione del Rifugio ‘Acqua degli Uccelli’ rappresenta un momento particolarmente significativo per Volturara Irpina. Questa nuova realtà ricettiva si inserisce perfettamente nella nostra strategia di valorizzazione del patrimonio naturalistico e di sviluppo del turismo sostenibile. Il rifugio attirerà certamente numerose presenze, soprattutto tra gli amanti della montagna, dell’escursionismo e della natura incontaminata.”

“Volturara Irpina può offrire ai visitatori un’altra struttura di qualità che – aggiunge il primo cittadino – rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per chi vuole vivere esperienze autentiche in montagna. Il nostro territorio, ricco di sentieri escursionistici di rilevanza nazionale come il sentiero 101 che conduce alla vetta del Terminio, di sorgenti cristalline e di bellezze naturalistiche uniche, meritava una struttura all’altezza delle sue potenzialità.”

“Con questo investimento non solo recuperiamo una struttura che era caduta in abbandono, ma – sottolinea Sarno – restituiamo vita a un luogo che rappresenta l’anima più autentica della nostra montagna. Il Rifugio ‘Acqua degli Uccelli’ non era solo un edificio: era il cuore pulsante di un’economia rurale che ha fatto la storia di Volturara Irpina, dalle neviere per la conservazione del ghiaccio alle carbonaie, dalla transumanza estiva ai pascoli d’altura.”

“Oggi questo progetto ci permette di recuperare le tracce della memoria e restituire a questi luoghi il valore che meritano. Non solo come patrimonio naturale, ma come viva testimonianza di un’identità culturale che ha saputo fare del poco, moltissimo. Il rifugio diventerà un punto di riferimento per il turismo ambientale e culturale, per l’educazione ambientale e storica, e per il recupero delle antiche tradizioni rurali che hanno caratterizzato per secoli la vita di questi monti.”

Un territorio ricco di storia e natura: Il Monte Terminio, con i suoi 1806 metri di altitudine, rappresenta una vetta incantevole della catena montuosa dei Picentini, meta privilegiata per escursionisti e amanti della natura. Il territorio di Volturara Irpina vanta un patrimonio naturalistico e storico di straordinaria ricchezza: dalle prime vie ferrate e di arrampicata riconosciute in Campania, al celebre sentiero 101 a livello nazionale che conduce fino alla vetta del Terminio, al suggestivo sentiero di Annibale dal grande valore storico.

Source: www.irpinia24.it