Riforma ingresso a Medicina
UGL Matera: "Una svolta, ma servono investimenti per le università"
“Accogliamo con convinzione la riforma introdotta dal Governo con il Decreto-Legge n. 71 del 15 maggio 2025 e dai successivi Decreti Ministeriali n. 418 e n. 431, che supera finalmente il sistema del numero chiuso per i corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Una svolta attesa da anni, che mette al centro due principi fondamentali: il diritto allo studio e la valorizzazione del merito. Il vecchio modello di test d’ingresso ha penalizzato migliaia di giovani capaci, costretti spesso ad abbandonare il sogno di indossare il camice o a emigrare all’estero per formarsi. Il nuovo sistema, che prevede un semestre introduttivo aperto e una selezione basata su prove oggettive e uniformi, è una risposta concreta a una domanda di giustizia sociale e di razionalità che non poteva più essere ignorata.
Come UGL Matera – dichiara il Segretario Provinciale della Confederazione, Pino Giordano -, condividiamo l’analisi dell’Assessore Cosimo Latronico: questa riforma è un’opportunità anche per la Basilicata, che può e deve rafforzare la propria offerta formativa, trattenendo talenti e contribuendo al fabbisogno nazionale di personale sanitario. Il ricambio generazionale nei reparti ospedalieri, la carenza cronica di medici di base e la desertificazione sanitaria di molte aree interne sono problemi noti, riforma che va nella direzione giusta, ma da sola non basta. Ora serve uno sforzo coordinato: le università, le Regioni e il Governo centrale devono lavorare insieme per garantire che il semestre introduttivo non diventi un “collo di bottiglia” travestito da apertura, e che le strutture siano realmente pronte ad accogliere un maggior numero di studenti.
Come UGL Matera chiediamo che: siano potenziati i poli universitari anche nel Mezzogiorno, con investimenti in laboratori, docenze e tutoraggio; si promuova una reale mobilità degli studenti, evitando concentrazioni penalizzanti in poche sedi; venga garantito un sistema di orientamento serio e un monitoraggio costante dell’impatto della riforma sui territori. Questa è una riforma coraggiosa, ma è solo il primo passo. L’Italia ha bisogno di medici preparati, motivati, formati nel proprio Paese. La Basilicata ha bisogno di creare le condizioni per trattenerli. Noi, come UGL – conclude Giordano - , ci saremo per vigilare, proporre e sostenere ogni azione che vada in questa direzione“.