Napoli – Una nuova stagione per la cultura napoletana: dai salotti ai circoli culturali
Domenico Esposito (Movimento Qualità della Vita): "Un tessuto vivo e propositivo da tutelare e rilanciare con idee innovative nel solco dei grandi cenacoli culturali del passato"
“Una nuova stagione per la cultura napoletana: dai cenacoli storici ai giovani mecenati, per un’economia della bellezza che unisce radici e futuro.”
Napoli non è solo la città dei musei, delle bellezze artistiche e dei teatri storici: è anche una capitale della cultura vissuta, condivisa e quotidiana. Lo dimostra l’esistenza di un tessuto vivo fatto di salotti culturali, spesso privati o informali, in cui si coltivano relazioni, si scambiano idee, si celebra la bellezza del sapere.
Questa tradizione affonda le radici nei circoli intellettuali che, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, videro protagonisti figure come Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo e persino Giacomo Leopardi, che nei suoi anni napoletani partecipò – nonostante la malattia – a questi luoghi di fermento culturale e umano.
“Oggi – osserva Domenico Esposito, presidente del Movimento Qualità della Vita – questi cenacoli esistono ancora e rappresentano un’occasione preziosa per contrastare l’isolamento sociale e ridare centralità alla relazione. Tuttavia, manca spesso la progettualità che animava i circoli culturali del passato. La qualità della vita si costruisce anche e soprattutto sulla convivenza, sul confronto, sulla condivisione delle idee e delle visioni”.
Per questo motivo, il Movimento Qualità della Vita propone di superare la dimensione puramente conviviale del ‘salotto’ e rilanciare la funzione attiva e propositiva del ‘circolo culturale’, come luogo in cui pensare e promuovere progetti concreti per la città.
“La canzone classica napoletana candidata a patrimonio UNESCO – aggiunge Esposito – è un esempio perfetto: per sostenerla occorre una rete di soggetti culturali capaci di fare massa critica, rilanciare il dibattito, coinvolgere cittadini e istituzioni. I circoli possono diventare una cassa di risonanza fondamentale per tutte le battaglie civili e culturali”.
Ma la proposta innovativa di Domenico Esposito mira anche ad attrarre una nuova generazione di giovani mecenati e imprenditori culturali, capaci di riunirsi intorno allo sconfinato mondo della cultura napoletana di qualità, per rilanciarla e rivalutarla in tutte le sue forme ed espressioni. Un’opportunità per avvicinare i giovani alle proprie immense radici culturali e, al tempo stesso, per generare nuove forme di economia della cultura e del patrimonio, come avveniva nei grandi cenacoli del passato, dove arte e cultura erano anche occasione di sviluppo e profitto sostenibile.
L’obiettivo del Movimento è raccogliere le idee e le proposte che emergono da questi salotti, accompagnarle verso una visione collettiva e presentarle alle istituzioni locali e regionali, restituendo ai luoghi della cultura la loro originaria vocazione: pensare insieme il futuro.