Di Giacomo (S.PP.): “Detenuti over 70, emergenza fuori dal controllo dello Stato”
Oltre 1.200 nei penitenziari italiani, decine con più di 80 anni e gravi problemi di salute. “Il personale costretto a fare da badante, carceri peggiori d’Europa”
“Il caso del detenuto di 94 anni nel carcere di Sollicciano, uno degli istituti penitenziari più critici d’Italia, noto per il degrado strutturale, che ha provocato grande indignazione, riaccende l’attenzione sulla detenzione delle persone over 70. Secondo la classificazione per età realizzata dal Ministero della Giustizia nei 191 istituti al 31 dicembre 2024 i detenuti over 70 sono 1.238, di cui 190 in Lombardia, 133 in Piemonte, 130 nel Lazio,116 in Campania, 107 in Sicilia”. Lo riferisce Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. ricordando i casi di suicidi di detenuti over 70 tra i quali quello dell’83enne di Maschito (Potenza) avvenuto a luglio 2024 nel carcere di Potenza.
“La classificazione per età fatta dal Ministero non consente di disporre di un dato differenziato sui detenuti con 80 anni ed oltre, ma – aggiunge – ci sono comunque decine di questi casi. La detenzione di queste persone è problematica per il personale penitenziario che – afferma Di Giacomo – assolve a ruoli di assistenza diretta alla popolazione carceraria con oltre 70 anni di età e nella stragrande maggioranza con gravi problemi di salute, sino a fare da badanti. Il risultato: dall’inizio dell’anno l’ ”emergenza carcere” ha raggiunto il livello storico più allarmante di sempre determinando una situazione del tutto fuori dal controllo dello Stato. Basti pensare che da gennaio ad oggi si è raggiunto il numero più alto in assoluto di morti in carcere – 35 – rispetto al primo trimestre degli anni passati.
Questi numeri – dice Di Giacomo – fanno diventare, inequivocabilmente, le carceri italiane le peggiori in Europa e le avvicinano a quelle sudamericane, come del resto confermano le continue sentenze di condanna per lo Stato Italiano da parte degli organismi dell’Ue in materia giustizia e sistema penale. Non sappiamo francamente cosa si aspetti ancora – dice Di Giacomo – perché la situazione è sfuggita di controllo allo Stato non solo per la tutela della vita di quanti ha in custodia ma per la più grave emergenza di tutti i tempi per numero di aggressioni al personale – in media 30 agenti ogni settimana – di telefonini ritrovati – una ventina a settimana – di risse, proteste violente e tentativi di fuga, il sovraffollamento, la grave carenza di organici”. Il grave sovraffollamento che registrano gli istituti penitenziari si supera anche con gli arresti domiciliari o in strutture di assistenza per la popolazione carceraria più anziana.”