Benevento – Teatro: successo e applausi per “79 dopo Cristo”
Lo spettacolo teatrale, diretto e interpretato da Cristian Izzo con Giuseppe Borrelli, conquista il gremito e caloroso chiostro del Convento San Francesco nella rassegna Rapsodie 2025
Grande successo e lunghissimi applausi per “79 dopo Cristo” il bellissimo spettacolo teatrale diretto e interpretato da Cristian Izzo con Giuseppe Borrelli, andato in scena ieri sera in un gremito e caloroso chiostro del Convento San Francesco Benevento, all’interno della rassegna Rapsodie 2025, la stagione di eventi live a cura di Monica Carbini direttrice di Test TeatroStage.
La scoppiettante e spassosa performance si svolge tra palcoscenico e platea, a tratti proprio in mezzo a un pubblico felicemente stupito, coinvolto e divertito, come una surreale visita guidata tra le case della Antica città di Pompei, sfruttando l’espediente metateatrale del sopralluogo al sito di due attori impegnati a realizzare uno spettacolo da esibire presso il Teatro Grande di Pompei.
I due trascinanti e affiatati protagonisti catalizzano subito l’attenzione degli spettatori, destreggiandosi con navigata maestria tra le variegate sfaccettature di un proteiforme spettacolo, con radici stilistiche profonde nella Commedia dell’Arte e nella migliore tradizione italiana e caratterizzato da molteplici piani di lettura, nonché abilmente corredato da miriadi di citazioni e rimandi, tra sacro e profano, registro colto e registro popolare, cultura alta e cultura bassa, il tutto in un caleidoscopico viaggio nel tempo e nello spazio, dai canti strappati dalla bocca di coloro che invocano l’eruzione, alle incursioni improvvise nella scottante attualità, dalle digressioni nella storia del teatro Greco e Romano, alla declamazione e lettura di brani dalle lettere di Plinio il Giovane (sia in italiano sia nella stupenda traduzione napoletana di Carlo Avvisati) fino ai frammenti de “la ginestra”, dell’immortale Leopardi, proponendo con straordinaria efficacia un piacevolissimo e frenetico gioco teatrale, dal ritmo incalzante e coinvolgente, tra racconto, ricostruzione storica, riflessioni filosofiche ed esilarante dissacrazione.
Tra le risate e le sorprese continue, numerosi sono stati gli applausi a scena aperta come scroscianti e interminabili quelli finali a ringraziare i due artisti di razza, bravissimi interpreti e ottimi partner in scena, Cristian Izzo, mattatore e ottimo regista, e Giuseppe Borrelli, indispensabile, anche come grande spalla.