Autonomia differenziata all’ITE Luigi Amabile
L'obiettivo primario dell'incontro-dibattito è stato quello di accrescere la coscienza degli studenti in ambito politico, sempre più lontano dal mondo dei giovani.
Avellino – Si è tenuto, nella mattinata di oggi mercoledì 27 novembre, presso l’ITE Luigi Amabile di Avellino, l’incontro organizzato dal Lions Club Avellino Host, per trattare il tema dell’autonomia differenziata. Il dibattito, aperto dalla dirigente scolastica prof.ssa Antonella Pappalardo, ha visto tra i protagonisti il presidente del Lions Club Ernesto Del Giudice, il presidente di Circoscrizione Lions Aurelio Bellucci ed anche la presidentessa Innerwheel Avellino Maria Forino.
«È giusto che i nostri giovani siano educati alla cultura politica, dove per cultura politica non si intende instillare in loro l’ideologia di un partito piuttosto che di un altro – spiega la dirigente scolastica Pappalardo – ma fare in modo che abbiano piena consapevolezza di tutti i cambiamenti dello scenario nazionale e, soprattutto, delle scelte compiute dal legislatore».
Tra gli altri partecipanti, presente anche il commissario giudiziale presso il tribunale di Benevento, Giovanni Barretta, che ha sottolineato come la legge si sia spinta oltre su troppe questioni che rischiano di aumentare il divario tra Nord e Sud: «Il problema principale è che le regioni più ricche che, ad oggi, hanno un residuo fiscale positivo, hanno la possibilità di finanziare i servizi pubblici e migliorare servizi, che in realtà già offrono in maniera soddisfacente: penso all’istruzione, la sanità, i trasporti.»
«La scuola, la sanità e i servizi pubblici meridionali in generale, invece, – Continua Barretta - avranno più di un problema e continueranno ad arrancare, se non a peggiorare. Per fortuna ci ha pensato la Corte, che ha deciso di rivedere completamente l’impianto della Legge Calderoli.»
A seguire, Guido Tortorella Esposito, docente di Storia del pensiero economico presso l’Università del Sannio, ha voluto analizzare quali potranno essere le effettive prospettive future, in relazione all’autonomia differenziata.
«Sicuramente il presupposto iniziale è che le parti attenzionate debbano essere cambiate: la speranza è che vengano cambiate nella direzione di un meccanismo di perequazione maggiore, all’interno della geografia nazionale italiana. E, soprattutto, non bisogna tralasciare i principi costituzionali, su tutti il principio fondante dell’impianto regionale: le regioni vengono formate per motivi di coesione, non di concorrenza!»