Green Hospital: L’impegno dei farmacisti ospedalieri per una sanità sostenibile
SIFO lancia la sfida

CRITERI AMBIENTALI MINIMI - Nel Congresso SIFO si parlerà anche di criteri ambientali minimi in sanità: a cosa ci si riferisce? “L’idea che l’ospedale sia non solo un luogo dove si produce salute, ma che rappresenti anche una potenziale minaccia ambientale è un concetto nuovo e al tempo stesso rivoluzionario”, puntualizza Emanuela Omodeo Salè, componente del Direttivo e coordinatrice della sessione, “La cultura dell’impatto ambientale è arrivata giustamente anche in ospedale e quindi anche noi farmacisti ci stiamo sempre di più interrogando sul ruolo della professione in termini di capacità di contribuire a trovare soluzioni nuove a problemi nuovi, tenendo conto che anche la nuova Legislazione europea ci porterà ad interpretare un ruolo da protagonisti nel disegno di un eco-sistema del farmaco a livello universale. Un sistema che dovrà affrontare il tema in termini di innovazione sostenibile e pulita che dovrebbe portare al ripensamento delle fasi di logistica, produzione, gestione e smaltimento”. E dunque come SIFO accoglie questa sfida professionale e in quale modo può assumersela come responsabilità propria? “Per noi di SIFO efficientare i sistemi ospedalieri diventa un obiettivo necessario per ridurre l’impatto ecologico. Il primo suggerimento che lanciamo è quello di istituire un Green Team ospedaliero, multidisciplinare e multiprofessionale. Gli obiettivi principale da perseguire sono: Rifiuti, Energia, Presidi/Dispositivi, Farmaci, Acqua e Cibo. A nostro parere è fondamentale avviare una nuova cultura degli impatti sostenibili in sanità e il Farmacista Ospedaliero può esserne il promotore principale”.
E dunque, ampliando il “perimetro della sfida”, come il Farmacista Ospedaliero può essere protagonista di una nuova coscienza ambientale nelle professioni della sanità? “Sarà importante trovare un nuovo approccio al sistema delle cure: una nuova sanità deve essere cosciente della sua responsabilità nei confronti dell’uso delle risorse, della necessità di avere un basso impatto ambientale (“non si può immaginare un’organizzazione che da un lato cerca di guarire le persone e dall’altro contribuisce a creare un ambiente da cui emergono sempre nuove patologie”) e dell’urgenza di integrare sostenibilità, fiscalità, ambiente e innovazione in un unico framework. Incontreremo pertanto durante il Congresso alcuni esperti di settore ed approfondiremo specifici modelli di innovazioni tecnologiche significative per la green economy della struttura sanitaria. Concluderei – sottolinea Omodeo Salé – dicendo che il Farmacista Ospedaliero e dei servizi territoriali deve essere il primo promotore di questo cambiamento e devono entrare nelle valutazioni delle terapie, dei medical devices, apparecchiature, con una visione di categorie ambientali e di impatto sociale: possibilità di smaltimento a basso impatto, riduzione delle emissioni ospedaliere nella logica del controllo del carbon footprint, gestione pulita della logistica e dell’approvvigionamento”.
Source: www.irpinia24.it