Le opportunità per le imprese del Mezzogiorno in Kazakhstan

Sono state al centro della Tavola Rotonda con l' Ambasciatore e il console onorario all'Unione industriale di Napoli

3_F CORBELLO CONSOLE MAZZA AMBASCIATORE SEMBAYEVIl Console Onorario del Kazakhstan a Napoli Valentina Mazza sottolinea il contesto “business friendly” del Paese che supporta gli investitori stranieri con importanti esenzioni e sgravi fiscali. Il Presidente della Commissione Internazionalizzazione delle Imprese presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Francesco Corbello lancia il suo appello alle Istituzioni nazionali e regionali perché supportino programmi di crescita e gli investimenti diretti esteri delle nostre filiere produttive di eccellenza, ribadendo l’appoggio dei Dottori Commercialisti sia alle imprese che alle Istituzioni

Il Kazakhstan rappresenta un Paese con grandi opportunità per le nostre imprese, un mercato che ha voglia di Made in Italy ed una popolazione di circa 20 milioni di persone con un reddito medio alto. Rappresenta un mercato target nel quale occorre essere presenti anche guardando le potenzialità di connessione commerciale con gli Stati dell’Asia centrale ed ex Repubblica Sovietica”. Queste le parole di Francesco Corbello, Presidente della Commissione Internazionalizzazione delle Imprese presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e moderatore della Tavola Rotonda con l’Ambasciatore del Kazakhstan in Italia S.E. Yerbolat Sembayev svoltasi il 15 novembre all’Unione Industriali di Napoli, dal titolo: “Le opportunità per le imprese del Mezzogiorno”. La giornata è stata organizzata dal Console Onorario in Campania Valentina Mazza e dall’Ambasciata della Repubblica del Kazakhstan a Roma.

Con riferimento alle imprese del nostro territorio, Francesco Corbello è da sempre è in prima linea per favorirne l’internazionalizzazione; dal 2015 è anche strategic partner di Dubai FDI, l’agenzia di sviluppo degli investimenti esteri del Department of Economic Development (Dubai FDI) del Governo di Dubai ed è Presidente della sezione Campania del Forum Italiano dell’Export. E a proposito delle grandi potenzialità offerte dal Kazakhstan ha ribadito “Il Kazakhstan costituisce già un importante partner per l’Italia ma la presenza italiana è ancora strettamente legata al settore petrolifero e a quello delle infrastrutture, ossia alle grandi imprese. Occorre, adesso, supportare nel mercato Kazakho le micro e pmi di settori strategici del Mezzogiorno quali il manifatturiero, alimentare, meccanico, tessile, chimico, elettronico ed agricolo per consentire ai nostri imprenditori di conquistare quote di mercato importantissime in un momento in cui la recente instabilità geopolitica ha ridotto la nostra presenza in mercati che fino a qualche anno fa erano un punto di riferimento. E le istituzioni regionali e nazionali devono fare la loro parte, sostenendo programmi di crescita e supportare investimenti diretti esteri delle nostre filiere produttive di eccellenza. E noi dottori commercialisti siamo, come sempre, pronti a fare la nostra parte al fianco di imprese ed istituzioni”

Anche Valentina Mazza, Console Onorario del Kazakhstan in Regione Campania conferma le grandissime opportunità per le imprese italiane nel Paese: “La sua stabilità politica e l’ambiente “business friendly” lo rendono particolarmente attrattivo poiché supporta gli investitori stranieri con esenzioni fiscali, facilitazioni e regimi speciali. Inoltre è al 25° posto secondo l’indice di facilità di fare business dalla World Bank, davanti a Lussemburgo (72), Italia (58), Svizzera (36), Francia (33) e Giappone (30). Attualmente 250 aziende italiane operano nel Paese, sono in vigore 170 Joint Venture Italo Kazake e 97 accordi tra le università dei due Paesi. I settori particolarmente interessanti per un business in Kazakhstan sono la produzione di beni di consumo, elettrodomestici, costruzione infrastrutture (ferrovie, porti, aeroporti, strade),  edilizia e materiali da costruzione, agricoltura e trasformazione agroindustriale (trasformazione di carne, latte, frutta e cereali e lo sviluppo dell’agricoltura in serra industriale), produzione di fertilizzanti, lavorazione metalli ferrosi, chimica del petrolio, del gas e del carbone, energia, stoccaggio di terre rare, conversione e arricchimento dell’uranio, costruzione di macchinari, produzione di componenti automobilistici, produzione di trattori, turismo, industria creativa, digitalizzazione e innovazione, intelligenza artificiale, trasporti e logistica. Per l’export tutti i settori del Made in Italy sono altamente apprezzati nel Paese”. 

Source: www.irpinia24.it