Avellino, torna l’evento “Sportdays”

Al Parco Santo Spirito la XXII edizione

pexels-jeshootscom-7432 (1)Riceviamo e pubblichiamo:

Credo sia opportuno e doveroso, oltre che urgente, fare una riflessione seria sullo sport.

Siamo passati dal tempo in cui chi praticava sport non godeva di grande considerazione ad una esplosione abnorme e “Disordinata” di praticanti di attività sportive. Elencare tutte le disparate e numerose discipline ci porterebbe alla notte dei tempi ma, tuttavia, un’analisi di ciò che andrebbe fatto, strutturalmente e con urgenza, sarebbe necessaria.

Inizierei con alcune considerazioni su problemi da risolvere subito e non più rinviabili.

Il primo, a mio avviso, sarebbe quello di accelerare l’inserimento delle Scienze motorie in tutte le classi delle primarie e perché no nella scuola dell’infanzia, evitando di cincischiarsi, con considerevoli spese inutili, in progetti meramente propagandistici, alla ricerca di un primato di pseudo politica sportiva che non arriverà mai; il secondo, è il necessario potenziamento della formazione dei futuri docenti delle primarie e degli istruttori impegnati nelle attività motorie di base e di “Consegnare” i tesserati di 5 anni, dico 5, agli istruttori più bravi; il terzo, anch’esso fondamentale, sarebbe di abbattere le palestre pollaio, presenti in numero considerevole, e costruirne di nuove e più numerose, spaziose ed aperte al Territorio, sottolineando che gli impianti scolastici sono pubblici e non di proprietà privata; il quarto, di forte attualità, è l’implementazione dei centri di medicina dello sport, coniugando la prevenzione all’attuazione di un programma di corretta pianificazione delle attività ed avendo fortissima attenzione sui temi dell’obesità infantile; un’analisi, inoltre, va fatta sui costi dello sport per dare la possibilità a tutti, anche con qualche sostegno, di praticare tutti gli sport; che dire, poi, della situazione delle aree interne, sempre più abbandonate a se stesse e dove, a volte e più di una volta, è difficile anche formare una squadra di calcio completa: bisogna studiare, trovando soluzioni concrete, su come lo sport potrebbe contribuire, nel suo piccolo, a contrastare la desertificazione delle zone interne; non vanno sottaciute, infine e non per importanza, le problematiche relative alle attività motorie di base di persone con disabilità che, non necessariamente, devono essere campioni paralimpici internazionali per avere considerazione ma anche e, soprattutto, persone vere che, attraverso le attività sportive, migliorino la loro autonomia e trovino una sana e corretta integrazione; guardare le associazioni sportive come centri di emancipazione, integrazione, aggregazione e di crescita culturale e non come luogo di meri interessi economici; sarebbe opportuno, anche, mettere insieme tutte le esperienze e tentare di fare una sintesi virtuosa, nell’interesse degli atleti e di chiunque voglia fare sport in modo corretto, indipendentemente dagli obiettivi che si pone.

La vera riforma dello sport sarà attuata solo quando, in ogni angolo del Paese, tutti, nessuno escluso, potranno praticare tutti gli sport.

Mi corre l’obbligo, infine, di ringraziare tutti coloro che hanno avuto fiducia in noi e nella nostra idea di sport e di comunità.

Possiamo affermare, con assoluta certezza, che Sportdays, dopo 22 anni, può considerarsi, assieme ad altre iniziative, un “Classico” della nostra programmazione sportiva. Il mettere assieme, in venti giorni, tanti eventi, sportivi e non, non è cosa da poco.

Che cosa dire dei numerosi atleti ed atlete, delle Società sportive, con i loro tecnici e dirigenti, dell’Associazionismo, riferimento della cosiddetta Società civile.

Non mancano, con la loro preziosa presenza attiva, le Istituzioni civili e militari, il Conservatorio di musica “Domenico Cimarosa” che, anche in questa edizione, non faranno mancare il loro supporto, con un forte spirito di servizio e con un indirizzo ben preciso: essere vicini alla gente.

E’ questa la combinazione vincente: unire tutte le istanze per dare risposte positive al nostro Territorio. Considerando il piano organizzativo vero e proprio, non posso non essere contento e verificare che Sportdays rappresenta una delle poche occasioni per mettere insieme, con l’obiettivo di migliorare la nostra “ Qualità della vita”, tante esperienze per contribuire a creare, infine, un percorso virtuoso per tutti.

Noi, come Coni Campania, non faremo mancare il nostro sostegno, anche perché alcune intuizioni metodologiche, sportive ed organizzative, proposte da Sportdays ci hanno convinto e, nel futuro prossimo, le faremo nostre, attraverso un dibattito approfondito con tutte le nostre realtà.

Il Coni Campania, nonostante situazioni di apparente difficoltà, ha saputo, nell’interesse di tutti gli sportivi campani, relazionarsi con tutte le Istituzioni per dare sempre più impulso alle nostre Società sportive, avendo degli obiettivi ambiziosi che ci porranno, positiva- mente, all’attenzione internazionale: parliamo di Napoli, e quindi di tutta la Campania, capitale europea dello sport e di numerose manifestazioni sportive internazionali. Non dimentichiamo, infine, che, componenti, come Coni, di Commissioni della regione Campania, abbiamo partecipato e contribuito ad importanti decisioni: l’istituzione dei voucher sportivi che hanno permesso, a tante famiglie in difficoltà, di far praticare sport ai loro figli; l’implementazione e la gestione dell’impiantistica sportiva; i bandi di interesse regionale per sostenere le iniziative sportive e tanto altro, sempre nell’interesse di tutto lo sport campano“.

Source: www.irpinia24.it