Presentato il progetto “Salute mentale Adulti e Teatro”
Una collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL di Avellino e Puck TeaTré
Oggi, presso il Circolo della Stampa di Avellino, è stato presentato il progetto in collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Avellino e l’associazione ricreativa culturale Puck TeaTré, dal titolo “Salute Mentale Adulti e Teatro”. Nel corso della conferenza stampa è stato proiettato il cortometraggio -documentario realizzato durante gli incontri della prima edizione. Il progetto, che ha riscosso un grande successo e registrato una forte richiesta di partecipazione da parte dei pazienti, ha spinto l’Asl ad approvare già una seconda edizione. In sala erano presenti i dirigenti psicologi Asl Dr.ssa Federica Tarantino e Dr. Massimiliano Abbatecola che hanno guidato le terapie di gruppo e presenziato alle lezioni di teatro a cui i pazienti hanno partecipato.
«Salute mentale a teatro è un progetto di riabilitazione che si inserisce in quella che è un tradizione millenaria» – ha dichiarato il dottor Pietro Bianco, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Avellino – «Che il teatro sia un momento catartico è risaputo, a cominciare dalla civiltà greca e dalle teorizzazioni fatte dallo psichiatra Moreno, che parlò di ‘psicodramma’, un’azione scenica attraverso cui vengono espressi contenuti e vissuti soggettivi» - ha aggiunto Bianco – «Il teatro permette la liberazione di tensioni interne e dà voce alle persone svantaggiate che così riescono ad esprimersi e ad assumere altri ruoli al di fuori di quello del paziente malato. Il teatro ci dà la possibilità di far compiere un percorso di consapevolezza e di attivare il potenziale residuo che esiste in tutte le persone svantaggiate» – ha concluso Bianco.
Presente all’evento anche Martha Festa, membro dell’associazione teatrale Puck TeaTré: «Per noi è stato molto interessante tenere questi corsi di teatro perché sapevamo di fare qualcosa che avrebbe lasciato il segno. E’ stato un percorso che è iniziato con una profonda timidezza e si è concluso con un clima di familiarità. I partecipanti si sono affidati e lasciati andare. Il teatro è un gioco sociale necessario che combatte l’isolamento e permette di incontrare la propria umanità. Durante gli incontri, abbiamo scelto di lavorare sulle emozioni come la rabbia, la gioia, la paura, la tristezza attraverso l’instaurazione di un rapporto amichevole» – ha affermato Festa.