Esposto in Procura sull’inquinamento atmosferico
Masaniello: “Bisogna prendere provvedimenti in maniera più incisiva”
Nella mattinata odierna, presso il Circolo della Stampa di Avellino, si è tenuta la presentazione della nuova iniziativa riguardo il grave fenomeno dei roghi agricoli, la combustione di ogni tipo di materiale e le emissioni provenienti da attività dell’uomo che contribuiscono a rendere tossica l’aria che respiriamo. Polveri sottili, IPA, diossine, monossido di carbonio ed altri inquinanti sono responsabili di gravi danni alla salute per la popolazione dell’area di Avellino, della Valle del Sabato e della Valle dell’Irno.
Quella di oggi è l’ennesima sollecitazione ad intraprendere finalmente iniziative concrete a difesa della salute, questa volta contenuta in un documento sottoscritto da chi vive una condizione patologica e dall’Associazione Internazionale ISDE (Medici per Ambiente): «Più che una denuncia questa è una “diffida” a fare cose che in questi anni non sono state fatte» – ha affermato Franco Mazza, in rappresentanza dell’associazione Isde, medici per l’ambiente – «L’ invito è rivolto a tutte le Istituzioni a cominciare dalla Procura della Repubblica, ai Sindaci, agli Organi di Controllo, alla Regione Campania affinché ciascuno faccia, per suo conto, quello che è necessario fare» – ha aggiunto Mazza.
«La novità è che c’è un cittadino, Gerardo, che vive in una condizione di difficoltà di salute e in quanto tale chiede alla comunità ma, soprattutto, alle istituzioni quale sia il motivo per il quale una persona che ha problematiche respiratorie sia costretta a continuare a respirare aria tossica. Questo è l’interrogativo che poniamo oggi ma dal quale prendiamo spunto per ulteriori iniziative che sono in preparazione e che metteremo in atto già dall’inizio dell’anno prossimo. Ci affidiamo adesso a legali che possano avviare un percorso che prende spunto dalla denuncia di Gerardo per creare una tutela della salute di una vasta area della popolazione» – ha concluso Mazza.
In prima linea all’evento: Gerardo Masaniello, malato oncologico colpito ai polmoni, perché di inquinamento ci si ammala e si muore: «Io vivo a Forino, in provincia di Avellino e da due anni purtroppo convivo con una patologia molto invadente e invalidante: un cancro ai polmoni. Non voglio entrare nello specifico nella correlazione tra malattia polmonare e inquinamento dell’aria, io porto la mia esperienza. Nonostante le terapie che aiutano a vivere, il problema dell’inquinamento dell’aria è diventato intollerabile perché non riesco a respirare e questo problema aumenta nei periodi in cui vengono praticati gli abbruciamenti» - ha aggiunto Masaniello.
«Mi rivolgo al Procuratore Capo della Repubblica di Avellino con l’invito di seguire la scia dei precedenti Procuratori come, ad esempio, Di Popolo che nel 2012 iniziò un’attività molto importante, richiamando l’attenzione su questa problematica, che prevedeva l’applicazione dell’articolo 674 del Codice Penale che riguarda le molestie al cittadino. Successivamente, anche nel 2017, il Dott. Cantelmo prese ulteriori provvedimenti. Abbiamo superato ogni limite: non posso chiudermi dentro casa mia, non respirare o dover cambiare paese» - ha continuato l’interessato – «Per fortuna esistono ben tre sentenze della Corte di Cassazione indicate nel nostro esposto rivolto alla Procura della Repubblica, firmate da me e dal Dott. Mazza, che indicano che se il cittadino prova disagio nel vivere una vita degna di essere vissuta, già questa è la prova di una molestia. Il limite alla tolleranza non c’è più, bisogna prendere provvedimenti in maniera più incisiva perché l’inquinamento è come un virus: si espande da una parte e dall’altra. Si parla infatti di un’area vasta e ogni Comune deve fare la sua parte» – ha concluso Masaniello.