Occupy Avellino – Un dibattito sulla partecipazione

Della Pia: "È necessario riprendere una riflessione sulla città di Avellino riguardo gli spazi sociali"

11111111ll 4 Novembre 2011 nasceva Occupy Avellino, un movimento che per mesi ha occupato lo spiazzale dell’ex Cinema Eliseo denominandolo “Piazza della Partecipazione”. Erano gli anni subito successivi allo scoppio della crisi, dell’austerità e dei governi tecnici, anni in cui si chiedevano a gran voce spazi di aggregazione e la riapertura delle strutture pubbliche.

Oggi, dopo 10 anni in cui sono successe tante cose, Occupy Avellino ha organizzato un dibattito pubblico, proprio presso la “Piazza della Partecipazione”, per analizzare lo stato della partecipazione e della gestione dei beni comuni in città, e individuare le domande ancora irrisolte, anche in vista dei recenti avvenimenti avvenuti in città, quali la vandalizzazione dell’Eliseo, la nascita della Fondazione di partecipazione e l’esperienza appena conclusa del Casino del Principe.

Ad aprire il dibattito è stato il presidente di Avionica, Luca Cioffi, che ha dichiarato «Il 2011 è stato un anno particolare, veniva dopo la vittoria del referendum sull’acqua, dopo le contestazioni del 15 ottobre, era un anno in cui il tema dei beni comuni era molto acceso ed è stato l’apertura di una pagina importante anche per quello che è venuto dopo, penso al lavoro fatto dal comitato dell’Eliseo, i dibattiti che si sono costruiti, le proposte della Fondazione di partecipazione. Per noi è stato normale, dopo quello che è successo alla Casino del Principe, provare a chiamarci in questo momento all’Eliseo, sia per le notizie degli ultimi giorni, sia perché noi abbiamo sempre provato a porre una questione sui beni comuni e sugli spazi in città.

Penso alla notizia di stamattina, dei quattro ragazzi che sono entrati nell’Eliseo e non sono andati a scuola. Per me, la prima domanda che mi viene da porre è “esiste uno spazio in cui questi ragazzi potevano andare, aperto in città?” Evidentemente no. Evidentemente molte parole che abbiamo provato ad utilizzare in questi anni e abbiamo provato ad utilizzare 10 anni fa, non riescono ancora ad essere comprese. Ci sono anche dei parallelismi con il confronto che ci fu qui con il sindaco Galasso e il confronto che c’è stato una decina di giorni fa alla Casino del Principe, dove il linguaggio è diverso e il concetto che possano esistere strutture vissute in forma partecipata non riesce a passare.

33333333333333333Il tentativo di oggi è un po’ questo, provare a ripercorrere questi 10 anni e provare a capire che cosa è successo e da dove ripartire, partendo dal tema delle strutture che dopo 10 anni continuano ad essere chiuse e ci sono ancora ragazzi e persone che hanno voglia di partecipare e contribuire.»

Riguardo alla Fondazione di partecipazione, aggiunge «Sulla Fondazione, poteva essere costruita con un processo più partecipato di quello che è stato. Non sono state coinvolte le realtà che già avevano le strutture, non sono state coinvolte le realtà che fanno cultura in città, l’associazione del cinema, che dovranno avere un protagonismo sull’Eliseo. Ad oggi comunque la Fondazione è un contenitore. La possibilità di renderla veramente un contenitore di partecipazione in realtà esiste e noi, quello che possiamo provare a fare è provare a vigilare su quale sarà la gestione che la Fondazione tenterà di dare alle diverse strutture, fra il renderla più partecipata, più aperta possibile, più legata ai meccanismi di sussidiarietà da una parte, e dall’altra che poi le strutture aprano davvero.

Dopo la fine dell’esperienza alla Casino del principe, stiamo capendo come riorganizzarci. Come detto più volte la proposta del Samantha della Porta non è che non ci convince, ma non convincono i tempi, nel senso che non si sta assicurando una continuità dell’esperienza. Oggi c’è una scuola, ci sono dei lavori, e fino al 2023 non si parte e si parte si tratta di fare strategie con le politiche giovanili. Ma il fatto è che ad oggi i ragazzi che hanno fatto attività sono senza una casa. Noi continuiamo a chiedere che, in un modo o nell’altro, possa avere continuità quell’esperienza

222222222Presente anche Tony Della Pia, Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista Avellino, che ha dichiarato «Vorrei ricordare che noi siamo stati, quando eravamo giovani, gli artefici di occupazioni e tentativi di rilancio di queste strutture pubbliche. Oggi l’amministrazione non sta dimostrando la volontà di dare a questi ragazzi, i pochi che ancora resistono in questa città, che intendono fare cultura e socializzare, l’opportunità di farlo. Abbiamo visto quanto riguarda questa struttura abbandonata, già vandalizzata diverse volte, e abbiamo visto riguardo al tema della Casino del Principe.Noi siamo qua convinti, perché riteniamo che sia necessario riprendere una riflessione sulla città di Avellino riguardo gli spazi sociali, riguardo alla partecipazione democratica, riguardo al futuro dei giovani, perché tutto questo è intrecciato. Un amministrazione dovrebbe cercare di coinvolgere quanto più possibile le nuove generazioni e renderle partecipe di un idea di rinnovamento, di cambiamento, di partecipazione democratica. In questa città invece si pensa più all’espansione urbanistica.

L’iniziativa dei ragazzi di oggi, legata a quello che già è avvenuto nei giorni scorsi, dal nostro punto di vista può essere un inizio per sollecitare quanto più possibile le nuove generazioni ad interessarsi dei beni comuni, ad interessarsi di quello che avviene in città.»

Source: www.irpinia24.it