“Piovono Bombe”, presentato il nuovo romanzo di Stefano Iannaccone

Angela Caterina: Leggendo i libri di Stefano si possono vivere delle emozioni veramente al limite

photo5998826126094480813Oggi, presso il Tilt! Tattoo Bar Events, è stato presentato il nuovo libro del giornalista avellinese Stefano Iannaccone, dal titolo “Piovono Bombe”, edito da Les Flaneurs.

Presenti all’evento, oltre l’autore, il presidente provinciale delle ACLI Avellino Alfredo Cucciniello, la giornalista Antonella Russoniello e l’attrice Angela Caterina del Teatro d’Europa, che ha declamato alcune pagine del romanzo. 

Stefano Iannaccone, nato ad Avellino e atripaldese d’adozione, vive attualmente a Roma. È un giornalista che collabora attivamente con Panorama, Fanpage, Tag43, Notizie.it e Impakter Italia, spaziando tra inchieste, politica e tematiche ambientali. Nella sua carriera, inoltre, ha scritto anche per Lettera43, La Notizia e Ilfattoquotidiano.it. 

Negli scorsi anni ha già pubblicato tre romanzi: “Storia di un amore all’anatra”; “Andrà tutto bene” e “Fuori Tempo massimo”, oltre ad un saggio-inchiesta sulla diffusione delle armi in Italia dal titolo “Sotto tiro”.

“Piovono Bombe” è il suo quarto romanzo, ed è già stato presentato al “Festival Insieme”, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove ha catturato l’interesse del pubblico e della critica grazie alla sua miscela di scenari e al suo stile di scrittura di tipo giornalistico. Nel testo vengono trattati sia i temi della guerra in Siria che dei talent show, ambedue mescolati in una narrazione riguardante le vicende intime, i sentimenti e i cambiamenti del punto di vista dei protagonisti. Tra intrighi internazionali, terroristi, personaggi misteriosi e ambigui manager, si snoda una vicenda che lega due fratelli, due mondi apparentemente lontanissimi e due vite che si appartengono indissolubilmente. 

A parlarci del romanzo è lo stesso Stefano, che ce lo descrive con tali parole: «Un romanzo che vuole denunciare quello che è accaduto e sta accadendo ancora tutt’oggi in Siria. Una scenario di guerra un po’ dimenticato da tutti noi e anche dai media occidentali in generale.

Il romanzo vuole avere un ruolo sociale, oltre che narrativo, ma non è semplicemente un libro solo su la guerra in Siria, ma è un romanzo, e quindi è una storia composta da più storie che si intrecciano, quelle di un fratello e di una sorella, Marta e Diego. Lui è stato rapito in Siria dopo esserci andato in qualità di cooperante, mentre lei è una cantante in ascesa che sta costruendo una carriera molto brillante. Quindi ci sono questi due elementi contrapposti, che spero riescano a gettare anche una luce su questa tragedia che è la guerra in Siria. 

Sono 10 anni che è iniziato e va avanti questo conflitto, una guerra che comunque è rimasta sempre un po’ nascosta dai riflettori, ahimè, e se ne parla solo durante gli anniversari per poi ritornare nel silenzio. La pandemia ha, ahinoi, sicuramente aggravato questa disattenzione. Covid che arriva anche lì, e forse fa ancora più danni, ma di cui noi non sappiamo nemmeno quante persone sta uccidendo in quegli scenari. Da qui la funzione che i romanzi hanno, ovvero quella di cercare di raccontare cosa accade in quella porzione di mondo. Inoltre, quello che provo a raccontare nel libro è di non dividere sempre in “buoni e cattivi” dato che, in una guerra, in uno scenario del genere, si è spesso tutti un po’ più incattiviti.» 

photo5998826126094480812Dopo tali parole anche l’attrice Angela Caterina ci ha voluto esprimere la sua opinione, aggiungendo quali sono le motivazioni che l’hanno portata oggi a presenziare alla presentazione del romanzo, e ad interpretare per il pubblico presente una parte di quest’ultimo. 

«Prima di tutto l’amicizia che c’è con Stefano, che ci lega fin da piccini. E poi il fatto che, leggendo i libri di Stefano, si possono vivere delle emozioni veramente al limite. Nel senso: la prigionia; l’attesa; la rabbia e anche il non voler morire, ma quindi di voler conservare la vita, che è preziosa. Questo specchio un po’ alla rovescia. Da un lato quell’emozione forte della chiusura, ma i suoni che si sentono verso l’esterno delle genti che magari vanno a vendere le merci. Quindi è bellissimo vivere queste emozioni qui.» 

Source: www.irpinia24.it