Grottaminarda – Gabriele Moscaritolo presenta il suo nuovo libro
"Memorie dal cratere. Storia Sociale del Terremoto in Irpinia" verrà presentato il 1 luglio alle ore 19.00 presso il Castello D'Aquino
Giovedi 1 luglio alle ore 19.00 Gabriele presenterà il suo ultimo grande lavoro: “Memorie dal cratere. Storia Sociale del Terremoto in Irpinia”.
Dopo tanti appuntamenti on-line finalmente il volume verrà presentato in Irpinia nella splendida location medievale del caffè letterario di Grottaminarda.
A discutere insieme all’autore ci saranno: Giulio D’Andrea (giornalista),
Simone Valitutto (antropologo)
Marina Brancato (antropologa).
A discutere insieme all’autore ci saranno: Giulio D’Andrea (giornalista),
Simone Valitutto (antropologo)
Marina Brancato (antropologa).
L’autore
Gabriele Ivo Moscaritolo ha conseguito il Dottorato in Scienze Sociali e Statistiche presso l’Università Federico II di Napoli dove ha collaborato con l’Archivio Multimediale delle Memorie. Da sempre interessato al tema della memoria e all’esperienza delle popolazioni colpite da catastrofi naturali, fa parte del gruppo di ricerca sul post sisma dell’Italia centrale “Emidio di Treviri” ed è membro del direttivo dell’AISO (Associazione Italiana Storia Orale).
Gabriele Ivo Moscaritolo ha conseguito il Dottorato in Scienze Sociali e Statistiche presso l’Università Federico II di Napoli dove ha collaborato con l’Archivio Multimediale delle Memorie. Da sempre interessato al tema della memoria e all’esperienza delle popolazioni colpite da catastrofi naturali, fa parte del gruppo di ricerca sul post sisma dell’Italia centrale “Emidio di Treviri” ed è membro del direttivo dell’AISO (Associazione Italiana Storia Orale).
Giulio D’Andrea, giornalista (il Mattino, IrpiniaPost), attraverso la sua attività giornalistica da anni si occupa di Alta Irpinia e questioni relative allo sviluppo delle aree interne. La sua testimonianza di seconda generazione è presene nel libro.
Simone Valitutto, Dottore di ricerca in Antropologia culturale, il suo principale terreno di ricerca è il confine campano-lucano del quale ha indagato contesti festivi e questioni economico-ambientali. Ha curato insieme a Irene Falconieri e Fabio Fichera il volume “Irpinia 1980. Evocare il terremoto, ripensare i disastri”
Marina Brancato, antropologa, docente a contratto presso l’Università degli studi di Napoli L’Orientale. I suoi interessi di ricerca si muovono incrociando diversi sentieri disciplinari con un focus sull’immaginario collettivo, il concetto di perdita e sul rapporto tra antropologia, genere e femminismo.
É autrice di un documentario: “Silvia/Italia. L’Irpinia raccontata ascoltando il lavoro femminile” ed ha lavorato sulla rappresentazione mediatica del terremoto in Abruzzo (2009) e in Irpinia (1980).
É autrice di un documentario: “Silvia/Italia. L’Irpinia raccontata ascoltando il lavoro femminile” ed ha lavorato sulla rappresentazione mediatica del terremoto in Abruzzo (2009) e in Irpinia (1980).
Sinossi
Il 23 novembre 1980 il più disastroso terremoto della recente storia italiana colpisce una vastissima area del Mezzogiorno italiano provocando migliaia di vittime e azzerando decine di piccoli centri. A quarant’anni dall’evento spartiacque una nuova prospettiva per leggerne la storia è possibile ed è quella che dà voce all’esperienza degli abitanti, testimoni diretti della furia della natura ma anche delle intense trasformazioni che hanno attraversato i territori. Racconti, giudizi e interpretazioni dei protagonisti si intrecciano con la documentazione ufficiale svelando le vicende di Sant’Angelo dei Lombardi e Conza della Campania, due centri del “cratere” accomunati da una distruzione pressoché totale dell’abitato ma che hanno compiuto due scelte opposte per la ricostruzione. Recuperare o rifondare? È a partire da questo dilemma che si snodano due storie impervie ma allo stesso tempo affascinanti in cui l’esperienza soggettiva incrina la memoria nazionale degli eventi restituendoci una visione più complessa e articolata di un momento cruciale della storia italiana.
Il 23 novembre 1980 il più disastroso terremoto della recente storia italiana colpisce una vastissima area del Mezzogiorno italiano provocando migliaia di vittime e azzerando decine di piccoli centri. A quarant’anni dall’evento spartiacque una nuova prospettiva per leggerne la storia è possibile ed è quella che dà voce all’esperienza degli abitanti, testimoni diretti della furia della natura ma anche delle intense trasformazioni che hanno attraversato i territori. Racconti, giudizi e interpretazioni dei protagonisti si intrecciano con la documentazione ufficiale svelando le vicende di Sant’Angelo dei Lombardi e Conza della Campania, due centri del “cratere” accomunati da una distruzione pressoché totale dell’abitato ma che hanno compiuto due scelte opposte per la ricostruzione. Recuperare o rifondare? È a partire da questo dilemma che si snodano due storie impervie ma allo stesso tempo affascinanti in cui l’esperienza soggettiva incrina la memoria nazionale degli eventi restituendoci una visione più complessa e articolata di un momento cruciale della storia italiana.
Inizio previsto alle 19.00
Gradita Prenotazione al 3349474673
Gradita Prenotazione al 3349474673
Source: www.irpinia24.it