Battipaglia (Sa), la rivoluzione finagricola incontra il mercato

Una nuova tecnologia per abbattere la carica batterica nei pomodori

21a95380-e2aa-fa91-9285-5cbceed09cc6Agricoltura 4.0: da oggi una selezionatrice ottica abbatterà la carica batterica nelle confezioni di pomodoro negli impianti di Finagricola, la cooperativa di Battipaglia (Salerno). Leader in Italia per la produzione di Datterino rosso e giallo produce oltre 50 mila quintali di Datterini nel 2020, tutti raccolti a mano.  Una rivoluzione nel sistema di produzione che consente di sviluppare gli impianti con nuove tecnologie all’avanguardia. La cooperativa campana nata nel 1986, composta da dieci soci, si sviluppa su una base produttiva di 31 aziende. Oggi con la sua strategia toglie una gran fetta di mercato al ciliegino, con circa 15mila quintali di prodotto, per 12 mesi l’anno e di recente ha introdotto anche la variante gialla del Pizzutello. Un successo legato alla capacità di offrire un prodotto autentico e naturale, legato alla tradizione contadina e all’identità di un territorio.

Tra il 2020 e il 2021 Finagricola che lavora su numeri importanti di mercato grazie ai 300 ettari di serre e 50 di pieno campo, ha investito oltre due milioni di euro installando una nuova selezionatrice ottica di Maf Roda. La macchina con una capacità di 100 quintali all’ora nasce da un progetto ideato in collaborazione di TecnoGroup Lab, Saclark e Newtech. «Questa macchina – annuncia Fabio Palo, direttore commerciale di Finagricola – oltre a calibro e colore, riconosce anche i difetti dei frutti. In questo modo oltre a fornire prodotto con la stessa colorazione, diamo anche la stessa shelf life all’interno della vaschetta: l’obiettivo principale è quello di offrire un prodotto premium sia a livello organolettico, sia a livello estetico».

Finagricola collabora con la grande distribuzione sia con un proprio brand che fornendo prodotti a marchio del distributore: «Investire in nuove tecnologie è fondamentale per  rispettare le richieste della Gdo – prosegue il manager – Ma è fondamentale anche per i nostri vasetti così com’è, dove all’interno troviamo frutti esteticamente e qualitativamente uguali. In questo modo siamo in grado di gestire diverse tipologie di confezionamento richieste dalla distribuzione». Una volta che il prodotto è stato selezionato infatti finisce in una doppia linea che differenzia le linee di confezionamento in maniera automatizzata, sanificando il prodotto sui nastri di trascinamento attraverso un sistema di tubi a raggi UV che consentono di abbattere la carica batterica all’interno delle vaschette. «Il vantaggio che riceviamo da questa tecnologia – spiega Fabio Palo – Con questi investimenti siamo in grado di aumentare la flessibilità di produzione e di rispondere con più efficacia alle richieste della Gdo: in questo modo da una parte allunghiamo la conservazione del prodotto, dall’altra riusciamo  a lavorare sulla stessa linea tipi diversi di confezionamento, grazie a un Qr Code». 

Source: www.irpinia24.it